The Tree of Life |
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Un film di Terrence Malick.
Con Brad Pitt, Sean Penn, Jessica Chastain, Fiona Shaw, Joanna Going.
continua»
Drammatico,
Ratings: Kids+13,
durata 189 min.
- India, Gran Bretagna 2011.
- 01 Distribution
uscita mercoledì 18 maggio 2011.
MYMONETRO
The Tree of Life
valutazione media:
3,32
su
-1
recensioni di critica, pubblico e dizionari.
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L'eternità è nascosta in questo mondodi Antonio MontefalconeFeedback: 23296 | altri commenti e recensioni di Antonio Montefalcone |
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giovedì 6 ottobre 2011 | |||||||||||||||||||||||||||||||||||||
L’ultima opera di Malick è una ricognizione dell’intimità dello stesso autore, attraverso la tragedia di una famiglia piccolo borghese degli USA anni ’50. Il dramma è quello dell’insostenibile e inspiegabile dolore per la perdita di un figlio. Jack, il primogenito, rivive tra veglia e sogno, sia questo lutto, sia i giorni d’infanzia caratterizzati da conflitti e perdite d’innocenza. Diviso tra l’autorità del padre, modello di una vita materiale e pragmatica, e la dolcezza della madre, specchio di una devozione verso Dio e una vita più spirituale e sensibile, Jack si perderà e si ritroverà, in un cammino travagliato da dubbi e scoperte, elaborazioni e accettazioni. Sperimentando la brutalità di una Natura indifferente, ma anche il silenzio inquietante di un Dio che sembra malvagio e lontano, il protagonista comprenderà l’utilità della Morte e del Male nell’assurda esistenza, non solo umana ma anche cosmica. Per questo il nucleo microcosmico familiare è intervallato dalla genesi macrocosmica dell’universo ed è descritto da immagini liriche che contemplano una potenza visiva e sonora di rara bellezza. Lo stile, molto curato, è caratterizzato da un’eleganza formale ai limiti della sperimentazione pura: uso raffinato della fotografia che dà tangibilità alla luce naturale; montaggio ricco di sospensioni e ellissi; regia che si stacca dalla convenzionalità ammirando cose e persone con fluttuanti movimenti della cinepresa o effettuando insoliti tagli d’inquadratura; cadenza del ritmo, sospesa tra dolcezza e solennità; musica classica toccante. Questo splendore figurativo rende l’opera visionaria e suggestiva. E inquadra anche il senso del film: come si deve vivere in questo mondo? E come districarci tra le regole della Natura e quelle di una presunta divinità? Che valore attribuire alla Sofferenza, al Male, alla Morte? Sono domande che lacerano la vita di Jack, che soltanto alla fine riuscirà a riconciliarsi col padre e col mondo. Accetterà, dopo aver maturato, la strada del perdono e dell’amore. Strada che rivediamo anche, da duemila anni a questa parte, elaborata dal pensiero cristiano, nonché da una spiritualità che rispetta il mistero e l’essenza autentica di ogni entità. Però è grazie al potere delle immagini e della forma cinematografica, cui Malick ha plasmato la sua opera, che questo concetto, forse ovvio o edificante, si fa vera esperienza visiva e di vita. Tutto si fa più magico e illuminato di nuova luce, di nuova pienezza. Il film invita lo spettatore ad abbandonarsi al mistero e, soprattutto, a trasfigurare il mondo in qualcos’altro, con e nella prospettiva della spiritualità. Per questo le leggi materiali della Natura, diventano paradossalmente un altro modo per accettare la Fede e la Grazia. Similmente, soltanto attraverso il male che c’è nel mondo si può arrivare ad abbracciare la devozione a fare del bene. L’innocenza tanto evocata dal film apprezzarla nella sua perdita. E, infine la vita, che si può rinnovare in noi stessi o donare agli altri, soltanto se paradossalmente sperimentiamo la morte delle cose. Il risultato finale è uno sguardo estatico sull’esistenza, in cui la bellezza e la meraviglia sono soprattutto in ciò che non si capisce con la mente e non si vede con occhio umano. Riflettendo sulla grandezza e la fragilità del vivere, e sul valore di ogni suo singolo dettaglio, “The Tree of Life” diventa così un potente inno alla vita, e a quel candore tipico dell’infanzia che ci rende incantati verso tutto e tutti.
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