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Sylvie Testud

Sylvie Testud è un'attrice francese, regista, scrittrice, sceneggiatrice, è nata il 17 gennaio 1971 a Lione (Francia).
Nel 2010 ha ricevuto il premio come miglior attrice europea al European Film Awards per il film Lourdes. Sylvie Testud ha oggi 53 anni ed è del segno zodiacale Capricorno.

Lourdes, andata e ritorno

A cura di Nicoletta Dose

Dolce e fragile, Sylvie Testud è un'attrice francese molto apprezzata dal pubblico e dalla critica specialistica. Capace di adattarsi e rivoluzionare la propria personalità per poter lavorare in un film, ha dimostrato, con eleganza e stile, di essere una delle attrici più interessanti del panorama francese.

Le origini
Cresciuta in un quartiere multietnico di Lione, abbandonata dalla madre all'età di due anni, vive la sua adolescenza con il padre. Si appassiona presto al cinema (dice di essersi innamorata di Charlotte Gainsbourg nel film L'effrontée di Claude Miller) e decide, all'età di soli quattordici anni, che quella sarà la sua strada. Comincia a studiare recitazione con l'attore e regista Christian Taponard, dopodiché si sposta a Parigi, dove frequenta per tre anni il CNSAD. Nei primi anni Novanta ottiene il suo primo piccolo ruolo: la (intra)vediamo in L'histoire du garcon qui voulait qu'on l'embrasse di Philippe Harel e in Love, etc. di Marion Vernoux. Dopo numerosi ingaggi, raggiunge un discreto successo di pubblico grazie al film tedesco Al di là del silenzio (1996), dov'è una ragazza dedita alla musica che, conoscendo il linguaggio dei segni, prova ad aiutare i genitori sordomuti a mantenere i contatti con il mondo esterno. Per questo ruolo ha imparato il tedesco e ha preso lezioni di clarinetto, dimostrando una grande versatilità interpretativa.

I primi successi
Nel 1998 interpreta Béa in Karnaval, seguito poi da La Captive - La prigioniera (2000), un adattamento cinematografico della quinta parte del romanzo "Alla ricerca del tempo perduto" di Marcel Proust. Ottiene il César Award per il ruolo di Christine Papin in Les Blessures Assassines (2000), su una giovane cameriera accusata di omicidio. Nel 2003 pubblica il suo primo libro autobiografico, "Il n'y a pas beaucoup d'etoiles ce soir", sull'esperienza di attrice, dagli esordi al successo. Nel frattempo continua la sua carriera in ascesa nel mondo del cinema: la vediamo ne Il maggiordomo del castello (2002), Les Mots Bleus (2003), tratto da un romanzo di Amélie Nothomb, e nello splendido e commovente L'héritage (2006), su un viaggio fisico ed esistenziale verso la Georgia. La fama di livello internazionale sta per raggiungerla: di lì a poco interpreta il ruolo di Momone, la migliore amica di Edith Piaf nel premiatissimo La vie en rose (2007).

La consacrazione internazionale
Ma non basta. Si mette alla prova anche nel genere horror, fino a quel momento lontano dalla sua cifra stilistica. Partecipa infatti a Ce que mes yeux ont vu (2007), prima di diventare una dolce e combattiva malata di sclerosi multipla in pellegrinaggio a Lourdes (2009), film dell'austriaca Jessica Hausner, presentato in concorso a Venezia. Non disdegna l'azione di Johnny To, quando viene chiamata a sostenere una prova interpretativa in Vengeance (2009), e si immerge anche nel mondo televisivo delle fiction di qualità, contribuendo a rendere migliori i film per la tv.

Ultimi film

Horror, (USA, Italia - 2018), 152 min.
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