Titolo originale | Everybody Loves Diamonds |
Anno | 2023 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Regia di | Gianluca Maria Tavarelli |
Attori | Kim Rossi Stuart, Anna Foglietta, Gianmarco Tognazzi, Carlotta Antonelli Leonardo Lidi, Johan Heldenbergh, Kim Mousa, Synnøve Macody Lund, Issam Dakka, Rupert Everett, Remo Girone, Elia Schilton, Mathias Kahler-Polagnoli, Malcolm McDowell, Slavko Sobin, Giampiero Rotoli, Benny Bicker, Eric Godon, Victor Peeters, Martin Schwab, Yassine Fadel, Laura Fazio, Ira Fronten, Yasemin Sannino, Stefan Sattler, Zoe Tavarelli, Alberto Albertino. |
MYmonetro | 1,50 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 21 luglio 2023
La serie ispirata al "Colpo di Anversa" del 2003, il più grande furto di diamanti al mondo.
CONSIGLIATO NO
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La serie porta sullo schermo la storia (altamente romanzata) di Leonardo Notabartolo, che nella notte di San Valentino del 2003 riuscì, insieme a un gruppo di rapinatori da lui guidato, a entrare nel caveau più sicuro al mondo, quello del Diamond Centre di Anversa. Il Colpo di Anversa fu ritenuto da alcuni la rapina del secolo e viene qui riproposto con toni a metà strada tra commedia e thriller: la banda squinternata guidata da Notabartolo (Kim Rossi Stuart) riuscirà infine a espugnare il caveau, ma il ladro dovrà fare i conti coi doppi giochi della sua banda, della moglie (Anna Foglietta) e di inaspettate superpotenze - incarnate dai magnifici camei di Rupert Everett e Malcolm McDowell - che cambieranno fondamentalmente le pedine sulla sua scacchiera.
Preparatevi agli split screen à la Tarantino (un po' in ritardo nella produzione italiana), agli sguardi in macchina à la House of Cards di un Kim Rossi Stuart (e il paragone con Spacey ovviamente non regge), con tanto di occhiolino.
E soprattutto a una versione più lenta, più affettata de La casa di carta. I primi episodi di Everybody Loves Diamonds appaiono come una stressante copia dell'heist-opera spagnola di fama internazionale: dalla presentazione (di corsa e posticcia) dei personaggi, con tanto di titoli in sovrimpressione, all'allure cupo-romantica che sembra subito aprire lo spiraglio al movente anarchico-populista. L'eco del successo de La casa de papel si fa sentire anche su Prime, confermando l'impatto positivo della serialità europea: dal nordic noir all'heist spagnolo, per giungere a quel piccolo gioiello francese di Lupin.
L'imperfezione italiana arriva nel genere (non il contrario) ed è forse questo il dato interessante da rilevare, che va a definire maggiormente le nuove logiche editoriali, percepibili nelle ultime produzioni di Prime Video: irriverenti, controverse, dall'imperfezione spiccatamente ricercata. Le sinuose forme italiane si collocano bene quindi in questa logica, assai meglio rispetto al pacchetto ben confezionato della serialità Netflix.
Grazie a un respiro internazionale, Everybody Loves Diamonds stupisce proprio per la sua capacità di proporsi a un pubblico variegato, eterogeneo e fondamentalmente europeo: sicuramente la storia vera su cui si basa garantisce questo richiamo di pubblico internazionale, anzi intereuropeo, riportando alla memoria un fatto che fu su tutte le testate più importanti - benché la storia sia evidentemente spostata in avanti di almeno 10 anni (si accenna a Wikileaks e troviamo smartphone odierni).
Everybody Loves Diamonds, malgrado il grande respiro internazionale, è però anche una serie spiccatamente italiana, che non va giudicata sulla base della regia e della fotografia - decisamente affidate a scelte note, un buco nell'acqua sul quale anche una critica negativa si perderebbe; stesso dicasi per i dialoghi impostati, a più riprese didascalici, che non permettono immedesimazione.
Eppure, appunto, qualcosa attira lo spettatore sulle vicende di questo ladro scapestrato e dei suoi compari, dall'esperto di allarmi (Gian Marco Tognazzi) alla ladra neofita (Carlotta Antonelli) e al fratello hacker (Leonardo Lidi). Ogni personaggio è caricaturato da una serie di elementi narrativi e visivi che hanno palesemente lo scopo di rendere la serie un prodotto pop, accattivante, ancor più forzatamente internazionale con i grandi nomi di un (invecchiatissimo) Rupert Everett e di un Malcolm McDowell che sembra sempre chiedersi cosa diavolo ci stia facendo in quel cast. In altre parole, trash: trash la recitazione, trash le scelte di regia, trash i triangoli amorosi e il capitombolo nei locali per scambisti.
Everybody Loves Diamonds esporta con divertimento all'estero il genere italiano per eccellenza: quel trash che fa l'occhiolino all'exploitation ma che non ha nulla a che fare con essa, perché rende esplicita ogni istanza. E quindi, paradossalmente, diventa interessante.
Ho visto la serie di Gianluca Tavarelli del 2023 su Prime video tutta d'un fiato, senza riuscire a fermarmi anche per la vicinanza affettiva con Anversa, città in cui sono stato più volte per lavoro di ricerca medica e che conosco benissimo. Basato su una storia vera, l'Ocean's Eleven organizzato da una banda italiana, descrive, in maniera molto romanzata, il furto "del [...] Vai alla recensione »