Boorman fa parte di quella generazione di registi che, dopo aver lavorato per la televisione, si dedicò alla produzione di film veri e propri dando una spinta innovatrice al cinema inglese.
Il notevole sviluppo che ebbe l'industria cinematografica britannica a partire da quell'epoca fu il frutto della combinazione fra l'atmosfera della swinging Londra e i bassi costi di produzione rispetto a quelli di Hollywood, Catch Us If You Can è un film che appartiene strettamente a quel particolare periodo. Con la partecipazione dei Dave Clark Five, fu uno dei tanti film che sfruttarono il successo internazionale della musica pop inglese. Catch Us If You Can è comunque molto differente dagli archetipi dei film musicali di quel genere, come quelli di Richard Lester sui Beatles. Il film di Boorman è una garbata satira sulla pubblicità ed è molto meno frenetico delle chiassate di Lester.
Boorman realizzò il suo film successivo, Senza un attimo di tregua (Point Blank, 1967), a Hollywood. Esso denota un drastico cambiamento da Catch Us If You Can: come quest'ultimo è fondamentalmente un film inglese, Senza un attimo di tregua è fondamentalmente un film americano. Il film,che si inquadra chiaramente nel genere gangster, è la storia di un criminale che cerca di vendicarsi di un sindacato che gli aveva sottratto dei soldi. L'ottica attraverso la quale Boorman ci mostra la violenza raccontando una vicenda di ambiente urbano lo pone completamente in linea con gli aspetti centrali della cultura americana. Anche formalmente questo film appartiene molto più al cinema americano che a quello inglese, avendo una carica narrativa molto forte e piena sicurezza pur nel proporre una storia che si presta ad essere esaminata da molti punti di vista. Alcune caratteristiche del film possono essere motivate dalla collaborazione con lo scrittore inglese Alex Jacobs specializzato nello scrivere film polizieschi per Hollywood. Boorman, con il successivo Duello nel Pacifico (Hell in the Pacific, 1968), seguitò a realizzare film sul genere americano. Anche se di altro tipo, essendo questa volta un film di guerra, ha lo stesso piglio sicuro di Senza un attimo di tregua. La lotta tra un soldato americano (Lee Marvin) e un soldato giapponese (Toshiro Mifune) rimasti soli in un'isola sperduta del Pacifico è il soggetto del film, all'apparenza molto più semplice del precedente. Questa semplicità è però ingannevole. Realizzare infatti un film con solo due personaggi che si muovono in un ambiente così limitato non è un'impresa facile ed è piuttosto ambizioso. Duello nel Pacifico inoltre è un film meno duro di Senza un attimo di tregua; l'aggressività e la violenza che caratterizzano il rapporto fra i due soldati sono mitigate dai frequenti toni umoristici.
Con Leone l'ultimo (Leo the Last, 1970), Boorman sembra tentare un ritorno alle sue origini britanniche. Il film, girato in Gran Bretagna, si proponeva di essere un ritratto della Londra attuale con la sua varietà razziale, con la decadenza della città tradizionale.
Due anni dopo, girando Un tranquillo weekend di paura (Deliverance, 1972), Boorman si riavvicina a Senza un attimo di tregua sia per il tono che per il risultato.
Negli snni Settanta Boorman andò a vivere in Irlanda. Al cambiamento di residenza di Boorman seguì un cambiamento nel carattere dei suoi film. Mentre tutti i film che egli ha diretto dal principio alla fine, compreso Un tranquillo week-end di paura, sono attuali sia come messa in scena, sia per gli argomenti trattati, non lo sono invece i suoi lavori qui realizzati: Zardoz (1974) è infatti un film di fantascienza, L'esorcista 2. L'eretico (Exorcist Il: The Heretic, 1977) un film dell'orrore, mentre Excalibur (Excalibur, 1981) è una storia di avventure basata sulle leggende di Re Artù. Un film su Re Artù era sempre stato uno dei suoi progetti, aveva anche provato a scrivere un film dalla saga di J.R.R. Tolkien, Il signore degli anelli. Non è difficile capire cosa attrae Boorman in soggetti di questo genere.
Sia Zardoz che L'esorcista 2. L'eretico non sono della stessa qualità dei primi film di Boorman, sebbene bisogna notare che L'esorcista 2. L'eretico è stato in parte rovinato da alcuni problemi di produzione. Il suo fondamentale eclettismo si dimostra anche nelle prove successive, si cimenta infatti l'autobiografia in Anni 40 (1987), la commedia in Il sarto di Panama, (2000) e l'impegno civile in In My Country (2004) sul post apartheid in Sud Africa.