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Ettore Pasculli, nell'amore le contraddizioni dell'oggi

Intervista al regista di Italy amore mio.
di Giancarlo Zappoli

In foto il regista Ettore Pasculli.
Ettore Pasculli (74 anni) 5 aprile 1950, Cutro (Italia) - Ariete. Regista del film Italy amore mio.

giovedì 21 febbraio 2013 - Incontri

Abbiamo incontrato Ettore Pasculli in una pausa di lavorazione del suo nuovo film Italy amore mio di cui ha appena iniziato le riprese.

Com'è nato il progetto?
Come è nato il progetto? È nato dopo il riscontro ottenuto da Asfalto rosso pensando a una fascia di pubblico ben definita cioè quella giovanile. Abbiamo preso spunto da un fatto di cronaca che ha colpito tutti e cioè il caso di quella ragazza pakistana, residente in Italia, uccisa e seppellita in giardino perché voleva vivere all'occidentale. Una storia d'amore in un contesto contemporaneo in cui si evidenziano le contraddizioni dell'oggi.

Chi ha steso la sceneggiatura?
Il soggetto è mio e dei ragazzi del centro culturale che ho fondato. Lo sviluppo della sceneggiatura è frutto del lavoro di due giovani della scuola di sceneggiatura di Baricco. La prima stesura era però legata all'ambiente degli immigrati pakistani. Ho dovuto però intervenire perché eravamo in diversi a temere che quella cultura sarebbe risultata troppo lontana dalla sensibilità dei ragazzi italiani. Abbiamo quindi collocato la vicenda in un'etnia dell'Est Europa.

Qual è il ruolo che assume la danza in questo contesto?
La protagonista rischia molto proprio perché ha una passione per la danza che deve tenere nascosta in famiglia. Nella scuola di danza trova anche un aiuto. È ciò che accade nella vera scuola di danza di Susanna Beltrami in cui si incontrano ragazzi e ragazze provenienti da diverse parti del mondo. Vengono anche offerte borse di studio a ragazzi che non si possono permettere le rette chiedendo loro in cambio collaborazioni nell'ambito della scuola. La storia della ragazza si complicherà quando il padre deciderà di cederla ad un uomo della stessa etnia. Ne emergerà così che ciò che per i nostri giovani è dato per acquisito non lo è invece per molti loro coetanei provenienti da altre culture.

Che funzione ha Milano nel film?
Milano è una delle capitali mondiali della danza, è il luogo in cui ho trovato il giusto sostegno per il film sia sul piano della sperimentazione linguistica e per il legame che c'è con il territorio.

Cosa mi puoi dire del casting?
Per la parte della danza sono arrivati 1200 curricula di cui ne sono stati selezionati 350 per poi arrivare al gruppo che è ora sul set. Per gli attori abbiamo avuto l'adesione entusiastica di Salvatore Lazzaro (Il capo dei capi), Sergio Bini (Mago Bustric) attore straordinario ma ancor più straordinario sul piano umano e Sara Bertelà, grandissima attrice teatrale che molti considerano la degna erede di Mariangela Melato. La protagonista è Eleonora Giovanardi che attualmente sta lavorando con Maurizio Crozza. C'è poi un bambino di sette anni che considero un vero talento.

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