Titolo originale | Piercing |
Anno | 2018 |
Genere | Thriller, |
Produzione | USA |
Durata | 81 minuti |
Regia di | Nicolas Pesce |
Attori | Mia Wasikowska, Christopher Abbott, Laia Costa, Maria Dizzia, Wendell Pierce Marin Ireland, Dakota Lustick. |
Distribuzione | Movies Inspired |
MYmonetro | 2,97 su 2 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 28 novembre 2018
Un uomo parte per un viaggio di lavoro. Ha però in mente di fare tutt'altro: commettere un omicidio. Al Box Office Usa Piercing ha incassato 8,5 mila dollari .
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CONSIGLIATO SÌ
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Reed, marito e padre (Abbott) finge con la moglie una trasferta di lavoro ma in realtà si prepara meticolosamente a una serata sadomaso, che prevede di concludere con l'eliminazione fisica della prostituta con cui ha appuntamento, Jackie (Wasikowska), già dotata di spiccate tendenze autolesioniste. Nella camera d'albergo in cui si incontrano, infatti, il programma non procede come previsioni.
L'opera seconda di Nicolas Pesce, classe 1990 (dopo The Eyes of My Mother, passato anche al Sundance nel 2016), già autore di svariati video per Snoop Dogg, The Black Keys, Africa Bambaataa, Tei Shi, è coprodotta da Antonio Campos (Afterschool, Christine) e Josh Mond (James White, con protagonista lo stesso Abbott): un sodalizio di registi usciti dalla NYU Tisch School of Arts, accomunati dall'attrazione per il perturbante.
Da un romanzo ambientato nella Tokyo degli anni '90, dello scrittore e regista giapponese Ryu Murakami (Tokyo Decadence), scoperto da Pesce grazie ad Audition di Takashi Miike (ispirato anch'esso da un'opera dello stesso autore) Pesce trae lo spunto per un colossale tributo al thriller anni '70, al suo sadismo e al gusto per la violenza, ma soprattutto alle magnifiche colonne sonore dei giganti del cinema italiano. In questo senso è davvero pervasivo e poderoso il contributo del music supervisor Randall Poster, vero genio del campo, che inanella una serie impressionante di finezze sonore: dall'Ennio Morricone di Giornata nera per l'ariete (1971) al Bruno Nicolai di La dama rossa uccide sette volte (1972) fino a Stelvio Cipriani e Piero Piccioni e ai celeberrimi temi gobliniani di Profondo rosso e soprattutto Tenebre.
In un delirio citazionista, il punteruolo di Basic Instinct (che Reed è tentato di incidere nella carne di sua figlia poco più che neonata, e che poi viene preso in prestito da Jackie) incontra gli interni privi di luce naturale e tappezzati di moquettes del confronto tra Rossellini e Hopper in Velluto blu. Più alcuni inserti sanguinosi e onirici, umorismo nero, split screen depalmiani, insetti mostruosi e divoratori alla Cronenberg, in accumulo costante.
Una escalation di tensione, la cui trama è pretesto per esercitarsi su uno stile, insomma, favorita dall'estetica weird e levigata dei suoi protagonisti, incorniciata da un incipit vintage di sapore tarantiniano e da una lunga, pregevolissima sequenza conclusiva di edifici newyorkesi riprodotti in miniature. Puro divertimento cinefilo, sfoggio tecnico, divertissement autoconcluso ma ben fatto. Nella sezione After Hours a Torino Film Festival 2018.
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Nicolas Pesce realizza una black comedy straniante e visionaria, originale nonostante si avverta l’influsso di Cronenberg, in particolare del Il demone sotto la pelle, con molti riferimenti all’horror italiano anni ’70, in special modo al cinema di Argento, da cui Pesce trae la colonna sonora dei Goblin di Profondo rosso. Abbott e Wasikowska sono i due protagonisti assoluti [...] Vai alla recensione »
Reed ha moglie, figlio - un bebè - e un incontrollabile impulso omicida, che intende esercitare su una prostituta. Quando infine trova la vittima predestinata, questa indulge in pratiche sadomaso con tendenza autolesionista e la faccenda si complica, fino a rimettere in discussione i ruoli. Telefoni arancio, plastica dai colori squillanti, musica dei Goblin e di Bruno Nicolai (i temi di Tenebre e La [...] Vai alla recensione »