Premetto che il film è molto bello e il protagonista superlativo. Vi risparmio la trama, facendo qualche considerazione:
ORIGINALITA' - suggerisco la visione propedeutica di questi film: - 'Hugo Cabret' (Martin Scorsese) sarà che l'ho visto di recente, ma si riprende "pari pari" la storia della ricerca ossessiva dei pezzi di un antico automa, che -si intuisce- una volta ricostruito, fornirà un messaggio rivelatore nel finale del film.
Da vedere sopratutto i film di Alfred Hitchcock, cui Tornatore ha sfacciatamente attinto a piene mani: 'La donna che visse due volte' con Kim Novak nel ruolo della 'donna del mistero', 'Marnie' con il tema delle fobie e 'La finestra sul cortile' con il disabile che spia con meticolosità quanto gli avviene intorno (la donna deforme, nel film di Tornatore). E c'è qua e là anche Pirandello, riguardo a vero e falso, identità e apparenza.
PERSONAGGI - Ben definito quello del protagonista (Virgil), tra arroganza e solitudine apparentemente compiaciuta, in una vita di lusso e bellezza, che ben si sa destreggiare tra opere autentiche e 'patacche', sia pure ben fatte. Sutherland fa da spalla, ma saprà giganteggiare dietro le quinte.
Gli altri (Claire, donna irraggiungibile, invisibile e sociofoba, è di una bellezza da quadro preraffaellita, Robert, il tecnico tuttofare, ci sa fare con le donne, oltre che con gli ingranaggi) tutti giovani, carini, stranieri e poco noti, sono esteticamente in linea con l'ambientazione, ma decisamente meno convincenti.
SCENEGGIATURA - Il punto debole di tutta l'opera.
Ci ho visto un sottofondo misogino (le uniche donne vere del film sono una bellissima (ma traditrice), l'altra sincera (ma deforme), le altre, tutte splendide, a centinaia, sono solo dipinte su tela. Il ritmo narrativo è all'inizio lento (quasi solenne, ma mai noioso), però poi corre nel finale e rivela tutto l'intrigo in pochi minuti.
Poco convincenti e fuorvianti alcuni elementi narrativi, alcuni posti ad arte per distogliere forse lo spettatore: l'aggressione sotto la pioggia, una delle ragazze di Robert che mette in guardia il protagonista, ma lui, anziano diffidente e uomo navigato tra il vero e il falso nel mondo dell'arte (assai meno su quello dei sentimenti), si fida comunque e se lo porta in villa a spiare una cena intima a due), e fa del ragazzo perfino il suo mentore, 'maestro di vita e di relazioni sociali (!), Claire, con il suo atteggiamento esageratamente volubile, che da fobica che era, arriva a farsi il bagno in vasca davanti a Virgil (per meglio sedurlo), la ricerca quasi ossessiva degli ingranaggi dell'automa, pezzi che alla fine ci sono quasi tutti, guarda un po' !
Si intuisce da subito che alcuni personaggi "non la raccontano giusta" e anche se non ci scappa il morto, il finale rimane tipicamente in stile Hitchcock. Ma non era un film di Tornatore ?
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