Advertisement
Notre Dame: nessun film può competere con la realtà

Le immagini del 15 aprile entrano nell'immaginario attonito della nostra era, come l'impronta di Armstrong sulla luna, come le due torri.
di Pino Farinotti

mercoledì 17 aprile 2019 - Focus

La memoria del cinema di Notre-Dame scatta subito verso le riduzioni del romanzo di Victor Hugo "Notre-Dame de Paris". È una storia "popolare", con la bella Esmeralda bohémienne, il deforme campanaro Quasimodo, il cattivo arcivescovo Frollo, il capitano Phoebus l'amoroso. Con quel finale tragico: Quasimodo che va a morire nel cimitero dei condannati col cadavere della fanciulla fra le braccia. Sì, è feuilleton, romanzo d'appendice, non è "I miserabili", con la sua potenza e i suoi caratteri universali. Ma Hugo è proprio al popolo che intendeva rivolgersi, più che all'intellighenzia. Voleva una sollevazione, perché Notre-Dame era in pericolo. Sono molti i film, c'è persino... Walt Disney. Ma voglio riferirmi a un altro titolo, Diplomacy di Volker Schlöndorff. Racconta di quando il diplomatico svedese Raoul Nordling convinse il generale tedesco Dietrich von Choltlitz a non bruciare Parigi, disobbedendo all'ordine di Hitler. Nel programma di distruzione scientifica della città, con esplosioni mirate, c'è il punto in cui la Senna esonderà e Notre-Dame verrà travolta. Il solo immaginarlo faceva male. Poi c'è stato il 15 aprile.

L'altra sera tutti noi abbiamo visto un "film" enorme. Niente può competere con la realtà. Quelle immagini entrano nell'immaginario attonito della nostra era, come l'impronta di Armstrong sulla luna, il ragazzo cinese che ferma il carro armato in piazza Tienanmen, le due torri.
Pino Farinotti

Via col vento, Ben Hur, Guerre stellari, Titanic (guarda la video recensione) sono sorpassati di tutte le lunghezze. Notre-Dame poi ci mette del suo e finisce per sorpassare a sua volta tutte le realtà.
Non è questione di misura del dramma. I rimandi alla due torri ci sono stati ma sono impropri. Là c'erano tremila morti, c'è una sproporzione drammatica di tragedia, perché la vita anche di un solo uomo vale più di qualsiasi costruzione. Ma la cattedrale di Parigi ha chiamato il mondo. Non si era mai visto: gente di tutte le etnie, culture, età, Paesi, lì davanti a guardare, piangere e a pregare.

In questi giorni il mondo, tutto, ha parlato: politici, filosofi, gente, scrittori, architetti, religiosi, direttori, giornalisti. E tutto è stato detto. Perché Notre-Dame è un argomento talmente grande da essere, in queste chiavi, il più grande. C'entra Lei e c'entra la Francia. La grandeur francese sarà magari, a volte, un po' auto-enfatizzata, ma sussiste: il primo segnale, enorme, globale, la Rivoluzione, che davvero cambiò il mondo, anche coi suoi bravi effetti collaterali. E Notre-Dame ne rappresenta un modello, se è vero che l'illuminismo, il giacobinismo di quei signori della rivoluzione, cercarono di mortificare, depennare la cattedrale, perché nel "progetto", Dio con le sue case, non era previsto. Ma Notre-Dame c'era da prima, con i suoi significati e i suoi personaggi, i suoi giganti, che le portavano identità, prestigio e Storia. Tre pagine di Storia: Giovanna d'Arco pregava in quella chiesa e tuttora tutela i fedeli, lei beatificata, con una statua là in alto. Nel dicembre del 1804 Napoleone incoronò se stesso in Notre-Dame. A fine agosto del 1944 la chiesa ospitò il Te Deum di De Gaulle, per la liberazione di Parigi dai nazisti.


CONTINUA A LEGGERE
In foto una scena del film Notre Dame (1939).
In foto una scena di Un americano a Parigi (1951).
In foto una scena di Midnight in Paris (2011).
Pino Farinotti davanti a Notre Dame.

Poi ci sono arte e cultura, e spettacolo alto. Edith Piaf cantava Notre-Dame. In "Festa mobile" Hemingway percorreva le strade di Parigi, che amava (quasi) come Milano, e si soffermava davanti a Notre-Dame che amava (quasi) come il Duomo. George Gershwin non può ignorare la cattedrale nel suo Un americano a Parigi. Midnight in Paris è un canto d'amore di Woody Allen che si sofferma sulla chiesa nella magnifica carrellata iniziale a suon di jazz. Sono pezzi di memoria di getto, estratti da uno bacino infinito. Il mio film su Alessandro Manzoni, che visse a lungo a Parigi, contiene una sequenza dove appare Notre-Dame ... com'era (vedi foto).

Chi ha fatto studi normali, ha assunto dunque tanta Francia e tanta cattedrale. Che con le sue vicende drammatiche e diverse, coi suoi passaggi fra dominazioni, guerre e distruzioni, coi suoi significati sincretici oltre la normale mistica cattolica, è senz'altro un modello esclusivo del mondo.

Queste immagini e questa tragedia sono affondate nella nostra cultura e nella nostra memoria e le hanno sollecitate. E tutti ci siamo ritrovati parigini.
Pino Farinotti

Non so se sarebbe scattato lo stesso sentimento a fronte di altri edifici che bruciavano. E non solo sentimento: nazioni, istituzioni pubbliche, privati ricchi, stanno già facendo a gara in donazioni per la ricostruzione.

Dunque Notre-Dame, con tutto ciò che ha rappresentato, così completo, profondo, e anche contrastante, è qualcosa che supera lo status di edificio per diventare una sorta di sacra scrittura laica. Ne possiede l'autorevolezza e la mistica, e la potenza. L'indicazione potrebbe essere questa. "Ho deciso di bruciare per catalizzare l'attenzione dei popoli, per una assunzione delle tragedie del mondo. Spero di essere utile, di dare un segnale ecumenico di consapevolezza e di unione."

E lo vediamo, è stata utile, adesso. Poi vedremo. Se poi, come sembra, tutto è nato da una piccola autocombustione, allora, il messaggio e il sacrificio, cercato, di Notre-Dame, dovrebbe indurci a ragionare rispetto a un sentimento particolare, magari a un segnale di fede. Ma sì.


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati