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Moisé Curia: «Vorrei essere diretto da Xavier Dolan»

Calabrese, classe 1991, ha frequentato spesso il piccolo schermo, ma anche il cinema. Recentemente in Un confine incerto di Isabella Sandri.
di Ilaria Ravarino

venerdì 28 maggio 2021 - Celebrities

Calabrese, nato nel 1991, Curia ha frequentato spesso il piccolo schermo dopo il diploma al Centro Sperimentale di Roma, partecipando alla popolare serie Braccialetti rossi e comparendo anche in Pezzi unici, Provaci ancora prof, I bastardi di Pizzofalcone, Enrico Piaggio - un sogno italiano e Nero a metà. In attesa di entrare a far parte del cast di una serie «molto amata dal pubblico», è tornato di recente al cinema con il drammatico Un confine incerto di Isabella Sandri, accanto a Valeria Golino.

La prima volta su un palco: quando?
A sei, sette anni facevo le imitazioni di Brandon Lee ne Il corvo, con la faccia tutta truccata, costringendo i miei fratelli a partecipare. Sono un suo grande fan: all'inizio il film mi faceva paura, poi mi sono fissato.
La prima volta su un palco vero?
La primissima volta non era su un palco, perché ho iniziato come artista di strada. Ma il primo spettacolo su un palco l'ho fatto a 16 anni. Si chiamaba Futurismoritifù ed era una messa in scena futurista, molto sperimentale.
La prima volta che hai recitato fuori da un palco?
I primi anni che guidavo la moto mia madre non voleva che mi allontanassi da casa perché aveva paura. Una sera feci una prova d'attore incredibile: mi inventai che un amico aveva subito un furto nel suo appartamento, a 50 chilometri da casa nostra, e che dovevo andarlo a prendere. In realtà avevo un appuntamento con una ragazza e non volevo fare la figura dello sfigato che si fa accompagnare dai genitori.
Il tuo cavallo di battaglia ai provini?
Ne ho due. Uno è "Novecento" di Baricco, l'ho fatto in tutte le salse. L'altro è uno che spettacolo che ho scritto io, "Anche gli angeli hanno le ali", una specie di racconto autobiografico. È la storia di un ragazzo che sogna di fare l'attore insieme al fratello, che però perde la vita in un incidente.
Qual è il ruolo per cui potrebbero riconoscerti per strada?
Ruggero, l'antagonista di Braccialetti Rossi.
C'è una cosa che sai fare bene, e che vorresti fare in un film?
Mi piacerebbe portare in un film ciò che ho imparato esibendomi per strada. La giocoleria, la clowneria e il contact, che è la disciplina della manipolazione delle sfere.
Cosa non deve mancare nel tuo camerino?
Sono calabrese e superstizioso: mi porto sempre un corno in tasca. E non mi separo mai dal copione per tutta la durata del film. Lo uso come un diario, ci scrivo e ci appiccico bigliettini. Li ho conservati tutti.
Sul set o sul palco ti senti sicuro se...
Per assurdo mi sento più sicuro sul palco che nella vita. Indossare la maschera, interpretare un personaggio, mi fa sentire protetto.
A chi porteresti il caffè sul set pur di vederlo recitare?
Il mio idolo è Anthony Hopkins. Tra gli italiani stimo moltissimo Pierfrancesco Favino, un attore meraviglioso.
Qual è il film che, se lo vedi iniziato in tv, non puoi smettere di guardare?
Mommy di Xavier Dolan. Quando Dolan è stato a Roma ho fatto di tutto per incontrarlo. L'ho aspettato per ore davanti al suo hotel e alla fine sono riuscito a dargli un mio showreel. L'ha preso e mi ha detto: "Un giorno faremo un provino insieme". Aspetto.
Il film di cui cambieresti il finale?
Mi piacerebbe cambiare il finale de La vita è bella (guarda la video recensione), perché mi aspettavo - e speravo - una conclusione meno amara.
Serata a casa, Netflix & chill: cosa guardi? Cosa ordini?
Mi guardo una serie horror, The Haunting of Hill House, e ordino del sushi.
Un personaggio del cinema con cui passeresti una serata?
Virgil Oldman de La migliore offerta di Giuseppe Tornatore. Andrei con lui a cena in un ristorante superchic, vestiti elegantissimi.
Protagonista di un film di genere: quale?
Farei volentieri un horror nella parte di un personaggio buono, costretto a convivere con un demone o a dargli la caccia.
Se non facessi l'attrice come ti guadagneresti da vivere?
L'artista di strada o il cuoco. Faccio delle ottime lasagne.
Chi può dirti che stai sbagliando?
Poche persone di cui mi fido. Su tutte, la mia ragazza.
Da chi vorresti sentirti dire che sei bravo?
Da un attore o da un regista che stimo. Da Favino, per esempio.
Gli ultimi tre brani ascoltati sul telefono?
Ascolto molto rap. Direi Coez, Snoop Dog, Ultimo.
Dopo questa intervista che farai?
Volevo fare la spesa, ma forse opterò per un bel gelato.


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