Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | USA |
Regia di | Alan Ball |
Attori | Paul Bettany, Sophia Lillis, Peter Macdissi, Judy Greer, Steve Zahn, Stephen Root Margo Martindale, Burgess Jenkins, Lois Smith, Jane McNeill, Cole Doman. |
MYmonetro | 2,50 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 25 novembre 2020
Il viaggio on the road di una ragazza e suo zio. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Satellite Awards, 1 candidatura a Writers Guild Awards,
CONSIGLIATO NÌ
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Mahattan, 1973. Frank Bledsoe è un professore universitario originario del South Carolina, omosessuale e convivente col compagno Walid, detto Wally. La visita e la convivenza inizialmente forzata con la nipote diciottenne Beth lo spingono a svelare per la prima volta a un membro della sua famiglia la sua identità sessuale, ma sarà l'improvvisa morte del padre a metterlo direttamente a confronto con le origini e il passato. Costretti a tornare a casa, Frank e Beth saranno inaspettatamente accompagnati anche da Wally e insieme dovranno affrontare il dolore e le convinzioni granitiche di una famiglia del sud.
Commedia familiare sull'accettazione dell'altro e sulla necessità di vivere liberamente la propria sessualità, ispirata dalle esperienze familiari del regista e dell'interprete principale, Paul Bettany.
Come spesso accade, anche per Uncle Frank, presentato lo scorso gennaio al Sundance e ora disponibile su Amazon Prime, vale la regola per cui tocca alla commedia farsi portavoce dei valori di moda nel cinema americano: in questo caso, il rispetto di ogni identità sessuale e ogni minoranza, la rappresentazione edulcorata dell'omosessualità, il ritorno alla famiglia, la scelta calibrata dei personaggi principali, come ad esempio un intellettuale gay e vagamente alcolizzato, un compagno di origini saudite, una ragazza sognatrice e «diversa», invitata per questo a restare per sempre sé stessa... Se il film di Alan Ball (tredici anni dopo la sua unica regia per il cinema, Niente velo per Jasira, e a venti dall'Oscar per la sceneggiatura di American Beauty) non lavora con il bilancino, poco ci manca. A cominciare dalla divisione del racconto in tre momenti scanditi: l'incipit da commedia familiare sudista, il road movie a New York a Creekville, South Carolina (che non a pochi ha ricordato le atmosfere di Green Book), il melodramma familiare, con tanto di flashback sul primo amore di Frank e gli abusi del padre. Fortuna che la bella prova di Paul Bettany, finalmente libero dalla maschera di Vision negli Avengers, riporta le forzature della trama e in generale del progetto a una dimensione realistica e psicologicamente credibile.
Il punto di vista privilegiato del film è fin dal titolo quello della nipote Beth (che ha il volto fresco di Sophia Lillis, già impastoiata nelle atmosfere del sud in Sharp Objects, dove interpretava la protagonista Camille da giovane), la quale osserva lo zio con un misto d'ammirazione e deferenza, arrivando a scoprirne il dolore dietro l'aplomb da uomo di mondo. I suoi occhi sono innegabilmente quelli dello spettatore, che guidati dal regista e dalla sua sceneggiatura sono chiamati a superare anche il cliché rappresentato dal galante e simpatico Wally (amante della lettura e della buona musica, proprietario di un'iguana di nome Rita Hayworth), scorgendo anche in lui il trauma di un legame interrotto, non solo con la famiglia, ma con l'intero mondo d'origine. Per quanto interessato a dare un quadro il più stratificato possibile dei conflitti familiari - sostenuto in questo da un perfetto cast di comprimari, da Steve Zahn a Judy Greer, da Margo Martindale a Stephen Root, tutti nei panni dei familiari di Beth e Frank - il racconto di questo coming out forzato eppure inevitabile, legato alle convinzioni degli anni '70 ma inevitabilmente attuale, resta soffocato dalle esigenze di un pensiero comune e mai audace, incapace per questo di commuovere o scuotere. Il volto di Bettany è un'effige di dolore trattenuto e sofferta dolcezza, ma è come se il film, animato da buone intenzioni e raffreddato da uno stile anonimo, non sapesse coglierne la tragicità.
Sembra quasi impossibile che solo cinquant’anni fa negli Stati Uniti gli omosessuali potessero finire in galera. Erano considerati dei pervertiti che peccavano contro Dio, così almeno nella Carolina del Sud a Creekville, un piccolissimo centro cattolico abitato prevalente ente da bianchi. Siamo all’inizio negli anni ’70 e Beth Bledsoe (interpretata da Sophie Lillis) [...] Vai alla recensione »
In Uncle Frank, l'America delle diversità e delle minoranze viene vista con gli occhi di una ragazzina. Certo la mano di Ball alla regia non ha proprio la leggerezza e la sicurezza che ha in sceneggiatura, non ha la personalità e tantomeno la capacità di lavorare su ciò che si vede preferendogli sempre ciò che si sente, i dialoghi, e la recitazione.
il film è ambientato negli USA agli inizi degli anni '70 e ha come protagonista Frank professore all'Università di New York. Qui si iscrive la nipote Beth che sarà la prima della famiglia a sapere che lo zio Frank è gay e che ha un compagno Wally di origine araba. La morte per infarto di Mac, padre di Frank, porta quest'ultimo a ritornare nel suo paesino di origine [...] Vai alla recensione »
Nel 1973 Beth Bladsoe lascia il suo piccolo paese per recarsi a studiare alla New York University dove ad accoglierla ritrova suo zio Frank. La frequentazione fra i due porta Beth a incontrare Wally, il compagno di suo zio e a scoprire che questa è la ragione per la quale Frank, ormai da molti anni, non ritorna al paese a trovare i genitori. La morte del padre porterà però l’uomo [...] Vai alla recensione »
Rispetto ma non condivido assolutamente le poche stelle date a questo film, per quanto riguarda la mia opinione posso dire che è stato un film toccante e pieno di valore. Che insegna in un modo tutto suo e originale:- l’importanza di essere se stessi senza vergognarsene- il potere di noi stessi di essere ciò che vogliamo (addirittura cambiare nome—> direttamente dal film)- le parole non dette sono [...] Vai alla recensione »
la lucertola si chiama Barbara e non Rita
Estate 1969, Creeksville, South Carolina. La famiglia Bledsoe è riunita per festeggiare il compleanno del patriarca, Daddy Mac (Stephen Root). Con lui i figli Mike (Steve Zahn) e Kitty (Judy Greer) con le rispettive famiglie e il figlio maggiore Frank (Paul Bettany), che se ne è andato da tempo e viene mal tollerato dal padre. A narrare la storia è la quattordicenne Betty (Sophia Lillis), un'adolescente [...] Vai alla recensione »
Su Prime Video torna Alan Ball con Uncle Frank. Ideatore di Six Feet Under e True Blood, Ball è maggiormente conosciuto alle masse per l'oscar alla sceneggiatura di uno dei film più iconici degli anni '90: American Beauty. Proprio dalla fine del sogno americano di Lester parte il suo ritorno al cinema. È come se il corpo ascetico di Spacey lo abbia invaso; i suoi prodotti parlano di corpi familiari, [...] Vai alla recensione »
Si origina da un affare di famiglia mancato, Uncle Frank . Una questione personale che è anche l'aspetto più interessante del film con cui Ball torna al cinema dopo 13 anni in gran parte trascorsi nel camp di True Blood (dopo il prestige di Six Feet Under). A trent'anni, di ritorno alla natia Georgia per fare coming out con la madre, Ball venne a conoscenza della possibilità che il padre ormai scomparso [...] Vai alla recensione »
C' è anche Catherine Deneuve nella lista dei 25 migliori attori degli ultimi 20 anni redatta dal New York Times. Per un po' lo abbiano fatto con i libri, tirando righe sull' inutile: vale dire, aggettivi e giri di frase e spiegazioni che si possono togliere senza danni (e anzi, avvicinando il lavoro del dilettante a quello di chi conosce il mestiere).
Ci saremmo aspettati qualcosa di meglio da Alan Ball, e probabilmente pure lui. Già premio Oscar per la sceneggiatura di American Beauty (1999), già showrunner di Six Feet Under e True Blood, all'opera seconda dopo Towelhead (2007) licenzia, a voler essere cattivi, una ciofeca o, con un tot di volemose bene, un'occasione sprecata: Uncle Frank, dal 25 novembre 2020 disponibile su Prime Video, è tanto [...] Vai alla recensione »