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Il film di Hettie McDonald è un“on the road” garbato e poetico che affronta con delicatezza temi importanti e profondi senza mai eccedere, ma che accompagna e segue il suo protagonista mantenendo il suo passo , rispettandone le soste. Harold Fry ( un intensissimo Jim Broadbent) è un pensionato ultrasettantenne che vive nel Devon con la moglie Maureen ( Una sobria ed efficace Penelope Wilton), una coppia incolore e stanca intrappolata in un loop emotivo , senza scosse. Un giorno Harold riceve la lettera di una vecchia amica e collega di lavoro che lo informa che sta morendo, lui decide di rispondere alla missiva, ma al momento di spedirla, l’incontro casuale con una ragazza dai capelli blu che lavora in una stazione di servizio, sarà la scintilla che darà origine a un viaggio di 800 km da nord a sud dell’Inghilterra con la convinzione di salvare l’amica Queenie. Harold inizia così il suo cammino con un paio di scarpe in cuoio, senza cellulare, documenti e portafoglio, ma animato da speranza e per la prima volta di un’intraprendenza che non sapeva di possedere. Uscire dalla comfort zone di un matrimonio in crisi, e svelando pian piano un dolore intenso mai sopito, lo metterà di fronte a un passato che ha invaso il presente e distrutto il futuro. Sarà un viaggio dentro sé stesso , le sue emozioni, riscoprirà e apprezzerà la bellezza delle cose semplici ed essenziali, il valore dei rapporti umani, dell’amicizia, come quella con Queenie che sapeva ascoltarlo senza giudicarlo, custode dei suoi segreti, e l’importanza delle persone che incontri o che sfiori nella tua vita, il gesto gentile di uno sconosciuto , scoprire che tutti hanno una storia, che l’amore è qualcosa di complesso e misterioso. Parallelamente sarà un viaggio anche per Maureen, improvvisamente destabilizzata dalle sue certezze, dalla routine quotidiana, non più sorretta dal suo distacco e cinismo per non crollare .Sarà la persona determinante, l’unica che gli rimarrà accanto pur non comprendendo e accettando fino in fondo la scelta del marito, ma sarà anche quella capace di tendere la mano e concedere a entrambi di meritare la pace. Un film che è un caldo abbraccio, una struggente vicenda di un eroe inconsapevole , una suggestiva passeggiata nell’immensa campagna inglese, territorio che diventa luogo dell’anima, accorcia le distanze e i muri che nella vita spesso innalziamo per difenderci. Anche se non tutto è perfetto, l’interpretazione dei due protagonisti è maiuscola, Jim Broadbent è naturale, empatico, con il suo sguardo acuminato e azzurro e Penelope Wilton ,che riesce sempre a dare spessore ai suoi personaggi, come non ricordarla nel ruolo di Anne , che in “ After life” conversava sulla panchina di un cimitero con Ricky Gervais, rappresentano il fulcro di film sensibile e coinvolgente.
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