Una serie trasversale che in famiglia non manca mai.
di Pino Farinotti
TV Sorrisi e Canzoni e Donna Moderna distribuiscono settimanalmente la collana in DVD della Signora in giallo. Un'iniziativa coraggiosa in questa epoca dove tutto ciò che è editoria vive una crisi devastante. Nell'overdose di offerte di serie delle varie epoche e sui vari canali, la Signora occupa un posto sul podio. Per quanto mi riguarda è al primo posto della ma gerarchia del gradimento, seguita, a una lunghezza da Law & Order. Dunque scrivo di Jessica Fletcher - Angela Lansbury con piacere e una parte di passione. Anche in questi giorni Retequattro, trasmette gli episodi alle 13, fascia importante. In famiglia non li manchiamo mai. Sono trasversali rispetto a genitori e figli. E mi risulta che il gradimento sia alto. Le ragioni sono molte.
I numeri: fra il 1984 e il 1996 sono stati prodotti 263 episodi oltre al "pilota" e a 4 film Tv.
In Italia non so se siamo al decimo, o ventesimo passaggio, poco importa, perché le storie non sono mai bruciate, le hai viste e riviste, non c'è bisogno di suspence, intrigo, di soluzione finale, stai guardando un rito rassicurante e buono, dove non ci sono violenza, trash, politicamente corretto, o pronunciamenti sociali. C'è un'avventura discreta e divertente, che attraversa scenari di molte città di tutti i continenti. Anche se la sede principale è Cabot Cove, nome fittizio, cittadina del Maine. Ricordo che in un episodio Jessica è a Milano, ospite di un festival del cinema.
Il metodo di indagine della scrittrice di gialli, oltre a quello della deduzione -ma tutti i metodi sono "deduzione" anche se Sherlock Holmes si è accreditato l'esclusiva- è quello dell'attenzione. Entra in una stanza, si guarda in giro, scruta i presenti, coglie i particolari più insignificanti, che poi saranno invece decisivi. E alla fine risolve.
Uno degli aspetti più felici della serie sono le "guest". Sono passati grandi attori di epoche diverse. Abbiamo visto un George Clooney e un Joaquin Phoenix nelle loro prime performance. Soprattutto la produzione ha dato spazio a eroi ed eroine del grande cinema hollywoodiano. E sono sicuro che Angela abbia messo una parola nelle chiamate, certo poteva farlo.
Lansbury era assunta alla Metro negli anni d'oro. Ha visto i suoi amici attori avere successo e poi declinare. Li ha ripresi, ha voluto che potessero avere un ruolo, sentirsi ancora protagonisti. C'è un episodio dove in un centro estetico di cui Ruth Roman è la padrona, Joan Leslie si fa la manicure, Kathryn Grayson e Julie Adams si tingono i capelli, Teresa Wright è al trucco. Erano tutte dive delle major, protagoniste di film da storia del cinema. Jessica è una donna matura ma ancora affascinante. E così eccola vicino ad alcuni dei bellissimi, veri sex symbol di qualche decennio fa, ma, con lei, ancora vitali: attori come Dale Robertson, Steve Forrest, Stuart Whitman, Leslie Nielsen. E tutti, rigorosamente corteggiano la "signora", qualcuno le chiede anche la mano. Ma lei è vedova e vive nel ricordo di un uomo perfetto, Frank, e non intende tradirne neppure la memoria, dunque si concede, al massimo, un momento di sentimento. Sesso, non se ne parla.
Angela Lansbury fa cinema da 74 anni. Tutti i ruoli e sempre con classe esclusiva. Non posso che andare a campione. Già nel 1944, 19enne, ebbe la nomination all'Oscar nel suo primo ruolo in Angoscia, dov'è l'amante di Charles Boyer; nello stesso anno è la sorella maggiore di Liz Taylor in Gran Premio, classico della MGM. Nel 1945 eccola ne Il ritratto di Dorian Gray, altra nomination. Nel 1962 Lansbury è una donna di potere che organizza l'assassinio di un candidato alla presidenza degli USA in Va' e uccidi. Nuova nomination. L'Oscar arriva, alla carriera, nel 2014. Angela ha novant'anni. Come poteva l'"Academy" esimersi? Voglio ricordarla nella parte dell'amante, prosperosa e ruspante, di Orson Welles ne La lunga estate calda. Un ruolo lontanissimo dallo stile di Jessica. Ma Angela, ribadisco, sapeva, sa fare tutto. Teatro, televisione, film e sempre da padrona. Nel panorama del cinema non c'è un'altra come lei. E poi.. è un'amica di famiglia.