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Studio 60 on the Sunset Strip: il mondo televisivo sotto accusa

Dalla genialità di Aaron Sorkin, una serie che mostra il dietro le quinte del piccolo schermo.
di Nicoletta Dose

Come resistere al trash
Amanda Peet (52 anni) 11 gennaio 1972, New York City (New York - USA) - Capricorno. Interpreta Jordan McDeere nel film di Aaron Sorkin, Thomas Schlamme Studio 60 on the Sunset Strip.

venerdì 14 novembre 2008 - News

Come resistere al trash
Direttamente dagli Stati Uniti sta per approdare anche da noi Studio 60 on the Sunset Strip, raffinato character drama creato da Aaron Sorkin, già conosciuto per il telefilm West Wing – Tutti gli uomini del presidente (1999). Lo sceneggiatore americano si cimenta ora con una serie ambientata negli studi televisivi, dove Matt Albie (Matthew Perry, uno degli attori di Friends) e Danny Tripp (Bradley Whitford) sono gli affascinanti protagonisti di un programma settimanale basato su sketch comici, uno spettacolo che segna il grande ritorno in tv dei due professionisti. Dopo numerosi ingaggi per il cinema, i due riprendono in mano il lavoro di prima e con questo revival ritornano a galla anche vecchi dissapori e relazioni interrotte che ora cercano un nuovo assestamento. Tra i protagonisti troviamo anche Amanda Peet che interpreta la colta presidentessa del network, impegnata ad eliminare la tv più trash, una missione controcorrente che creerà non pochi problemi di audience. Accanto a loro vedremo John Goodman, Eli Wallach, Allison Janney e numerosi personaggi bizzarri, guest star e attori esordienti, che arrichirranno la galleria di tipi umani di Studio 60 on the Sunset Strip.

Il mondo dello spettacolo visto da dietro le quinte
Andato in onda sul canale NBC, la serie ha riscosso un discreto successo per le prime puntate, poi gli ascolti sono calati e il network ha deciso di chiudere. In Italia vedremo la stagione completa su Joi ogni giovedì sera, alle 21. Ed è una fortuna perché il telefilm, malgrado tocchi un mondo che per molti è sconosciuto, è un ottimo prodotto televisivo, capace di riflettere onestamente sulle dinamiche che stanno dietro le quinte di un programma in prima serata. Con una sceneggiatura brillante e la regia originale di Thomas Schlamme, che sfrutta elementi della narrazione tradizionale per rinnovarli e adattarli ai ritmi del mondo televisivo che vuole rappresentare (lo Studio 60 del titolo è una sorta di "Saturday Night Live", gag dette e fatte a ritmo sostenuto e con continui scambi di battute fulminanti), il telefilm di Sorkin è un piccolo gioiellino che vale la pena seguire. Il mondo dello spettacolo, visto finalmente da dietro le quinte, è ricco di spunti interessanti: da un lato si ha l'occasione di pensare alle dinamiche, più o meno oneste, che sostengono i reality show e un certo tipo di tv spazzatura, dall'altro le relazioni sentimentali tra gli addetti ai lavori consoleranno gli spettatori più romantici.

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