Titolo originale | Sin Señas Particulares |
Titolo internazionale | Identifying Features |
Anno | 2020 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Messico, Spagna |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Fernanda Valadez |
Attori | Mercedes Hernández, David Illescas, Juan Jesús Varela . |
Tag | Da vedere 2020 |
MYmonetro | 3,85 su 11 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
|
Ultimo aggiornamento giovedì 3 dicembre 2020
Una madre fa un viaggio nella speranza di ritrovare suo figlio partito per valicare il confine con gli USA. Il film è stato premiato a Torino Film Festival, a Sundance,
ASSOLUTAMENTE SÌ
|
Magdalena aveva un figlio che ha deciso di cercare di entrare clandestinamente negli Stati Uniti. Non avendone avuto più notizie e volendo rifiutare l'idea che possa essere morto, si dirige verso il confine per cercare sue notizie. Lungo il doloroso cammino incontrerà persone con cui condividere la propria pena.
Fernanda Valadez ha scritto, prodotto, montato e diretto un film in cui si avverte una totale empatia con i suoi personaggi che non perdono mai il riferimento alla cruda realtà di alcune aree del Messico. La regista non si limita a descriverci l'odissea di una madre in disperata e ostinata ricerca di un figlio che non vuole dare come perduto per sempre ma anche la complessità di un tessuto sociale lacerato. Non si tratta qui solo del Muro di trumpiana memoria (anche se assistiamo a un rimpatrio forzato) ma di andare a leggere, attraverso lo sguardo di una donna provata dalla vita, esistenze obbligate a convivere con l'orrore della presenza di squadroni della morte che agiscono indisturbati, complice il silenzio di chi teme di diventarne vittima.
Valadez centra l'obiettivo grazie all'intensa ma sempre misurata partecipazione di Mercedes Hernández, spesso impegnata in lunghi dialoghi focalizzati sul suo volto che ricordano quello, divenuto un classico della storia del cinema, del giovanissimo Jean-Pierre Léaud in I quattrocento colpi. È sui segni lasciati dal tempo, dal dolore e dalla povertà (intensa e al contempo estremamente sobria la scena in cui l'amica le offre del denaro per affrontare il viaggio) che si giocano gli incontri che finiscono con il legarla a sconosciuti che hanno vissuto o stanno vivendo sulla propria pelle situazioni che sembrano travalicare l'umano. La ragione fa fatica ad attribuirne la colpa a esseri umani in carne e ossa. Il responsabile, come recitava il titolo di un film di Robert Bresson, può solo essere: Il diavolo probabilmente.
Sin señas particulares. Un film del Torino Film Festival 2020 visto in streaming: cupo e terribile ma anche luminoso. Luminoso perché la fotografia e la luce di territori messicani illuminano le immagini, e per lo sguardo ora disperato ora di speranza di una madre protagonista, la 48enne Magdalena (Mercedes Hernandez), che cerca il suo figlio minorenne partito per posti sconosciuti, [...] Vai alla recensione »
Si tratta di una sorta di thriller sociale, di una vera e propria "identificazione delle caratteristiche" come suggerisce la traduzione letterale. Una identificazione che la regista, Fernanda Valadez, ci fa seguire e anche, a tratti, sbagliare pensando di avere sempre i giusti dettagli davanti, i giusti oggetti che ci porteranno, invece, in strade sempre più profonde e inaspettate.
Mi è piaciuto molto questo film messicano del torino FF! Riesce a parlare di immigrazione e sentimenti senza scadere nel patetico. Gli ambienti sono molto belli, e le interpretazioni, a mio modesto parere, sono assai realistiche. Da vedere.
Che bomba questo film, è uno spettacolo visivo. La scena del fuoco appare come una visione in un clima di realismo che ti destabilizza. il finale è sorprendente, speriamo che questo film possa tornare presto in Italia. Grazie di cuore al TFF per aver scelto film di qualità anche quest'anno!
Il confine è d'aria e luce, cantavano oltre venti anni fa i CSI di Giovanni Lindo Ferretti. In natura non v'è dubbio sia così, ma nella società degli uomini il confine spesso è materializzato in forme evidenti. C'è il muro della striscia di Gaza, il confine di Horgos che divide Ungheria e Serbia, il porto franco di Melilla per "proteggere" l'Europa - la Spagna per l'esattezza - dalla supposta "invasione" [...] Vai alla recensione »
Due ragazzi lasciano il Messico per raggiungere l' Arizona, ma spariscono nel nulla. E se del primo, Rigo, viene ritrovato il cadavere, del secondo, Jesus, non c' è traccia. La madre Magdalena parte alla ricerca del figlio, nella speranza di trovarlo vivo. Ma è pronta ad accettare anche la sua morte perché l' importante è avere delle risposte, per drammatiche che siano.
Ad inaugurare i film in concorso del Torino Film Festival (20-28 novembre) diretto da Stefano Francia di Celle, quest' anno in edizione virtuale è stato il messicano Sin señas particulares (Senza segni particolari) coraggioso esordio di Fernanda Valdez viaggio all' interno del paese di una madre alla ricerca del figlio scomparso durante il tentativo di passare il confine con gli Stati uniti.
Film di assenze e attese, incubi e ombre, sangue e polvere, il primo lungometraggio di Fernanda Valadez racconta la storia di Magdalena, anziana donna che non ha più notizie del figlio da quando, mesi prima, ha lasciato il Messico per andare negli Stati Uniti. Le autorità spingono perché Magdalena firmi un certificato di morte, ma l'incontro con un genitore in lutto spinge la donna a intraprendere [...] Vai alla recensione »
Ci sono luoghi che non si possono ignorare. E che soprattutto il cinema non può ignorare. Luoghi in cui transitano e si compiono i destini dell'umanità e che raccontano chi siamo a noi stessi e ai posteri. Sin señas particulares - esordio della regista messicana Fernanda Valadez, premiato all'ultimo Sundance per la migliore sceneggiatura - sceglie di calarsi proprio dentro uno di questi spazi.
L'altra America, quella a sud del Rio Bravo. Già nel 1950 era vista come un eterno campo di battaglia. Nel classico western Rio Grande di John Ford, ambientato quasi un secolo prima, il passaggio del confine era un gesto temerario che divideva due popoli e costava la vita. Allora nel sottotesto il riferimento poteva essere il conflitto in Corea o le tensioni con l'Unione Sovietica.
Due giovani messicani lasciano le famiglie, per arrivare negli Stati Uniti, ma fanno perdere presto le tracce. Le madri cercano disperatamente notizie: una purtroppo è informata subito della sua morte, avvenuta per un assalto banditesco al pullman che li portava alla frontiera; l'altra si mette alla ricerca, grazie anche al racconto dell'unico sopravvissuto di quell'assalto e a un ragazzo espulso dagli [...] Vai alla recensione »
Sotto la nuova direzione di Stefano Francia di Celle, succeduto a Emanuela Martini nell' anno duro del Covid, il TFF 2020 apre coraggiosamente i battenti, trasferendo on line un programma messo su nel rispetto del «50/50 by 2020» lanciato dal festival di Toronto, ovvero assicurando parità di spazio per i registi di entrambi i sessi. E, anzi, stavolta saranno gli uomini a poter recriminare visto che [...] Vai alla recensione »
È davvero la faccia triste dell'America il Messico con le sue nuvole che non solo disegnano il cielo portando la pioggia, ma rabbuiano anche i volti dei suoi abitanti che sembrano avere sopportato di tutto. Fernanda Valadez, giovane regista messicana al suo esordio, firma la regia, solida e sapiente, di un film, che in equilibrio magnifico tra cronaca e tradizioni, tragedia e pessimismo, cammina su [...] Vai alla recensione »
Non è una scoperta dei selezionatori di Torino, non è un'anteprima assoluta il film messicano con cui si apre il concorso del TFF: Sin señas particulares da gennaio del 2020 è stato presentato a numerosi festival, da Sundance a Londra FF, passando attraverso diverse kermesse virtuali. IMdB ne annuncia(va) anche la regolare distribuzione in Spagna, Francia, Germania, certamente rimandata per le note [...] Vai alla recensione »