Senza di lui, senza quel linguaggio cinematografico che riesce a rendere quasi amniotico allo spettatore, senza il suo modo di raccontare che fa tendenza e crea riflessione vera, l'Academy avrebbe avuto un grande vuoto, sotto qualsiasi latitudine, nera o bianca. Lunghi movimenti della macchina da presa come falcate che attraversano a ritmo speed la larghezza e l'ironia, e sì anche la rapacità, di un grande narratore (critico di cinema, ma anche di costume) che, nelle sue pellicole, riesce a mantenere il giusto equilibrio fra realtà e artifizio, descrivendo con affetto, amicizia e irresistibile curiosità la vita di strada, fra spaccio di coca e crack, ma anche quel mondo afro-americano che ha così poco successo al cinema se non ti chiami Spike Lee.
Già premiato dall'Academy
Nato a Milwaukee, in Wisconsin, comincia ad appassionarsi alla macchina da presa dopo aver visto il film Cooley High (1975) di Michael Schultz. Da quel momento, capisce che il suo destino è profondamente legato al racconto tramite immagini e farà di tutto per approfondirne i segreti. È ancora un liceale quando realizza cortometraggi sperimentali e crea uno show per la tv via cavo dal titolo "Spice of Life", poi desideroso di conoscere di più si iscrive al Columbia College di Chicago, dove si laurea nel 1991 in Film e Video. Ed è proprio lì che incontra il suo migliore amico, Robert Teitel, con il quale fonderà la casa di produzione Menagerie Films. Da essa, nascerà uno dei suoi più importanti cortometraggi Paula (1992) che riceve svariati premi fra cui uno speciale dell'Academy Award.
I film
Spronato a fare di più, nel 1994, scrive e dirige il lungometraggio di debutto Scene For The Soul (1995), girato interamente a Chicago con attori non professionisti. È quasi un documentario e attira l'attenzione di una casa di produzione, la Sovoy Pictures, che ne acquista i diritti per un milione di dollari. Una cifra che gli permette di mettere su famiglia, sposando la sua fidanzata, l'attrice Marcia Wright, dalla quale avrà un figlio. Nel 1998, è ancora dietro la macchina da presa con I sapori della vita, anche se il film che lo consacra al successo è il biografico Men of Honor - L'onore degli uomini (2000) con Cuba Gooding Jr., Robert De Niro e Charlize Theron, impegnati nella storia del primo sommozzatore di colore della Marina Militare degli Stati Uniti, Carl M. Brashear. Ma assetato di storie, firma poi un'altra pellicola biografica Notorious (2009), basata invece sulla vita e la morte della stella del rap Notorious B.I.G..
Nel 2011 esce nelle sale Faster, film d'azione con "The Rock" Dwayne Johnson e Billy Bob Thornton sulla storia di un uomo che, dopo aver scontato dieci anni di carcere, decide di vendicare il fratello morto. Nel 2015 dirige la romantica storia d'amore tra Sophia e Luke nel film La risposta è nelle stelle.
La carriera di produttore
Come produttore, Tillman finanzia la serie tv Soul Food (2000), liberamente ispirato al suo film, ma anche la pellicola La bottega del barbiere (2002) e il suo sequel La bottega del barbiere 2 (2004), senza contare una nuova serie ispirata anch'essa a queste pellicole.
