Un po' di musica tra guerra e fantascienza
Irrompe nelle sale del fine settimana a suon di mitragliatrice, Ben Stiller con il suo Tropic Thunder. È suo davvero in tutti in sensi: risulta infatti essere regista, produttore e attore della stessa pellicola. Tanto impegno per costruire una denuncia ai war movie hollywoodiani, senza perdere quella innata simpatia che lo ha reso uno degli attori più amati degli ultimi anni. Insieme a Jack Black e Robert Downey Jr. dà vita a una commedia d'azione in cui un gruppo di attori intende realizzare un grande film epico di guerra. Quando però la produzione del film non sostiene più i costi e intende rinunciare alle riprese, il regista si rifiuta di smettere e decide di condurre il cast in una remota giungla del Sudest asiatico al fine di ottenere un maggiore realismo. Un film nel film quindi, con la forma di una parodia.
Mathieu Kassovitz, il protagonista insieme a Audrey Tautou de Il favoloso mondo di Amelie, si cimenta ancora una volta nel ruolo di regista, proponendoci un film di azione e di fantascienza. Babylon A.D. ci porta in un futuro non troppo lontano con Vin Diesel che interpreta la parte di un mercenario. Toorop ha combattuto molte battaglie ed è sopravvissuto alle guerre che devastano il mondo dall'inizio del ventunesimo secolo, stavolta ha l'incarico di scortare Aurora (Mélanie Thierry), una diciottenne dai poteri paranormali che da sempre vive in un monastero in Mongolia, fino a Manhattan. Ovviamente il compito è altamente rischioso e le sfide saranno tante.
Dal futuro torniamo indietro nel tempo e ci fermiamo agli anni Settanta. A quei tempi nell'Inghilterra nord-orientale stava nascendo un mito della musica, Ian Curtis. Il fotografo Anton Corbijn racconta la sua storia, da quando Ian era alla ricerca di una distrazione che potesse salvarlo dalla vita provinciale, a quando trasformò la musica nella sua ragione di vita diventando il leader della rock band Joy Division. Sarà che Corbijn è prima di tutto un fotografo, sarà che vanta una grande esperienza, ma la bellezza dei fotogrammi in anteprima ci lasciano a bocca aperta. La scelta di girare il film in bianco e nero poi, dona alla storia del cantante tutta quella sensibilità che merita, oltre che ricordare le opere decadenti degli artisti ottocenteschi tanto amati da Ian.
Made in Italy
Due i film italiani in programmazione per il weekend: L'uomo che ama e Albakiara. Il primo, presente in anteprima al Festival di Roma, è il lavoro della regista Maria Sole Tognazzi (figlia del celebre attore Ugo Tognazzi). Racconta di Roberto, un uomo prossimo ai quarant'anni che vive due storie d'amore diverse, in due momenti differenti nel tempo. Pierfrancesco Favino, Monica Bellucci e Ksenia Rappoport mostrano come il gioco dell'amore porti talvolta a ricoprire ruoli opposti passando dalla dolcezza che costruisce alla crudeltà che distrugge.
Albakiara si sposta invece in temi più adolescenziali e il titolo trae spunto dalla celebre e omonima canzone di Vasco Rossi. Non a caso, insieme a Laura Gigante, recita nel film Davide Rossi, figlio del noto cantante. Albakiara è il nickname di Chiara, una ragazza dal visino angelico che in realtà fa di tutto per stare al centro dell'attenzione, è un'ignorante pazzesca e adora le "serate gangster" (come le chiama lei) passate con le amiche a base di sesso, droga e rock'n roll.