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L'attimo fuggente, a 30 anni dall'uscita arriva la pièce teatrale

La STM - Scuola del Teatro Musicale ha acquisito i diritti in esclusiva per l'Italia. Lo script sarà dello stesso Schulman.
di Pino Farinotti

Robin Williams (Robin McLaurim Williams) 21 luglio 1951, Chicago (Illinois - USA) - 11 Agosto 2014, Tiburon (Maine - USA). Interpreta John Keating nel film di Peter Weir L'attimo fuggente.
mercoledì 5 giugno 2019 - Focus

'O capitano!, mio capitano!' È una poesia scritta da Walt Whitman, poeta americano, dopo l'assassinio del presidente Lincoln. Sono parole che fanno parte della letteratura e della memoria della Storia. Ma dal 1989, l'anno dell'Attimo fuggente, fanno parte di una memoria più allargata, quella del cinema, pronunciate, anzi urlate, dagli studenti per onorare il professor Keating-Robin Williams, mentre uno dopo l'altro saltano sui banchi, minacciati dal preside ottuso. Trattasi di uno dei finali più potenti, e struggenti del cinema. Il film di Peter Weir, con Robin Williams, si colloca nella parte più alta del cinema di formazione. Segnale forte venne dall'Oscar, quando il titolo raccolse 4 nomination e il premio assoluto alla sceneggiatura, firmata da Tom Schulman. C'è un altro segnale, che riguarda solo un'élite particolare: O capitano!, mio capitano! fa parte del gergo popolare del cinema, insieme ad espressioni come "Domani è un altro giorno" (Rossella-Leigh), "E' La stampa bellezza" (Bogart), "E io pago" (Totò), "Dì qualcosa di sinistra!" (Moretti).

Per i 30 anni dell'Attimo si è attivata la STM Scuola del Teatro Musicale, che ha acquisito i diritti in esclusiva per l'Italia. Lo script sarà dello stesso Schulman.
Pino Farinotti

Il film è dell'89 ma l'azione è anticipata di trent'anni, prima del decennio sessanta, che stava cambiando le cose nel profondo, alludo alla cultura e al sociale, e alla vita in generale, d'America, dell'Occidente e non solo. Si stava rivelando la cultura "on the road". Il Vietnam incombeva con tutto il suo dramma, prima guerra non vinta dagli Usa, soprattutto 58mila americani morti. Si affermava, con la nascita di gruppi, la potente rivoluzione musicale, penso a Woodstock. Il Sessantotto si stava attrezzando nei college. Nel primo anno dei Sessanta, sarebbe stato eletto presidente John Kennedy, l'uomo e il simbolo che catalizzava, in assoluto, il grande cambiamento.

I ragazzi del collegio maschile Welton rappresentano un'élite, solidamente legati ai principi e alla cultura tradizionale, ma si dimostreranno capaci di intuire il cambiamento che si stava profilando. E lo dovranno al professore Keating-Robin Williams, la cui didattica prende spunto dalle grandi opere dei maestri classici, sublimando la poesia, riprendendo il concetto della frase citata sopra. L'approccio del professore è personalizzato secondo l'indole del singolo studente, ed è "fisico", efficace. Alcuni degli allievi vengono conquistati, altri rimangono nel dubbio, magari per l'intervento dei genitori. Il preside del Welton, legato alla cultura, a alla comunicazione tradizionale, diventa il perfetto antagonista del docente.

Keating attua una pedagogia capace di trovare una mediazione fra il passato e il futuro, fra la cultura classica, accademica, accreditata e l'orizzonte che si sta profilando. All'inizio il docente non può che essere divisivo, alcuni degli studenti, magari condizionati dai genitori, non accolgono il nuovo messaggio. Ma un gruppo di sette si allinea all'insegnamento fondando una "Setta dei poeti estinti". Nella scrittura e nella recitazione, Schulman e Williams ci misero del proprio, proponendo il registro di insegnamento di due loro docenti. L'attore si rifece a John C. Campbell, suo professore di storia alla Country Day School di Detroit. Lo scrittore alle indicazioni di Samuel F. Pickering, che era stato suo docente di letteratura inglese nella scuola Montgomery Bell Academy di Nashville, ed era stato contestato e poi espulso proprio per le sue idee tanto progressiste da apparire rivoluzionarie. Entrambi, attore e sceneggiatore, accentuarono la loro azione tanto che parte della critica li accusò di enfasi. Ma l'enfasi, così come la licenza, fa parte delle prerogative del cinema. E alla fine, se l'impatto generato da Tom Schulman e Robin Williams ha prodotto L'attimo fuggente, benvenga l'enfasi.


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