Titolo internazionale | The Last Resort |
Anno | 2016 |
Genere | Documentario |
Produzione | Italia |
Durata | 135 minuti |
Regia di | Thanos Anastopoulos, Davide Del Degan |
MYmonetro | 2,55 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 9 novembre 2016
Un anno trascorso nella spiaggia Pedocin di Trieste dove un muro di tre metri separa ancora oggi gli uomini dalle donne. In Italia al Box Office L'ultima spiaggia ha incassato 37,5 mila euro .
CONSIGLIATO NÌ
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A Trieste esiste uno stabilimento balneare, soprannominato il Pedocìn, diviso a metà da un muro che arriva quasi fino al mare: da un lato soggiornano le bagnanti donne, dall'altro gli uomini. In una città che è da sempre terra di confine, dove le migrazioni sono una tradizione millenaria e gli opposti nazionalismi coesistono più o meno pacificamente, la tradizionale divisione di genere del Pedocìn resiste, con il beneplacito di tutti.
Thanos Anastopoulos e Davide Del Degan, l'uno greco trapiantato a Trieste, l'altro triestino doc, raccontano insieme questa realtà unica nel suo genere e ne fanno la cartina di tornasole di molte problematiche contemporanee legate all'immigrazione e all'accoglienza, al senso di identità e di appartenenza - di genere, di patria, di razza o religione - ricordando (come fa ogni triestino) che l'alzata dei muri non è una novità ma un tentativo ricorrente di tenere le persone "una di qua e una di là".
Lo spunto narrativo è geniale e potrebbe funzionare benissimo, se la durata del racconto si limitasse al corto o al massimo al mediometraggio, e se la selezione fatta dai due autori sul materiale documentario girato nell'arco di un anno al Pedocìn fosse più rigorosa ed essenziale. Invece Anastopoulos e Del Degan, entrambi cineasti di buona abilità registica (Anastopoulos è stato il candidato agli Oscar della Grecia con il suo Correction e Del Degan ha vinto un Nastro d'Argento con il corto Habibi), si soffermano a oltranza su scene interminabili in cui non succede nulla di sufficientemente rilevante per tenere desta l'attenzione del pubblico. Gli stessi discorsi vengono reiterati all'infinito e spesso non paiono perle di saggezza (o anche solo come esempi agghiaccianti di grettezza, vedi il dialogo sull'opportunità di continuare a mangiare pesce pescato in un mare "pieno di morti") ma "chiacchiere da bar". E se per un po' può essere divertente ascoltare i battibecchi di due anziane signore o l'intercalare dialettale di un gruppo di bagnanti over-70, a lungo andare stroppia: non è una questione di età, sia chiaro, ma dell'interesse di ciò che queste persone hanno da dire.
È vero, come afferma orgogliosamente una delle bagnanti, che i triestini sono universali per indole e per background storico-politico, ma è anche vero che non tutto ciò che fanno è meritevole di celebrazione cinematografica. Ciò che invece è davvero notevole è la capacità dei due registi di infilarsi ovunque - sottacqua, raso spiaggia, nelle cabine e sotto i portici dello stabilimento - e darci il loro punto di vista su uomini, donne, gatti, fondali marini e ciottoli levigati dalle onde. Con un maggiore sforzo di sintesi avrebbero potuto creare un document(ari)o davvero eccezionale.
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A parer mio questo film non merita una recensione come quella appena letta. Dopo due ore e un quarto, la mia sensazione è' stata quella di aver passato un intera vita al Pedocin (non essendoci mai andata), ed e' proprio questo il punto di forza. I personaggi sono anziani, con i classici discorsi da anziani, e con le classiche abitudini da anziani, diversi tra loro ma accomunati dal concetto del "tempo", [...] Vai alla recensione »
Il titolo può trarre in inganno. Il film non è solo un documento su uno degli ultimi stabilimenti balneari ad essere divisi tra zona maschile e femminile, o un documentario sugli usi bizzarri e sulla divertente lingua che si parla nella città di Trieste, ma anche e soprattutto una riflessione, secondo me abbastanza riuscita, sul trascorrere delle stagioni e sull'atteggiamento con cui si può trascorrere [...] Vai alla recensione »
E' uno splendido affresco di vita reale