Jon Watts rilancia la saga di Spider-Man collegando il personaggio all'Universo Marvel.
di Roy Menarini
Per quanto si possa essere solidali con la serialità connaturata al cinema sin dalle origini, un nuovo reboot del sempre rinascente Spider-Man era parso troppo anche ai più accaniti amanti del personaggio. Probabile che sia questo il motivo per cui la struttura narrativa di Spider-Man: Homecoming è così innovativa: nessuno avrebbe sopportato l'ennesima origin story dell'Uomo Ragno. Del resto, il nuovo Peter Parker era già comparso nell'Universo Marvel (Captain America: Civil War), ed è proprio da qui che il racconto e la riflessione sul racconto stesso si fondono in maniera molto riuscita. In particolare, la scelta di riassumere gli avvenimenti precedenti attraverso il video "point-of-view" di Parker - al tempo stesso eroe e fan degli eroi - serve a mantenere quella distanza critica tra giovane protagonista e affermati titani dell'immaginario Marvel su cui si fonda tutto l'impianto di Spider-Man: Homecoming.
Nella figura dell'amico del cuore - nerd ancora più di lui - che non crede ai propri occhi quando scopre che Peter è l'Uomo Ragno si devono riconoscere i giovani fan del Marvel Cinematic Universe. Se Captain America, patriottico e per questo molto istituzionalizzato, compare nei video pedagogici che la Scuola proietta in classe, Peter è al tempo stesso il destinatario delle storie composte per quelli come lui e il futuro protagonista delle avventure.
Anche la sua formazione, narrativamente, inverte l'ordine dei fattori. L'ascesa di Spider-Man, con il costume tecnologico preparato dalla figura paterna (atipica) di Iron Man, si interrompe di fronte a prove troppo complesse per un ragazzo solo, e deve proseguire attraverso la ritrovata fiducia in sé stesso come persona matura, fuori dal costume, o con un costume artigianale e autarchico. Ma il percorso di Spider-Man - che dunque coinvolge e tematizza la relazione tra Marvel e fandom - non è l'unico che gioca nel cono d'ombra lasciato dagli scontri "maggiori" degli Avengers. È infatti proprio a partire dagli strascichi e dalle rovine della battaglia di New York che nasce l'impresa criminale dell'Avvoltoio e della sua squadra. Anche la serie Netflix di Daredevil partiva da premesse simili, ed è come se i produttori di questi blockbuster milionari si divertissero a spruzzare qua e là elementi di critica al capitalismo selvaggio nascosto in certi processi di professionalizzazione dentro agli Stati Uniti.