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Nuovo paradiso per il cinema italiano

Ultimi giorni di Festa e giro di boa in attesa della premiazione prevista per sabato mattina
di Pierpaolo Simone

mercoledì 18 ottobre 2006 - News
Tempo di bilanci per la Festa capitolina che si avvia alla conclusione. Ancora tre giorni di anteprime e passerelle con un occhio puntato sul cinema italiano. È prevista per questa sera la presentazione al pubblico del nuovo lavoro di Giuseppe Tornatore. La sconosciuta – scritto e sceneggiato dallo stesso regista – è il ricordo di una misteriosissima donna, giunta in Italia dall'Ucraina, alle prese col suo passato e portatrice di un'affascinante quanto oscuro mistero. Ma nei prossimi giorni sarà la volta di altre pellicole nostrane. Ad aprire la lunga carrellata c'è La strada di Levi, un documentario girato da Davide Ferrario e nato da un'idea del giornalista e scrittore Marco Belpoliti, che ripercorre il lungo viaggio verso casa intrapreso più di settant'anni fa da Primo Levi, subito dopo l'abbandono del campo di concentramento. Un itinerario che, oltre a essere quello che fu del grande scrittore, diventa il pretesto per rileggere l'attuale situazione geopolitica dell'Europa scandita dagli avvenimenti degli eventi storici più recenti: dalla caduta dell'Impero sovietico ai raduni dei neonazisti, da Chernobyl ai villaggi sovraccarichi di poveri e diseredati.

La regista Francesca Comencini porterà in concorso nella sezione cinema '06 il suo nuovo lungometraggio. A casa nostra, ambientato nella Milano dei giorni nostri, intreccia storie di personaggi diversissimi uniti da un sottile filo invisibile che tutto governa: il denaro. Viaggio segreto di Roberto Andò - tratto dal libro "Ricostruzioni" di Josephine Hart.- è invece la crisi di un affermato psicanalista costretto a deviare lo sguardo verso sé stesso (e non più verso le sofferenze altrui), dopo la fine disastrosa del proprio matrimonio. A completare la lunga carrellata c'è da aggiungere il documentario di Giovanni Veronesi Muoiono solo gli…, girato sul set dell'ultima fatica del maestro Monicelli, in previsione dell'uscita nelle sale de Le rose del deserto, attualmente in fase di post-produzione.

E non è andata male neanche agli altri titoli presenti in rassegna, accolti per buona parte col favore della critica. Da Fascisti su Marte di Corrado Guzzanti a L'aria salata di Alessandro Angelini, fino all'autobiografico Grido di Pippo Delbono e a Uno su due di Eugenio Cappuccio, la kermesse ha dato ampio risalto a una cinematografia che spesso – e in maniera inopportuna – viene considerata sul viale del tramonto. Se a tutto ciò si aggiunge il grande successo di pubblico riscontrato nelle mostre allestite all'interno dell'Auditorium (L'ultimo imperatore e i costumi di scena utilizzati nel film dall'Oscar Bernardo Bertolucci, l'omaggio di Isabella Rossellini in occasione del centenario dalla nascita del padre, l'esposizione di materiali riguardanti la vita artistica e creativa di Luchino Visconti), si possono dormire sonni tranquilli: il nuovo cinema paradiso veste con vanto il tricolore.

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