35 anni di calze a rete e giubbotti di pelle
Ancora più rosso, più nero e più rosa, per il 35esimo anno di età The Rocky Horror Picture Show si concede un passaggio al salone di bellezza dell'alta definizione e ne esce rimesso a nuovo. Con una rimasterizzazione digitale operata partendo direttamente dal negativo per arrivare ad una risoluzione 2K, apprezzabile in pieno su un televisore Full HD, il film dei record si presenta nello splendore dei suoi colori sparati (senza disdegnare un nuovo inizio in bianco e nero che sfocia nel colore imitando il celebre passaggio de Il mago di Oz).
Dopo 35 anni di celebrazioni, proiezioni di mezzanotte, deliri, fanatismi e innumerevoli imitazioni, l'originale torna a battere cassa. E lo fa con un quantitativo di extra che non si era visto nemmeno nell'edizione in DVD che celebrava i 25 anni. Oltre alla doppia versione US/UK (in cui cambia il finale), ci sono anche riprese alternative, scene cancellate, alcune canzoni del musical mai inserite nel film, un documentario sulla grande reunion del 1995 e ancora un'intervista al fotografo di scena, la versione karaoke del film e i commenti in cui Richard O'Brien e Patricia Quinn arrivano a teorizzare perfettamente il segreto ultimo della longevità di Rocky Horror.

The Rocky Horror Picture Show oggi
Rivisto oggi, alla luce della grande ondata di cinema postmoderno degli ultimi 15 anni, della rivalutazione e del rimasticamento del cinema di genere degli anni '70, The Rocky Horror Picture Show sembra ancora di più un precursore. Il modo in cui esplicitamente riprende il cinema di genere e serie B (l'horror nello specifico), lo mescola ad altri generi (la commedia e il musical) e lo ripropone contaminandolo con lo spirito del suo tempo, sembra figlio delle idee contemporanee.
Oggi potrebbe essere un'opera prodotta da Almodovar, da Tarantino o da Rodriguez, anche se forse il segreto della sua longevità è da un'altra parte, come afferma ad un certo punto il suo autore Richard O'Brien commentando il film: "Credo che la ragione della longevità dello spettacolo sia data dal modo in cui inquadrava lo stato delle persone ingabbiate nelle categorie polarizzate di maschile e femminile, quelle perse nella terra di nessuno come il protagonista Brad Majors; una dinamica comune anche oggi che è il frutto dei cambiamenti nella società e che nel film, come nel musical, si rivolta: i deboli che diventano forti e le donne guadagnano potere grazie alla sessualità".

Gli extra
Tra le mille piccole perle dei contenuti extra spiccano quelli esclusivi per Blu-Ray, cioè quegli inserti resi tecnicamente possibili dalla maggiore capienza dei dischi di nuova generazione. Particolarmente sorprendente è la guida alla proiezione di mezzanotte, ovvero la visione del film con in sovrimpressione le frasi che si ripetono ritualmente, gli oggetti che vanno lanciati, le mosse da fare, le curiosità e infine un piccolo riquadro in basso a destra nel quale viene mostrata (in perfetto sincrono) la rappresentazione della storia fatta dai fan durante gli spettacoli.
Ma non solo, i contenuti speciali vanno anche più a fondo indagando (nella loro totalità) il rapporto che esiste tra l'opera musicale e il film. Si parte dalle origini della produzione e si arriva a come gli attori che erano presenti anche nell'opera musicale si sono adattati al mezzo filmico, e cioè come hanno portato i loro personaggi e la loro esperienza a contatto con la macchina da presa. In più, in una curiosa digressione sulle influenze del film, il destino di chi ci abbia lavorato e l'importanza nell'evoluzione culturale, Richard O'Brien arriva ad affermare (con tutte le spiegazioni del caso) che prima di Malcolm McLaren e prima di Vivienne Westwood è stato il Rocky Horror Picture Show, grazie all'inventiva della sua costumista Sue Blane, a dare il via alla moda punk che avrebbe poi dilagato. E vedendolo oggi in effetti qualche dubbio sorge.