Titolo originale | Deux |
Titolo internazionale | Two of Us |
Anno | 2019 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Francia, Lussemburgo |
Durata | 95 minuti |
Regia di | Filippo Meneghetti |
Attori | Barbara Sukowa, Martine Chevallier, Léa Drucker, Jérôme Varanfrain, Daniel Trubert Hervé Sogne, Tara Klassen, Eugenie Anselin, Véronique Fauconnet, Muriel Bénazéraf, Augustin Reynes, Stéphane Robles, Aude-Laurence Clermont Biver, Denis Jousselin, Alice Lagarde, Paloma Dumaine, Sasha Roy Bellina, Gilles Soeder, Gilles Buonomo, Jean-Baptiste Durand. |
Uscita | giovedì 6 maggio 2021 |
Tag | Da vedere 2019 |
Distribuzione | Teodora Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,59 su 21 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento martedì 8 giugno 2021
Due donne vivono il loro amore in segreto finché qualcosa non minaccia di portarle allo scoperto. Il film ha ottenuto 1 candidatura a Golden Globes, 3 candidature e vinto un premio ai Cesar, 1 candidatura a Satellite Awards, 6 candidature e vinto 2 Lumiere Awards, 1 candidatura a Critics Choice Award, In Italia al Box Office Due ha incassato 77,8 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Due donne mature, Nina e Madeleine, si amano in segreto da decenni. Tutti, compresi i parenti di Madeleine, pensano che siano solo vicine di casa. Ma quando la routine di ogni giorno viene sconvolta da un evento improvviso, la famiglia di Madeleine finisce per scoprire la verità. E l'amore fra le due è messo alla prova.
Parte lento, Deux, come un "normale" film su una coppia "anormale", quella composta da Nina e Madeleine, alle prese con le difficoltà di un menage parafamiliare che ha a che fare con due aspetti molto delicati (un tempo avremmo detto tabù) della società occidentale: la vecchiaia e l'omosessualità, più in generale il sesso in terza età.
Comincia lento, comincia canonico nonostante il tema particolare, tutto raccontato dal punto di vista della parte debole, presto lesa - quello di Madeleine, madre rosa dai sensi di colpa, incapace di lasciarsi andare (e lasciare andare) una vita familiare che di lei, pur non volendolo ammettere, non ha più bisogno. Seguiamo il punto di vista di Madeleine, e Nina la vediamo poco, in ombra, come una spalla a volte invadente, petulante, spesso eccessiva nelle sue azioni e reazioni.
La osserviamo sul pianerottolo guardandola dalla casa di Madeleine, la spiamo oltre il vetro mentre confabula con l'agente immobiliare, la sospettiamo di manipolare, approfittare, forse anche di sfruttare la fragilità dell'amante, amica e vicina di casa. Poi, però, accade qualcosa.
E l'incidente messo in campo da Filippo Meneghetti ribalta tutta la storia. Trasformando quello che poteva essere un semplice romanzo d'amore - in principio fin troppo modesto: occorre pazientare fino alla conclusione del primo arco perché la storia si inneschi, ma ne vale la pena - in un thriller dei sentimenti in cui è impossibile prevedere cosà accadrà, letteralmente, fino all'ultimo respiro delle protagoniste.
Il tema dell'amore omosessuale, e delle difficoltà "burocratiche" nel gestire la relazione - tematiche esplorate in un film affine, Una donna fantastica di Sebastiàn Lelio - montano nella seconda parte del film attraverso il rapporto con la badante, una eccezionale Muriel Benazieraf, e quello con la famiglia di Madeleine, accomunati da una stessa cifra: l'incapacità di vedere (proprio: letteralmente) l'amore fra due corpi, invisibili a chiunque gli sia estraneo.
Maestro nel padroneggiare la musica dei suoni - il gracchiare profetico dei corvi, il contrappunto emotivo della centrifuga di una lavatrice, le parole attutite filtrate da una porta - Meneghetti in questo strepitoso esordio dimostra una padronanza incredibile dei ritmi del racconto, sorprendendo lo spettatore ogni volta che la storia sembrerebbe aver trovato un approdo. Eccellenti le scelte di casting, con una Barbara Sukova emotivamente estrema e sempre credibile e Martine Chevallier, che nel suo difficilissimo ruolo mette tutto il mestiere di un'attrice della Comédie -Francaise.
Woody Allen l'ha mai capito che un film è fatto anche di silenzi, pure essi descrittivi e didascalici, silenzi ed espressioni di visi ricchi di emozioni, magari di riflessione, da lasciare spazio allo spettatore di pensarci, digerire le scene, vivere dentro sé il cinema? Così mi dicevo dopo la visione di Rifkin's Festival, ma le buone sorprese arrivano frequentando [...] Vai alla recensione »
Certe situazioni si comprendono solo nei film. Purtroppo nella vita non è così.
Io lascerei Woody Allen al suo destino....tra l'altro, Allan Stewart Koenisberg è il primo ad affermare di essere un sopravvalutato. Non a caso, ama Bergman e Fellini, due che si intendevano assai di silenzi descrittivi. Quando Allen ha lasciato allo spettatore lo spazio per pensare e riflettere sui suoi film, gli spettatori sono andati a vedere altri film.
Due, la cifra dell'amore, una sola parola per contenerne tutto il senso nascosto, accessibile solo se si possiede la chiave: come avviene con gli appartamenti di Nina (la Katharina Hartmann del trieriano Europa) e Mado, amanti da una vita e giunte da amanti all'ultimo capitolo della propria, quando tutto dovrebbe farsi paradossalmente più semplice, quando sarebbe ormai consentito tornare bambine che [...] Vai alla recensione »
Madame Girard e Frau Dorn abitano una di fronte all' altra sullo stesso pianerottolo ma, a porte chiuse lontano dagli sguardi altrui, condividono ben più che un rapporto di vicinato. In realtà le Deux del film di Filippo Meneghetti - un padovano di stanza a Parigi che ci ha stupito tutti con questa sensibilissima opera d' esordio, nelle sale dal 6 maggio - si amano segretamente da oltre vent' anni. [...] Vai alla recensione »
Ci sarebbe pure l'hashtag -#soloalcinema. Non siamo sicuri che si applichi anche qui: la riapertura delle sale, come già la chiusura, ha prodotto un certo numero di orgogliosi distinguo, tutto interno ai film e alle produzioni d'autore ("Godzilla vs Kong" va invece in streaming, per dire il mondo alla rovescia). "Due" ha rappresentato la Francia agli Oscar, categoria film stranieri.
Madeleine e Nina sono molto più che vicine di casa. Sono soprattutto vicine di cuore, ma la prima, vedova dopo un lungo matrimonio con l' uomo sbagliato, non ha il coraggio di rivelare ai figli la scintilla di un sentimento puro e vero. Finché irrompe la malattia. Elegante, raffinato e garbato esordio del regista padovano Filippo Moneghetti, da anni in Francia per affari di sentimento e lavoro, che [...] Vai alla recensione »
Due appartamenti separati solo da un pianerottolo. Due donne di mezza età ci vivono una relazione appassionata e segreta. Una delle due vorrebbe che il loro rapporto fosse noto a tutti. L'altra, vedova e madre, esita. Una premessa di questo genere potrebbe far pensare a un dramma romantico militante, arrabbiato e lacrimevole. Ma nel film d'esordio del regista italiano Filippo Meneghetti non ci troviamo [...] Vai alla recensione »
Due donne mature si amano segretamente da anni. Abitano nello stesso pianerottolo, una di fronte all'altra e tutti, familiari compresi, le credono amiche. Nina è più estroversa, conosce di più il mondo, Madeleine è vedova, ha due figli, una vita per la famiglia. Nina spinge Madeleine perché faccia finalmente coming out, ma non trova mai il coraggio, finché un dramma non sconvolge la quotidianità di [...] Vai alla recensione »
Nina (Barbara Sukowa) e Madeleine (Martine Chevallier) sembrano a un punto di svolta. Dirimpettaie non "per caso", dopo aver tenuto nascosto il loro amore per venti interminabili anni, progettano di lasciare insieme la Francia per andare a vivere insieme, finalmente alla luce del sole. Nina ha atteso a lungo nell'ombra. Madeleine, ormai vedova, ha sacrificato i suoi sentimenti per la famiglia.
Nina (Barbara Sukowa) e Madeleine (Martine Chevallier) vivono una di fronte all'altra ma sono molto più che vicine di casa. La loro è una relazione sentimentale appassionata e complice. Madeleine però non ha il coraggio di confessare ai figli che da anni è innamorata di Nina. La loro discrezione è qualcosa di simile alla clandestinità e quando un evento imprevisto e drammatico rompe lo status quo, [...] Vai alla recensione »
Cosa si è disposti a fare, in nome del grande amore della vita, se è clandestino? Qual è il limite della negazione di sé e dell'altro, dietro l'immagine precostituita da famiglia e società? Due di Filippo Mereghetti, italiano di nascita, statunitense e francese di formazione, traduce in immagini queste domande in un esordio di pregio, un vero colpo di fulmine.
Inizia con un gioco a nascondino, Due, esordio dietro la macchina da presa, in terra francese, dell'italiano Filippo Meneghetti. Non è casuale il luogo - il parco che tornerà più volte nella storia, affacciato sul fiume - e non sono casuali i ruoli: da una parte una bambina che si nasconde, che si muove nell'ombra e all'occorrenza scompare; dall'altra quella che deve trovarla, farla venire alla luce, [...] Vai alla recensione »
Un amore. Assoluto e insieme prigioniero del quotidiano, di solitudini forzate, di un desiderio costretto alla clandestinità. È su questi bordi in opposizione che vivono il loro incontro, e la loro relazione, Nina e Madeleine. La prima, col nome cecoviano e la sfida di una vita libera, di cui non sappiamo nulla, che l' ha portata nella provincia tranquilla francese - uno strano posto da scegliere per [...] Vai alla recensione »
"Due" è un film da vedere. Sempre che si possa vederlo: la riapertura delle sale risulta finora piuttosto simbolica, ma ci sono comunque circa quaranta copie in giro per l'Italia. L'ha diretto un regista italiano appena quarantenne, Filippo Meneghetti, che vive a Parigi e mostra, in questo debutto, di possedere un notevole talento. Non per niente la Francia l'aveva designato come titolo nazionale in [...] Vai alla recensione »
Gli appartamenti di Madeleine e Nina si trovano all'ultimo piano di un palazzo in una cittadina della Francia del sud. Quello che agli occhi di tutti è un rapporto di cordiale vicinato cela una realtà più profonda: le due settantenni si amano, da tempo sono una coppia. Incontratesi a Roma, è lì che vogliono tornare per trascorrervi gli ultimi anni di vita, riscattando quel ménage da un'apparenza che, [...] Vai alla recensione »
Se la Francia ha candidato proprio questo film agli Oscar 2021, in sala dal 6 maggio, aveva le sue buone ragioni Guardando "Deux" ho annotato una parola: thriller. È un termine paradossale per un film che affronta un tema impervio come l'amore lesbico tra due anziane. Poi ho dato una scorsa alle recensioni più autorevoli del panorama mondiale e ho trovato ovunque la stessa incongrua - in apparenza [...] Vai alla recensione »
Nella scena iniziale due bambine giocano a nascondino. La scena non ha alcun valore narrativo in senso stretto, non funge da prologo della storia, ma coincide piuttosto con una messa in scena in funzione analogica della condizione delle due protagoniste, della collocazione nel mondo di due figure perfettamente complementari che cercano un'equilibrio stabile di esistenza.
Una storia d'amore ostacolata dalle convenzioni sociali, una storia vecchia come il mondo cui hanno da sempre attinto drammaturghi, letterati e anche registi. Questa è l'essenza di Deux, l'esordio alla regia di Filippo Meneghetti, filmmaker di origine veneta che da qualche anno si è trasferito in Francia. Cosa fanno Nina e Madeleine di così disdicevole a parte amarsi? Il loro amore è tenuto clandestino [...] Vai alla recensione »
Due donne. Due destini. Due possibilità: stare insieme o venire separate. Deux è un film spiazzante, non per tutti. Ci si può immedesimare con i figli di Madeleine e odiare Nina. Si può sentire il tema dell'accudimento del genitore malato. Si può patire l'amore tra due donne così anziane. La prima scena è disturbante: una ragazzina vestita di nero sta giocando a nascondino dietro agli alberi con una [...] Vai alla recensione »
Dopo un prologo in piena zona psico-thriller, riparte Deux (Two of Us) di Filippo Meneghetti, quasi facendo finta di niente. È sintomo di un bipolarismo che si fa sempre più evanescente col proseguire della pellicola. Peccato, perché il regista dà prova di saper inquietare con il minimo indispensabile. Il 'resto', ovvero la maggior parte del film, è la storia di un amore tenuto segreto, tanto represso [...] Vai alla recensione »
In Deux Nina (Barbara Sukova) e Madeleine (Martine Chevallier) sono due donne mature che si amano. Ormai libere dal lavoro sognano di trasferirsi a Roma dalla Francia, dove vivono in due appartamenti posizionati uno di fronte all'altro, sullo stesso pianerottolo. Nina ha girato il mondo grazie alla sua professione da guida turistica, rappresenta la donna indipendente ed emancipata.
È una storia d'amore atipica, in grado di alternare delicatezza e inquietudine, quella diretta con raffinatezza dall'esordiente Filippo Mene-ghetti, abile nel destreggiarsi su più registri. Due donne anziane, e per di più lesbiche, sono dunque al centro di un film che parla di rapporti familiari, spesso in conflitto perché frenati da quelle verità nascoste che spaventano, perché inattese, e spiazzanti, [...] Vai alla recensione »