Anno | 2011 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Italia |
Durata | 96 minuti |
Regia di | Dario Baldi |
Attori | Enrico Brignano, Francesco Pannofino, Aurora Cossio, Paola Minaccioni, Virginia Raffaele Grazia Schiavo, Antonio Cornacchione, Isabelle Adriani, Cosimo Cinieri. |
Uscita | venerdì 22 aprile 2011 |
Distribuzione | Medusa |
MYmonetro | 1,86 su 6 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 21 aprile 2011
Fedele è intrappolato in una vita che non sopporta, schiavo di moglie e cognata da quando suo fratello Vittorio è morto in un incidente. Vittorio, però, è vivo e vegeto e se la sta spassando a Cuba. In Italia al Box Office Faccio un salto all'Avana ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 2,8 milioni di euro e 975 mila euro nel primo weekend.
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Fedele, giovane imprenditore romano, ha perso da sei anni il fratello maggiore, è ostaggio di una moglie instabile che lo tratta come oggetto di piacere e di riproduzione, e di un suocero facoltoso che vorrebbe soltanto liberarsi dei coniugi delle figlie. Quasi per caso la famiglia naïf di Fedele scoprirà che Vittorio, il fratello defunto, è vivo, in salute e ballerino in quel di Cuba. Sconvolto ma in fondo sollevato dalla lieta novella, Fedele partirà alla volta dell'Avana per chiedere al fratellone spiegazione e risarcimento morale. Ma una volta raggiunta l'isola niente andrà come previsto e un' 'alma' graziosa e due bicchieri di rum basteranno a rinnegare patria e famiglia. Fedele ricomincerà da zero e dall'altra parte dell'oceano dentro l'abbraccio di una mujer cubana.
Ci risiamo. Faccio un salto all'Avana è l'ennesima commedia dell'italiano all'estero destinata a non lasciare alcuna traccia. Prendete un italiano-tipo, meglio ancora un romano-tipo, questa volta con molte virtù e pochi vizi (applauso alla novità), sradicatelo da Roma e precipitatelo in un luogo esotico e state a vedere cosa succede. L'interazione tra il connazionale e l'indigeno, ovvero l'interpretazione esaltata dell'altro da noi, non mancherà di determinare l'effetto comico. È davvero questa la rinnovata commedia all'italiana? Il cinema di cui andare fieri? Applicare sistematicamente uno degli espedienti narrativi più diffusi della commedia all'italiana degli anni Sessanta, senza averne tuttavia il carattere morale, è il massimo che i nostri autori riescano a concepire? Se il botteghino incoraggia le loro strategie industriali, l'oggetto in sé non sembra avvalorarne l'ottimismo. Abbozzata qualche vaga allusione sul carattere nazionale, Dario Baldi ripiega come suoi più navigati colleghi nella formula abusata degli "italiani brava gente". Perché questo è l'esito a cui conduce la vicenda esotica del Fidel de 'noantri', che rinuncia a tutto e ritrova pace, prole e amore su una spiaggia cubana. E intanto l'Italia e la sua realtà sono sempre più lontane, geograficamente e idealmente scollate dai personaggi e dal loro agire che non abita nessun luogo. Dentro la neutralità dello sfondo, siamo a Cuba ma potremmo essere indifferentemente in crociera sul Nilo o alle Bahamas, si muove il consueto personaggio dall'estrazione sociale media traslocato nuovamente dal piccolo schermo.
Se Milano ha il Bisio del calcetto, contro le femmine e sempre benvenuto al Sud, la Puglia ha lo Zalone cantautore dei luoghi comuni dominanti, Roma gode dell'indubbio talento ed eclettismo di Enrico Brignano, sopravvissuto al cinema di Salemme e a quello dei Vanzina, sdoganato in Lombardia da Zelig e spalleggiato per l'occasione da un Francesco Pannofino spavaldo e fanfarone. Doppiatore di Clooney e superbo interprete di Boris, fiction e poi film in chiave satirica sulla produzione di televisione e cinema scadente ma di successo, Pannofino incarna con disinvoltura i tratti salienti del soggetto che per tre stagioni ha biasimato. Come il suo René evidentemente non crede più nel cinema, sinonimo di impegno e di incomprensibilità, come il personaggio che ha dato corpo alla sua voce si è adattato alle richieste della produzione e del pubblico, avanzando con la sua filosofia di 'vivere alla giornata' e di 'cavarsela' sempre e nonostante. Vittorio, il fratello cialtrone del mite Fedele a cui insegna i rudimenti dell'arte di arrangiarsi e dispensa consigli su come ingraziarsi i locali, sembra il compimento ideale del suo regista fallito. Un regista che molto spesso però si vergognava "della monnezza fatta".
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Un film\commedia ottimamente interpretata dal poliglotta Enrico Brignani, seguito da un altrettanto bravo Francesco Pannofino e da una ipnotizzante Aurora Cossio, e per l'interpretazione e per la sua bellezza. La commedia scorre tranquillamente per 96minuti senza intoppi o fasi alternate; il cast è ben amalgamato, la durata è nella media, e la trama non di particolare novità, seppur riesca a tener [...] Vai alla recensione »
FACCIO UN SALTO ALL’AVANA – Il Film. Quante persone vivono da frustrati all'interno delle loro vite ? Quanti matrimoni stanno in piedi più per abitudine che per convinzione ? Fedele, il Protagonista del Film, trova le risposte a queste due domande e le trova a 9 ore di volo dalla sua bella Roma, perciò alla sua prima occasione di “Uomo libero e pensante” [...] Vai alla recensione »
Storia insignificante ed inconsistente!! Sono molto dispiaciuto per il fatto che Brignano si sia lasciato trascinare all'interpretazione di una tale "saga dell'insulso". La situazione familiare in Italia è molto vaga ed incomprensibile; la moglie insopportabile e la cognata alle prese continuamente con gocce, pasticche ed altre porcherie ingiustificata.
Il cineombrellone si trasferisce a Cuba. Dario Baldi esordisce al cinema con un'ormai già vista commedia che però non delude sotto ogni punto di vista. Nonostante la storia vista e stravista, le battutacce e le situazioni inverosimili, il film contiene anche del buon materiale. Le lodi vanno di certo all'ottima fotografia, che illumina Cuba coi suoi tipici toni ocra e caldi che [...] Vai alla recensione »
Nato da un'idea di Carlo e Enrico Vanzina, ma poi passato a Dario Baldi, regista, su sceneggiatura di Massmiliano Orfei e Lorenzo de Mannis, "Faccio un salto all'Avana"(2011)rimane un film quasi vanziniano, per l'uso un po'imparaticcio di una storia che comunque mette in ludce luoghi comuni sui Cubani come anche sugli Italiani, Romani in particolare.
Un umile uomo italiano che conduce un esistenza grigia e poco appagante, scopre di avere ancora un fratello , nonostante avesse creduto che lui fosse deceduto, in realtà, egli si è stabilita a Cuba , e svolge la professione di " adescatore di gonzi " ovvero , lui e la sua complice Alma , fotografano coloro che vengono ammaliati dalla bellezza di Alma , e lui [...] Vai alla recensione »
Due sole cose degne di nota: l'Havana e Aurora Cossio, per il resto statene alla larga.
Decisamente un film inutile: no nfa ridere, non fa pensare, è prevedibile...noioso.
Non è una grande commedia e non è il film che vorremmo vedere ...però si può guardare. Di risate se ne fanno poche ma alla fine vince l'amore, vince la bella donna e vince la donna che NON ROMPE!!!!
Film decisamente deludente sembra quasi girato da un principiante poche battute divertenti scenografia che non da' mai l'idea di un paese esotico e soprattutto non ti fa mai sognare !!!!!!!
Era il lontano 1968 e il cinema italiano dava alla luce un capolavoro: "Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa?" con i superlativi Alberto Sordi e Nino Manfredi. Da allora ricordo altri film incentrati su ricerche di parenti misteriosamente scomparsi. La trama è scontata, ma il problema maggiore è che si ride poco.
tranne che per la bellissima Aurora Cossio, assolutamente noiso.. Brignano non me fà ride pè niente, troppo dialetto.. dichiarare che sia un film in vernacolo forse sarebbe stato mejlio.. no?!
Sono questi film che mi fanno pensare che la pirateria sia un bene
Come il 90% delle commedie italiane degli ultimi anni anche Brignano stecca con una pellicola che solo a tratti ti strappa un sorriso...se penso a Totò-Troisi mi viene da piangere perchè in Italia non è rimasto più nessuno o quasi che ci faccia ridere x davvero!!!
Ho letto nel pensiero della Gandolfi perché APPENA ho visto la foto ho pensato: "L'ennesimo filmetto inutile. Brignano ormai impazza... E SCOCCIA."
Film fantastico! uno dei miei preferiti in assoluto!! Grandi attori e posti favolosi!!! 10+++
Film commedia di Dario Baldi con un Brignano di gran lunga meno divertente che in tv.Ed anche Francesco Pannofino ha saputo dare,in passato,di meglio(vedi,ad esempio,"L'uomo fiammifero"). Insomma la pellicola non convince,non coinvolge,non diverte e dispiace per Brignano che considero un ottimo cabarettista.Complice anche la trama,non ben pensata,i momenti di vera ilarità sono veramente pochi,nessuna [...] Vai alla recensione »
A volte capita di recarsi al cinema senza nutrire particolari aspettative verso il film che ci si accinge a vedere, ma con la semplice e umanissima speranza di trascorrere un'ora e mezza di disimpegnato divertimento. A volte capita di rimanere delusi anche in questa piccola speranza. Che difficilmente riuscirai a produrti in qualche bella risata di pancia lo capisci già dopo pochi minuti, [...] Vai alla recensione »
Ho l'impressione che con Brignano si stia facendo quello che si sta facendo con la Rodriguez (e non la chiamo belen, come invece fanno TUTTI, perché non è né mia sorella, né mia cugina, né un'amica) e cioè pompare l'individuo OLTREMISURA. Quella è una PRESUNTA showgirl, questo è un comico di grande successo LOCALE, portato in [...] Vai alla recensione »
Se dico che è un film ignobile si offende qualcuno? Beh, mi spiace tanto ma per me è così, un film sciocco e meschino come pochissimi altri, noioso e inconcludente, con due attori che meritano discorsi diversi: Brignano ha qualche buona uscita da comico vero ma ho l'impressione che non riesca a sganciarsi del tutto dal personaggio di cabarettista dal quale proviene.
A malapena mi si è alzata la parte destra del labbro superiore per un accenno di sorriso. Ma per il resto..... Brignano è un attore come lo sono io, decisamente più sopportabile come comico. Pannofino un livello più in alto. Lei bellissima e brava, ma basta per fare un film? Poi un boccolotto come Brignano che fa una scena romantica. Ecco forse è quì che si è spostato il labbro.
Mbe ormai è risaputo che il cinema italiano non è proprio uno dei più rinomati, Faccio un salto all'Havana non fa eccezione, e si colloca dunque sul medesimo filone dei suoi connazionali. Nell'analisi del film c'è ben poco da dire. Come ormai siamo soliti vedere nel nostro paese trionfano i film della Vanzina's Factory, e non è che siano proprio [...] Vai alla recensione »
Storia scorrevole anche se banalotta. Più che ridere si sorride e devo dire che Brignano è un grande attore di teatro ma nel cinema i ritmi sono diversi e non si riesce a portare sul grande schermo la sua straordinaria comicità. Lui è un grande improvvisatore ma qui sembra quasi rallentato nelle sue battute. Invece devo dire che pannofino ha un buon ritmo per tutto [...] Vai alla recensione »
riapriamo lo scatolone delle nefandezze italiane e buttiamoci dentro anche questa pellicola,mi dispiace per brignano ma qui lo deve aver fatto per soldi altrimenti non si spiega ,gli attori non sono neanche amalgamati ma ognuno resita il copione per se, ma è il tutto che non decolla-----
Non mi dilungo nel commentare questo film poichè non ne vale la pena, questa "commedia" si dipana per 96 minuti che in altre occasioni risulterebbero anche pochi, in questo film invece pesano tutti, una commedia piena di clichè e neanche lontanamente originale, solita storia, problemi col suocero, mogli insopportabili (anche se qui si esagera con la stupidità e l'insofferenza di queste ultime) che [...] Vai alla recensione »
Se dal trailer sembra la solita banale commediola, il film è fresco, molto divertente. La trama è abbastanza semplice, lineare, ma in fondo è una commedia, non certo un poliziesco... Vittorio-Renè-Pannofino è assolutamente impagabile nel ruolo del fratello spaccone. Un film decisamente da vedere, 90 minuti che passano davvero troppo presto.
Un film che esula dalla complessità e dalla raffinatezza dei capolavori, ma che, con la sua semplicità, rende spassosa e rilassante la visione. La simpatia degli attori, unita ad alcune realtà quali il problema delle mete sessuali e la frustrazione di una vita dedita al lavoro e alla sopportazione, rende il film piacevole e lascia una visione alternativa, almeno sulla pellicola, a chi ha in mente un [...] Vai alla recensione »
Sono un fan di Brignano del Zelig, nel film ho apprezzato lo sforzo di renderlo simpatico, la storia è appena credibile ed il ruolo di Pannofino sembrava eccessivamente "surreale" mentre il ruolo dell'attrice Aurora Cossio colora di bellezza la pellicola, forse è l'unico motivo per andare a vedere il film!!!
E poi sentiamo dire che cinecittà sta andando in fallimento..che non hanno più soldi e che rischiamo di perdere per sempre il cinema italiano..ma se questi devono essere i lavori che esocno da cinecittà tanto meglio chiudere i battenti per sempre... Soldi buttati, come quelli per i film di natale, dei Vanzina e company. SDEGNO ASSOLUTO
Cuba, nel bene e nel male. A 24 ore esatte dal quinto congresso del Partito comunista cubano, portatore di dolorose riforme economiche e politiche, un film italiano si affaccia quasi per caso sull’isola caraibica, esotico e controverso palcoscenico dell’ultima commedia targata Medusa, Faccio un salto all’Avana, in sala dal 22 aprile. «Siamo stati sull’isola poco tempo e non possiamo arrogarci il diritto di raccontarla – mette le mani avanti in conferenza stampa il regista Dario Baldi, lucida testa da documentarista prestata al cinema d’intrattenimento – Non basterebbe una vita per farlo.
Brignano giramondo. Dopo essere stato ai Caraibi per i Vanzina e a Sharm El Sheik per Fabrizio Giordani, il comico campione d’incassi a teatro per «Sono romano ma non è colpa mia» torna a viaggiare nel grande schermo con «Faccio un salto all’Avana» di Dario Baldi (documentarista e regista di videoclip) in compagnia di Francesco Pannofino. Brignano è Fedele, marito vessato, e Pannofino è Vittorio, fratello [...] Vai alla recensione »
Il filone “vacanze” iniziato dai Vanzina e da tempo frequentato anche da Neri Parenti continua a suggerire occasioni nuove (o quasi) al nostro cinema. Oggi è la volta di un viaggio all’Avana, ma non per Natale, cui ha posto mano il regista Dario Baldi dopo “Pablo” e “L’apparenza non inganna”. Lo intraprende Fedele avendo scoperto che suo fratello Vittorio, la pecora nera della famiglia, non era affatto [...] Vai alla recensione »
Abele (Brignano) cerca Caino (Pannofino) che, seppellito 6 anni prima, si scopre invece “resuscitato” a Cuba dove se la spassa truffando i turisti “de chicas”. Ad soccorrerlo la focosa Almadedios (la deb colombiana Cossio) e i suoi companeros dal grande cuore e portafogli vuoto. Fino ad un happy ending prevedibile dai primi dieci minuti del film. Baldi, documentarista impegnato, confeziona un cine-ovetto [...] Vai alla recensione »
Un fratello mite e vessato da un gineceo (Fedele); l' altro (Vittorio) cialtrone e truffaldino. Creduto morto, in realtà il secondo si è nascosto: indovinate dove? Ovvio che Fedele lo raggiunge nell' isola, tra situazioni che gli cambieranno la vita. Commedia degli equivoci all' italiana con annessa trasferta all' estero e banali riferimenti al turismo sessuale, per una strana coppia che rifà l' eterno [...] Vai alla recensione »
Si sono messi in cinque a inventare questa sconclusionata commediola sentimentale che vaga per un’Avana da depliant, ma inondata dal romanesco. L’imprenditore Fedele scopre che il fratello Vittorio, creduto morto sei anni prima, se la spassa a Cuba. Vola quindi a cercarlo e finisce per innamorarsi della ragazza locale, che, con la complicità del redivivo, truffa i turisti a caccia di avventure.