Youth - La giovinezza |
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Un film di Paolo Sorrentino.
Con Michael Caine, Harvey Keitel, Rachel Weisz, Paul Dano.
continua»
Titolo originale Youth.
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 118 min.
- Italia, Francia, Svizzera, Gran Bretagna 2015.
- Medusa
uscita mercoledì 20 maggio 2015.
MYMONETRO
Youth - La giovinezza
valutazione media:
3,65
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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La montagna disincantatadi gabriellaFeedback: 17192 | altri commenti e recensioni di gabriella |
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venerdì 21 agosto 2015 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
In un’opera d’arte la forma non può essere disgiunta dal contenuto : le disposizioni delle linee, del colore, della luce , dell’ombra, dei volumi e dei piani, per quanto incantevole come spettacolo, dev’essere anche intesa come portatrice di un significato che va aldilà del valore visivo; sosteneva lo storico d’arte Erwin Panofsky. L’ultimo film di Sorrentino si addentra ancora una volta in peripezie visive, valorizzandole negli affondi di luce di Luca Bigazzi e si compiace della sua riconoscibilità stilistica, ma non riesce a incantare come è stato per “La grande bellezza”che è un film che racconta di un vuoto esistenziale e di una ricerca capace però di abitare un sogno in una Roma defraudata dal suo splendore. L’ambientazione stavolta si sposta in un hotel svizzero ai piedi delle Alpi ( lo stesso di Thomas Mann nella Montagna incantata), Fred Ballister ( Michel Caine ) e Mich Boyle ( Harwey Keitel), sono amici di vecchia data e stanno trascorrendo un periodo di relax. Compositore in pensione il primo e regista il secondo col progetto di realizzare il suo film testamento e accarezzare l’idea di essere ricordato, i due ottantenni che si raccontano solo le cose belle, passano le giornate tra bagni e massaggi, osservano gli altri ospiti del resort, peccato che i loro discorsi più veri e autentici riguardano la prostata, tutto il resto è un corollario di aforismi preconfezionati , dialoghi pseudo intellettuali ( la breve conversazione tra Miss Universo e il giovane attore è stucchevole oltre che elementare), tutto scorre lento e immutato, diatribe con i figli con i quali non si è saputo creare un rapporto affettivo, sia Fred che MIch sono artisti e vivono della loro arte o di quello che ne è stato, è l’unica cosa che conoscono. L’età senile è un periodo di riflessione, di rimpianti, forse, l’unica via di fuga è la capacità di accettare le sfide della vita, così Fred decide di riprendere la bacchetta d’orchestra ( unico scatto in avanti anche se prevedibile nel finale), mentre Mich sceglie di uscire di scena. Non c’è molto da dire , non c’è una storia vera e propria e nemmeno ce la vuole raccontare , c’è troppa autoreferenzialità, per questo il film non levita e forse non ce ne accorgiamo, come il monaco buddistha che riesce a sollevarsi da terra e nessuno è presenteall’evento. Molto meglio l’albergo svizzero di “Le conseguenze dell’amore e la sua essenziale raffinatezza , devo dire bravi gli attori ( ma si sapeva, sono una garanzia) e le tre stellette sono per loro, specie a Harwey Keytel.
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