Advertisement
La politica degli autori: Edgar Reitz

La storia di Heimat, colossal cominciato nel 1979 e forse non ancora terminato.
di Mauro Gervasini

In foto il regista Edgar Reitz.
Edgar Reitz (91 anni) 1 novembre 1932, Morbach (Germania) - Scorpione. Regista del film L'altra Heimat - Cronaca di un sogno.

martedì 24 marzo 2015 - Approfondimenti

Curiosamente, quando si pensa al rapporto tra narrazione cinematografica e televisiva, facendo le gare («meglio la prima!», «no! la seconda!»), non si cita mai Heimat di Edgar Reitz, epocale colossal cominciato nel 1979 e forse non ancora terminato. Nonostante l'ultimo magmatico capitolo, L'altra Heimat - Cronaca in un sogno, in sala il 31 marzo e il 1 aprile, sia stato pensato per il grande schermo, la saga nasce come progetto per il piccolo.
Sessanta ore complessive per raccontare la frastagliata storia della famiglia Simon nell'immaginario paese di Schabbach, in Renania, con però importanti ambientazioni a Monaco di Baviera.
Reitz, classe 1932, firmatario del Manifesto di Oberhausen atto fondativo nel 1962 del Nuovo cinema tedesco, comincia a scrivere la sceneggiatura alla fine degli anni 70. Il primo ciclo va dal 1919 al 1982 e si concentra soprattutto sul passaggio da Weimar al Terzo Reich, con l'illusione di un rinnovato benessere, e sulla figura della "madre" Maria Simon (Marita Breuer), magicamente legata al narratore Glasisch (Kurt Wagner), lo scemo del villaggio. Viene trasmesso nel 1984 dalla tv pubblica ma trova anche la via del cinema. Tutti riconoscono al regista un respiro estetico eccezionale e autoriale, nonostante lui avesse "venduto" l'operazione come un omaggio agli Heimatfilm degli anni 30 e 40 (letteralmente "film sui luoghi d'origine"; ma Heimat significa anche "patria") girati in idilliaci scenari alpini. Il secondo ciclo, Heimat 2 - Cronaca di una giovinezza, scritto insieme al primo, va dal 1960 al 1970, si sposta dalla Renania a Monaco seguendo il figlio di secondo letto di Maria, Hermann Simon (Henry Arnold), che in 13 episodi vive la propria giovinezza con amici scapigliati in una sorta di Bohéme che ripaga la Germania di orrori e stenti. Un'opera magnifica, inscindibile dalla prima ma più sperimentale, che aderisce totalmente al decennio della modernità, della lotta sociale e per i diritti, dell'illusione in un domani migliore. Nuovo cinema tedesco al 100%.
Heimat 3 - Cronaca di una svolta epocale (2004) è fin dal titolo più didascalico. La svolta in questione è ovviamente la caduta del Muro di Berlino (ma Reitz la lega, con ironia, alla vittoria della Germania ai mondiali di calcio del 1990) ma anche il ritorno di Hermann a Schabbach e lo spostamento di attenzione sulle vicende del fratello Anton, proprietario dell'azienda di famiglia. Tornano personaggi del primo ciclo ma Reitz, per paura che tra intrecci e agnizioni la saga rischi la "telenovelizzazione", la rende antinarrativa, dilatando tempi ed eventi. Una scelta confermata adesso con l'utimo tassello, il più breve (solo due episodi per un totale di circa quattro ore) e più autoriale, in un bianco e nero alla Il nastro bianco di Haneke. Si fa un salto indietro fino al 1842; il sogno del titolo è quello di Jakob Simon (Jan Dieter Schneider) di abbandonare Schabbach sconvolta dalla carestia per viaggiare verso il Brasile. Il risvolto melodrammatico (il fratello di Jakob, Gustav, vivrà la sua vita, amerà la sua donna, un po' come Max con Noodles) è potente, ma le concessioni allo spettatore poche. Rispetto ai primi due episodi, così popolari e appassionanti, in perfetto equilibrio tra racconto storico e romanzo di formazione, la saga di Heimat si conclude con toni più contemplativi, piegando l'estetica a fini filosofici (qui la riflessione sul tempo e la vanità del suo scorrere) e cinematografici (cosa è rimasto di una stagione del cinema tedesco, rappresentata da Werner Herzog in un significativo cameo?).
La quadrilogia va comunque considerata nel suo insieme, anche per ammirare i cambi di registro di un cineasta che ai Simon e all'Heimat ha dedicato metà della sua vita. Per dovere di cronaca va segnalato un quinto Heimat (Fragmente: Die Frauen, 2006) che raccoglie scene tagliate dai primi tre.

Gallery


{{PaginaCaricata()}}

Home | Cinema | Database | Film | Calendario Uscite | MYMOVIESLIVE | Dvd | Tv | Box Office | Prossimamente | Trailer | Colonne sonore | MYmovies Club
Copyright© 2000 - 2024 MYmovies.it® - Mo-Net s.r.l. Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione anche parziale. P.IVA: 05056400483
Licenza Siae n. 2792/I/2742 - Credits | Contatti | Normativa sulla privacy | Termini e condizioni d'uso | Accedi | Registrati