Kechiche filma a ruota libera senza perdere niente. In concorso a Cannes 2019.
di Marzia Gandolfi
Ophélie, Céline, Toni, Aimé, Camélia e gli altri sono ancora lì, sulla spiaggia di Sète e dentro l'estate del 1994. Davanti allo stesso mare discutono, corteggiano, amano, leggono e mangiano formaggio. Quello fresco della fattoria di Ophélie, incinta di Toni e alla vigilia del matrimonio con Clément. Toni interroga Ophélie sul loro futuro e intanto ci prova con Marie, la ragazza dell'asciugamano accanto. La sera in discoteca arriva Amin che flirta con Marie ma ha occhi solo per Ophélie, che vorrebbe posare nuda per lui e poi abortire a Parigi. Tra i fumi della vodka e le note elettroniche, le ragazze ballano e i ragazzi provano a sposarle o a portarle a letto. Amin, che si sogna sempre regista, osserva amici e cugini dal bancone del bar, prestando ascolto a chi vuole parlargli e le labbra a chi vuole baciarlo dentro il tempo sospeso di una vacanza.
Diciamolo subito, la seconda volta di Mektoub, My Love è un trip ossessivo tirato fino allo sfinimento.