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Far East Film 12, la notte si tinge di oriente

L'inaugurazione con Dream Home e Sophie's Revenge.
di Nicoletta Dose

Opening Night

venerdì 23 aprile 2010 - News

Opening Night
Come si conviene ad una grande festa cittadina, anche l'inaugurazione della dodicesima edizione del Far East Film Festival riesce ad attirare curiosi desiderosi di indiscrezioni anche dal più lontano angolo di periferia. Si comincia a sentire il fermento, l'agitazione che precede qualsiasi evento importante. L'organizzazione della notte gialla ha già invaso il centro di Udine: bancarelle colorate, manifesti e fosforescenti dichiarazioni d'amore per il Far East appese sulle vetrine dei negozi avvolgono la città in un clima gioioso che guarda all'oriente. Un occhio all'Asia e uno al vintage di una certa cultura pop che in questi ultimi anni ha caratterizzato lo stile 'Far East'. Immancabile infatti il vecchio pulmino degli anni Sessanta collocato in centro, trasformato per l'occasione in un originale Info Point per il festival.
E se l'autobus in questione, vecchio ricordo di anni passati, ci suggestiona a fare un viaggio nel tempo, i primi film in programma ci invogliano a partire per un mondo poco conosciuto e lontano, dove il punto di vista sulla contemporaneità sfrutta generi cinematografici diversissimi e originali. Il risultato è una vivace creatività che stupirà gli spettatori pronti ad accoglierla. La serata d'apertura di oggi venerdì 23 aprile è un buon esempio di come si possa combinare una sagace riflessione sull'attualità con uno stile poco realistico, estremo per definizione. Così accade nello slasher movie Dream Home di Pang Ho-cheung che, prendendo spunto dal problema reale della proliferazione smodata di immobili ad Hong Kong e il conseguente rialzo dei prezzi che ha messo in crisi le nuove generazioni alla ricerca di una casa, ci presenta una piccola storia intima fatta di frustrazioni e precarietà.
L'ironia, che è da sempre cifra stilistica dell'autore, qui lascia spazio ad una visione ancora più pessimistica della vita: la protagonista, nel progettare di comprare un appartamento con vista sul porto, dovrà fare i conti con una violenza inaspettata (così cruenta e terrificante da subire le direttive della censura). Dal Far East, dove viene presentato in anteprima mondiale, il film si sposterà a New York al Tribeca Film Festival di Robert De Niro. In serata verrà presentato al pubblico anche la commedia sentimentale Sophie's Revenge della cinese Yimeng Jin, storia di una ragazza ansiosa di vendicarsi del fidanzato fedifrago. Eccentrico e allegro, il film si presenta come una piacevole incursione in una relazione privata raccontata con uno stile che occhieggia ad Hollywood.

Paura e delirio ad oriente
La ricca programmazione del festival continua sabato 24 aprile con una mattinata diversificata. Al cinema Visionario parte la retrospettiva "Nudes! Guns! Ghosts! The Sensational Films of Shintoho" dedicata alla famosa casa di produzione giapponese Shintoho, fondata nel 1947 e scomparsa all'inizio degli anni Sessanta, una sorta di factory paragonabile a quella di Roger Corman in America. Sono previsti tre film, Female Slave Ship, Flesh Pier e Death Row Woman, tutti d'ambientazione noir, ammantati in atmosfere thriller che terranno con il fiato sospeso gli spettatori. Al Teatro Nuovo Giovanni da Udine le proiezioni cominciano la mattina presto. Si parte con la commedia Hot Summer Days di Tony Chan e Shya Wing, racconto ad episodi incrociati di curiose storie d'amore sul nascere, in crisi o sussurrate. Dopo il racconto di afosi amori estivi, si passa alla commedia Kimmy Dora del filippino Joyce Bernal, estetizzante e originalissimo racconto al femminile dove il rapporto tra due gemelle di carattere opposto si trovano in mezzo ad una contesa dalle conseguenze imprevedibili e scottanti.
Nel pomeriggio si fa avanti l'azione: prima con il cinese Wheat di Ping He che guarda alle contraddizioni della guerra, raccontando i retroscena della battaglia di Changping, avvenuta nel 260 a.C., poi con Monga di Doze Niu, gangster epic di Taiwan, dove si prende di mira la malavita giovanile, sullo sfondo di vivaci mercati locali e quartieri a luci rosse. La serata si colora di nero con due thriller ad alta tensione. Prima vedremo Golden Slumber di Yoshihiro Nakamura, autore di spicco del cinema giapponese che sceglie di raccontare una storia complessa che guarda all'americano JFK di Oliver Stone. Poi segue l'atteso Fire of Conscience di Dante Lam, interpretato da un eccezionale Leon Lai e l'anarchica e confusa commedia One Night in Supermarket, un esempio di demenzialità che assicurerà un intrattenimento coinvolgente e ricco di sorprese divertenti.

Melodrammi e memoria storica
Dopo una giornata all'insegna di inseguimenti e cacce all'uomo degne di Hitchcock, la programmazione di domenica prevede una rassegna di film che guardano ai drammi umani. Se al Visionario abbiamo l'occasione di immergerci nel mondo di Patrick Lung Kong con due suoi film, Hiroshima 28 e The Window, a teatro possiamo fare un salto metaforico in Corea del Sud con la commedia drammatica Bandhobi di Dong-il Shin, racconto di formazione di una giovane coppia di emarginati, alle prese con una società ostile a chi non si conforma al ritmo frenetico dell'età contemporanea. A caccia di insetti invece troviamo il protagonista di The Bugs Detective del giapponese Sakichi Sato, prima di incontrare maghi e goblin nel blockbuster di azione fantasy Woochi che, in patria, ha conquistato le file dei più giovani spettatori coreani, anche se è rimasto fuori dalle mire della critica cinematografica.
Dopo una parentesi dedicata al semplice intrattenimento senza pretese, ritorna il dramma con Accidental Kidnapper del giapponese Hideo Sakaki. La serata invece si farà seria quando ci lasceremo coinvolgere dal cinese City of Life and Death di Chuan Lu che, con una disarmante fotografia in bianco e nero, ci racconterà il massacro di Nanchino avvenuto nel 1937-38 durante l'occupazione giapponese in Cina. Segue poi il più leggero Clash, uno dei due film vietnamiti del festival, e il roman-porno Housewife's Afternoon Delight di Shun Nakahara, appuntamento immancabile del Far East con il mondo dei pink movie.

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