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Kevin Costner: la mia banda (West) suona il rock

Stasera e domani sul palcoscenico del Brancaccio di Roma scoprirete un inedito Kevin Costner: cantante entusiasta in una rock-band.
di Marzia Gandolfi

Il personaggio
Kevin Costner (Kevin Michael Costner ) (69 anni) 18 gennaio 1955, Lynwood (California - USA) - Capricorno.

giovedì 25 ottobre 2007 - Incontri

Il personaggio
Kevin Costner è stato tutto: uomo dei sogni e del giorno dopo, guardia del corpo e cow-boy, investigatore e principe dei ladri, procuratore distrettuale e giocatore (di golf), vedovo introverso ed evaso "innocente" nel mondo perfetto di Eastwood, ma soprattutto è stato l'indimenticabile tenente della Cavalleria Nordista John Dumbar. Gli spazi armoniosi di una Frontiera ancora vissuta dai nativi, la bellezza selvaggia del West e la purezza elegiaca dell'universo indiano, hanno incantato gli spettatori e ispirato con ogni probabilità la musica che oggi e domani Kevin Costner e i Modern West suoneranno al Brancaccio di Roma. Ma la cavalcata nostalgica dell'eroe democratico per eccellenza sul palcoscenico romano, non mancherà di ripercorrere (anche) le atmosfere "on the road" di Fandango. Se amate Kevin Costner, non potete mancare al suo "mezzogiorno di fuoco". A colpirvi al cuore, sulla "terra di confine", saranno soltanto le sue note.

Singing in the Church
Ho cominciato a cantare in chiesa con mia madre, la passione per la musica la devo decisamente a lei, mi ci portava spesso e poi ricordo che mi costrinse a imparare a suonare il pianoforte. Fu un'esperienza disastrosa, ero pigro e passavo interi pomeriggi alla tastiera sognando di stare fuori a giocare con i miei compagni. Quando poi intrapresi la carriera cinematografica cominciai proprio col musical, in America è una strada comunemente battuta per i giovani attori che vogliono esordire al cinema. Poi da giovanotto ho cantato in una rock-band, i Roving Boy. E diversi anni dopo, eccomi qua, sono passato dal suonare in salotto a esibirmi davanti a ottomila persone. Ho scoperto con un certo stupore che alla gente la mia musica piaceva. E questo è davvero gratificante. Dovendo portare la mia musica in giro per l'Europa, ho scelto l'Italia come punto di partenza, perchè non dimentico l'affetto con cui mi ha sempre accolto. La mia prima e importante esperienza professionale è capitata proprio qui, a Venezia, in occasione della presentazione di Fandango al Festival del Cinema.

Il (duro) mestiere del cantante
La prima volta che suonai in una band risale a quando ero un giovane attore e ricordo, ancora troppo bene, che fui massacrato dalla critica. Questo episodio mi traumatizzò fino a bloccarmi, e ancora oggi, quando ci ripenso, non so perché non ho reagito. È buffo, sono uno a cui sono sempre piaciute le sfide ma questa non la raccolsi e smisi semplicemente di suonare. O forse chissà, invece lo feci perché stavo avendo un enorme successo come attore. Ma quando qualche hanno dopo la mia seconda moglie, Christine, mi incoraggiò a riprendere i contatti musicali con John Coinman, decisi di reagire. Capii in quel momento che non c'era nulla di sbagliato nel volere suonare, mi divertivo a farlo, il pubblico si divertiva ad ascoltarmi, perché negarmi oltre questo piacere? Lasciai passare ancora un paio di anni e poi mi buttai nell'avventura. Adesso lo posso dire: scegliere di tornare a suonare è stata la migliore decisione presa in vita mia.

Il (duro) mestiere dell'attore
Sono molto orgoglioso di aver fatto Balla coi lupi ma il problema in America è che se giri un film di successo, ti "obbligano" a ripetere quella formula magica. Ma io a questo gioco non ci sto. Il successo è relativo, se parliamo di successo economico, allora i miei film successivi ne hanno avuto molto perché hanno incassato bene. Ma il punto è un altro. La vita che ho vissuto fino a qui ha conosciuto momenti alti e altri bassi, ma non mi sono mai abbattuto, perché per me la vita resta un bellissimo mistero che non so ancora come affrontare. Qualcuno è convinto che smetterò di fare cinema per suonare, ma chi mi conosce sa bene che non rinuncerò mai a fare film. Io sono orgoglioso del mio lavoro di attore e di regista e poi la popolarità non mi ha mai interessato. So bene cosa dovrei fare per mantenerla accesa, ma nella mia vita quello che conta è rimanere coerente con me stesso. Quando mi deciderò a riporre la chitarra nella custodia, tornerò a fare il cow-boy. Promesso.

Sono solo "canzonette"
I nostri brani hanno un background country e piaceranno molto agli "spiriti semplici". Il nostro repertorio musicale, che comprende brani originali scritti dalla band e altri da alcuni amici, racconta principalmente la nostra infanzia, una sorta di nostalgico com'eravamo quando avevamo pochi soldi, tanta fantasia e una bicicletta per spostarci da un quartiere all'altro. Alcuni brani poi cantano i sentimenti: un amore da cercare o una verità da rivelare a chi ci ama, prima che sia troppo tardi.

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