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Film nelle sale: Un templare in libera uscita

I guardiani del destino, Priest, L'ultimo dei templari i film della settimana.
di Boris Sollazzo

In foto Nicolas Cage, protagonista del film L'ultimo dei templari. Da venerdì 17 nei cinema.
Nicolas Cage (Nicholas Kim Coppola) Altri nomi: (Nicholas Cage / Nicolas Coppola ) (60 anni) 7 gennaio 1964, Long Beach (California - USA) - Capricorno. Interpreta Behman nel film di Dominic Sena L'ultimo dei Templari.

sabato 18 giugno 2011 - News

Come spesso accade in estate, una programmazione poco coerente e spesso dettata più dalla debolezza delle distribuzioni che dal valore delle opere, ci propone fine settimana cinematografici particolari, contraddistinti da grande varietà. Questo è il caso: tanti temi, tanti stili diversi, tanti spunti di riflessione.

L'amore vince sempre, anche contro... il Presidente
Curioso, appassionante e alla fine irritante I guardiani del destino. Tratto da un bel racconto di Dick, ci parla di un uomo politico giovane e diverso, David Norris, che dalle risse nei bar di Brooklyn è arrivato alla Camera e ora corre per il Senato americano. Una foto a una festa in cui mostra il fondoschiena che fino ad allora l'aveva aiutato, sembra stroncare la sua carriera politica ma aprire un nuovo capitolo nella sua vita sentimentale, visto che prima del discorso di sconfitta (che però lo rilancerà, perchè umano e imprevedibile) incontra la sua anima gemella. Lui è Matt Damon, lei Emily Blunt. Che sono fatti l'uno per l'altro l'ha deciso il Presidente, che non devono più vedersi, pure. Chi è il presidente? Forse Dio, visto che gli uomini in grigio che tormentano Norris si autodefiniscono angeli. Ne nasce un thriller politico-sentimentale, in cui l'uomo è una marionetta che si ribella. Alcune belle intuizioni, però, vengono annacquate dalla mancanza di coraggio alla regia di George Nolfi, ma i cuori più sensibili e le menti più paranoiche comunque si appasioneranno.

La Storia nascosta
Isola 10, Il pezzo mancante, The Hunter e Venere Nera sono film diversissimi eppure uniti dal voler raccontare la Storia che è rimasta fuori dai libri ufficiali, le tragedie inenarrabili che nel nostro mondo proliferano. Isola 10 è un racconto struggente e coraggioso della vita in un campo in cui venivano raccolti i dissidenti del regime di Pinochet, i fedelissimi di Allende. Quello stupro alla democrazia che fu il golpe del 1973 qui viene mostrato in tutto il suo quotidiano orrore. L'isola 10 è l'Isola Dawson, lì finisce la classe dirigente di Unidad Popolar, lì, grazie a Miguel Angel Littin, viviamo e soffriamo con loro, precipitiamo nel loro dolore e ne scorgiamo la grande forza. Succede, anche se in modo differente, anche con Il pezzo mancante. Giovanni Piperno non racconta le luci della ribellione e dell'idealismo pur nella cupezza della dittatura, ma le ombre del potere, quello della famiglia Agnelli. Racconta di coloro che non hanno saputo rimanere nel rigido binario della dinastia della Fiat. Edoardo Agnelli, il ragazzo triste e creativo che non voleva fare l'industriale, il filosofo sensibile. Ma anche Giorgio, fratello di Giovanni e Susanna, rinchiuso fuori dal mondo. Piperno riscrive attraverso la prospettiva della diversità la storia della vera famiglia reale italiana, usa anche strumenti audaci come l'animazione per tracciarne una storia psico-economica. Davvero un bel documentario, pieno di umanità e riflessioni originali. Film di finzione, invece, è Venere nera, di Abdel Kechiche. Esempio di razzismo di massa, racconta la storia vera di una donna del XIX secolo che solo perché di colore diverso, solo perché differente nel corpo, diventa fenomeno da baraccone e di fatto viene restituita al suo Sudafrica solo 200 anni dopo. Quello che sconcerta, in un film altrimenti troppo lungo e che soffre di tutti i difetti del cinema arrabbiato di Kechiche, è che aldilà della forma, quel sentimento popolare, quella visione politica, quella reazione sociale ci sono ancora. Storia nascosta è, infine, anche quella di The Hunter. L'iraniano Rafi Pitts racconta la storia di un uomo che vuole recuperare la sua vita e la sua famiglia, dopo una permanenza in carcere. Sua moglie, però, viene uccisa in uno scontro tra polizia e manifestanti. C'è un dramma sentimentale e psicologico in questo bel film che ci ha messo due anni ad arrivare nelle nostre sale, ma c'è anche la stretta e tragica attualità di un paese martoriato. Un poker di film che ci raccontano quello che forse non sempre vorremmo sapere.

Demenziali per vocazione
I fratelli Farrelly tornano con Libera uscita e confermano, purtroppo, una tendenza discendente nella loro vena cinematografica. Dimenticate Tutti pazzi per Mary e Io, me e Irene, Peter e Bobby son diventati moralisti - ma se ci pensate lo erano già, anche se non così tanto - e ormai giocano di mestiere. L'enorme fallo nero in primo piano vicino alla faccia di Owen Wilson, la defecazione a spruzzo nel bagno di un albergo, il cunnilingus simulato di Jason Sudeikis, sembrano più marchi di fabbrica che efficaci momenti comici. Impossibile non ridere, certo, la demenzialità dei due fratelli spesso è irresistibile, ma la storia dei due mariti costantemente eccitati da donne che non sono le loro mogli e che ricevono in dono da queste ultime una settimana di vacanza dal matrimonio si trascina stancamente per almeno due terzi del film. Si aggiunga pure che questi sette giorni vengono sprecati tra indolenze e sensi di colpa ritardati e allora davvero la pellicola non decolla mai. Demenziale è anche L'ultimo dei templari, anche se involontariamente. O forse no: perché se scritturi Nicolas Cage e se lo vai a vedere, te la devi aspettare. Non cadete nel tranello, la saga di Ben Gates - uno dei pochi personaggi decenti del nipote di Coppola negli ultimi anni - non c'entra nulla, è la solita furbata degli adattamenti dei titoli italiani. Domenic Sena, promessa mai mantenuta, alla regia non riesce a domare le faccette e i miracoli tricologici di Cage, la storia della strega e della sua "guardia del corpo" è risibile. Per gli amanti del (de)genere può andare, non a caso c'è pure Christopher Lee. Dal crociato Nicolas al sacerdote guerriero Paul Bettany di Priest, il passo è breve. Vedere una terra cupa e questo eroe contro i vampiri sembra poter ascriverlo al vento demenziale di questo fine settimana. In verità, pur nelle sue premesse persino più estreme, si fa guardare. Sempre di vampiri si tratta, ma alieni, in 6 giorni sulla terra. Varo Venturi, che qui cura anche la fotografia, è cosceneggiatore e pure attore, racconta la storia di uno scienziato che studia i rapimenti alieni e scopre un segreto inconfessabile che il pianeta nasconde da secoli. Nel cast Massimo Poggio, Pier Giorgio Bellocchio, Francesco Venditti e molti altri, per uno dei rarissimi film di genere del cinema italiano..

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