Queen and Country

Bill e Percy sono compagni sotto le armi negli anni della guerra in Corea. Fermi nel campo d'addestramento cercano di non partire e contemporaneamente mettere in guardia le nuove reclute, di combattere i propri superiori con scherzi e resistenza passiva professandosi nè dalla parte dei comunisti nè da quella degli alleati.La loro amicizia è messa a dura prova sia dalle minacce degli ufficiali che dalle storie che intrecciano con delle ragazze conosciute in libera uscita.
La caratteristica più apprezzabile di Queen and country è senza dubbio la maniera in cui manifesta una spinta creativa giovanile che non è comune nemmeno nei cineasti di 30 anni. Boorman usa la storia di due amici sotto le armi negli anni '50, cioè in un momento fondamentale per la storia britannica (la fine del colonialismo e il passaggio di un'era simboleggiato dall'arrivo di un nuovo monarca), per declinare in tanti episodi e situazione diverse un unico contrasto, quello tra due modi diversi di concepire il rapporto con il proprio paese, due modi di essere e quindi due generazioni differenti.
Purtroppo la sceneggiatura scritta dallo stesso Boorman non ha sempre la vivacità dei suoi picchi e a momenti estremamente divertenti e inventivi (quasi tutto umorismo slapstick girato benissimo) ne alterna altri più stanchi, finendo per trascinare la storia un po' troppo a lungo, specie considerato che l'arco narrativo che copre diversi anni nella vita dei protagonisti non vuole mai avere la prospettiva del grande affresco umano ma semmai quella della piccola storia.
Con invidiabile coerenza Queen and country associa ad una storia tutta dalla parte del pensiero divergente e della modernità, che condanna quindi l'appiattimento portato dal conformismo, una messa in scena resa dinamica da un montaggio inusuale e inventivo. Boorman riesce (purtroppo solo ogni tanto e in momenti isolati) attraverso tagli improvvisi e subitanei a sperimentare in questa commedia un ritmo differente e trovate stimolanti che non riguardano solo i tempi comici ma anche la maniera in cui rendere la percezione che i protagonisti hanno della realtà.
Non lo aiutano purtroppo attori o troppo fiacchi (Callum Turner e Tamsy Egerton) o troppo caricaturali (Caleb Landry Jones e Vanessa Kirby) come del resto non fa bene al godimento del film una struttura al limite dell'episodico che separa il film in filoni differenti non tutti dotati della medesima capacità di coinvolgere. 