claudio bettinsoli
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martedì 26 aprile 2011
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facci un salto all'avana - titolo sbagliato
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FACCIO UN SALTO ALL’AVANA – Il Film.
Quante persone vivono da frustrati all'interno delle loro vite ?
Quanti matrimoni stanno in piedi più per abitudine che per convinzione ?
Fedele, il Protagonista del Film, trova le risposte a queste due domande e le trova a 9 ore di volo dalla sua bella Roma, perciò alla sua prima occasione di “Uomo libero e pensante” non ci pensa due volte: abbandona la moglie e la sua vita a Roma per costruirsi una nuova vita a Cuba con una dolcissima Aurora Cossio.
Personalmente sono convinto che anche un film comico possa contribuire ad incuriosire e far riflettere e questo film, a partire dal titolo “Faccio un salto a l’Avana” contribuisce a ciò.
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FACCIO UN SALTO ALL’AVANA – Il Film.
Quante persone vivono da frustrati all'interno delle loro vite ?
Quanti matrimoni stanno in piedi più per abitudine che per convinzione ?
Fedele, il Protagonista del Film, trova le risposte a queste due domande e le trova a 9 ore di volo dalla sua bella Roma, perciò alla sua prima occasione di “Uomo libero e pensante” non ci pensa due volte: abbandona la moglie e la sua vita a Roma per costruirsi una nuova vita a Cuba con una dolcissima Aurora Cossio.
Personalmente sono convinto che anche un film comico possa contribuire ad incuriosire e far riflettere e questo film, a partire dal titolo “Faccio un salto a l’Avana” contribuisce a ciò.
Purtroppo però, quella che è stata una buona idea si traduce in una sceneggiatura inverosimile perché la pellicola si dipana ad una velocità tale da non consentire allo spettatore di "entrare" nella trama del film.
E' evidente che il film è realizzato "a comando" secondo logiche commerciali imposte perciò la trama che dovrebbe svilupparsi in almeno in 110/120 minuti è stata compattata in 96 minuti, ma il quarto d'ora mancante era ed è la componente essenziale alla buona riuscita del film.
Per i tempi cinematografici di ripresa, 15 minuti in più di pellicola permettono la realizzazione di una migliore struttura sulla quale poggiare le battute degli attori e permettono una migliore analisi e comprensione al fine di evitare di trasformare il film in un concentrato di "scene a tenda": chiusa una scena se ne apre un'altra, ma senza passaggi di logica condivisibile.
Il livello di coinvolgimento dello Spettatore di - Faccio un salto a l’Avana – trova espressione nelle inquadrature patinate di alcuni luoghi storici o decrepiti de l’Havana, ma le riprese per un film e le riprese documentaristiche sono cose diverse.
In tale senso l’arrivo a Cuba e il soggiorno di Fedele al’Havana meritava forse, panoramiche migliori e più approfondite dei dettagli descrittivi e di vita cubana.
Il risultato è un film mediocre che poggia su una buona idea.
La recitazione di Enrico Brignano è adeguata al suo Personaggio, è buona quella di Francesco Pannofino - l'ottimo Boris della Serie TV -.
E’ senz'altro ottima la recitazione di tutti gli attori Cubani coinvolti, ma non è una sorpresa perché il mondo Cinematografico Cubano dispone di buoni attori, di buone idee e di ottime produzioni anche se da noi poco conosciute e che meriterebbero maggior risalto.
Nota di Precisione: è sbagliato scrivere Avana perchè si scrive l'Havana mentre a Cuba si scrive La Habana. Nota curiosa: il Protagonista di Faccio un salto a l’Avana si chiama Fedele e guarda caso, il Leader Maximo di Cuba si chiama Fidel.
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(di fede60)
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whitedemon
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lunedì 2 maggio 2011
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faccio un salto "a vederlo"
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Un film\commedia ottimamente interpretata dal poliglotta Enrico Brignani, seguito da un altrettanto bravo Francesco Pannofino e da una ipnotizzante Aurora Cossio, e per l'interpretazione e per la sua bellezza. La commedia scorre tranquillamente per 96minuti senza intoppi o fasi alternate; il cast è ben amalgamato, la durata è nella media, e la trama non di particolare novità, seppur riesca a tener concentrato e incuriosito lo spettatore per tutto il tempo. Simpatica la storia, stupenda la location Cubana, il tutto mixato con colpi di scena tipicamente derivanti dalla commedia italiana, e altrettante circostanze esilaranti che rendono la trama molto piacevole.
-Il film della domenica-.
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(di spike)
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giuseppick
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domenica 24 aprile 2011
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non vale neppure la fatica di commentarlo
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Storia insignificante ed inconsistente!! Sono molto dispiaciuto per il fatto che Brignano si sia lasciato trascinare all'interpretazione di una tale "saga dell'insulso". La situazione familiare in Italia è molto vaga ed incomprensibile; la moglie insopportabile e la cognata alle prese continuamente con gocce, pasticche ed altre porcherie ingiustificata.
L'unica cosa veramente apprezzabile sono gli attributi fisici della Aurora Cossio - credo sia l'attrice che fa la bella cubana e parla una lingua mista e spesso incomprensibile - che peraltro non vengono mai mostrati apertamente!!
L'attore di spalla F.Pannofino è penoso, troppo grasso anche quando rivestito a festa incontra una strana "svampita" innamorata di lui, che lo definisce "bellissimo" ed incapace nel ruolo che gli viene attribuito del "furbetto" che ha fregato il suocero e vive alla "grande" a Cuba.
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Storia insignificante ed inconsistente!! Sono molto dispiaciuto per il fatto che Brignano si sia lasciato trascinare all'interpretazione di una tale "saga dell'insulso". La situazione familiare in Italia è molto vaga ed incomprensibile; la moglie insopportabile e la cognata alle prese continuamente con gocce, pasticche ed altre porcherie ingiustificata.
L'unica cosa veramente apprezzabile sono gli attributi fisici della Aurora Cossio - credo sia l'attrice che fa la bella cubana e parla una lingua mista e spesso incomprensibile - che peraltro non vengono mai mostrati apertamente!!
L'attore di spalla F.Pannofino è penoso, troppo grasso anche quando rivestito a festa incontra una strana "svampita" innamorata di lui, che lo definisce "bellissimo" ed incapace nel ruolo che gli viene attribuito del "furbetto" che ha fregato il suocero e vive alla "grande" a Cuba.
E per finire assolutamente incomprensibile l' "avvocato" che viene apposta dall'Italia per ricattare questo fratello cretino : troppo bella, troppo misteriosa e troppo poco utilizzata.
Grazie per l'attenzione
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(di bigbamboo74)
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giacomogabrielli
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martedì 3 maggio 2011
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...ma resto in italia. **
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Il cineombrellone si trasferisce a Cuba. Dario Baldi esordisce al cinema con un'ormai già vista commedia che però non delude sotto ogni punto di vista. Nonostante la storia vista e stravista, le battutacce e le situazioni inverosimili, il film contiene anche del buon materiale. Le lodi vanno di certo all'ottima fotografia, che illumina Cuba coi suoi tipici toni ocra e caldi che la rendono antica e magica. Buona la regia, con nuove trovate e movimenti non male che hanno permesso anche un buon montaggio. Brignano se la cava bene -sicuramente meglio che in UN'ESTATE AI CARAIBI - reggendo quasi tutto il film da solo, anche se rimane migliore sul palco di un teatro.
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Il cineombrellone si trasferisce a Cuba. Dario Baldi esordisce al cinema con un'ormai già vista commedia che però non delude sotto ogni punto di vista. Nonostante la storia vista e stravista, le battutacce e le situazioni inverosimili, il film contiene anche del buon materiale. Le lodi vanno di certo all'ottima fotografia, che illumina Cuba coi suoi tipici toni ocra e caldi che la rendono antica e magica. Buona la regia, con nuove trovate e movimenti non male che hanno permesso anche un buon montaggio. Brignano se la cava bene -sicuramente meglio che in UN'ESTATE AI CARAIBI - reggendo quasi tutto il film da solo, anche se rimane migliore sul palco di un teatro. Pannofino ormai sta ovunque, anche se la sua interpretazione qui non è un granchè. Battute romanacce e rozze caratterizzano il suo personaggio, che chiaramente non arriva ai livelli del René di BORIS. Una scelta coraggiosa è sicuramente l'aver girato un intero film in un posto così distante dall'Italia, anche se nonostante ciò il prodotto finito non riesce a varcare la soglia nostrana. Nota: il film secondo me merita 2/5 poichè non raggiunge picchi di bruttezza come quelli di UNA CELLA IN DUE, ma non diverte nemmeno come il bel IMMATURI. ...MA RESTO IN ITALIA **
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fabrizio friuli
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sabato 3 settembre 2022
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alla ricerca del fratello
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Un umile uomo italiano che conduce un esistenza grigia e poco appagante, scopre di avere ancora un fratello , nonostante avesse creduto che lui fosse deceduto, in realtà, egli si è stabilita a Cuba , e svolge la professione di " adescatore di gonzi " ovvero , lui e la sua complice Alma , fotografano coloro che vengono ammaliati dalla bellezza di Alma , e lui di nascosto li fotografa e chiede agli sventurati soggetti di pagarli , altrimenti sarebbero finiti nei pasticci. Quando il protagonista lo scopre , parte per L' America Centrale , affinché egli riesca abrogare suo fratello , nonostante suo fratello non sia gradito al resto della famiglia.
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Un umile uomo italiano che conduce un esistenza grigia e poco appagante, scopre di avere ancora un fratello , nonostante avesse creduto che lui fosse deceduto, in realtà, egli si è stabilita a Cuba , e svolge la professione di " adescatore di gonzi " ovvero , lui e la sua complice Alma , fotografano coloro che vengono ammaliati dalla bellezza di Alma , e lui di nascosto li fotografa e chiede agli sventurati soggetti di pagarli , altrimenti sarebbero finiti nei pasticci. Quando il protagonista lo scopre , parte per L' America Centrale , affinché egli riesca abrogare suo fratello , nonostante suo fratello non sia gradito al resto della famiglia.
La commedia italiana potrebbe anche essere vista quando non si ha nulla di più interessante da vedere , però, non bisogna aspettarsi un film degno di essere rammentato , perché il personaggio principale Felice Diotavelli ( interpretato da uno degli allievi di Gigi Proietti : Enrico Brignano ) , somiglia ad un personaggio pieraccioniano, infatti appare come un uomo nubile e forse anche sprovveduto, il protagonista secondario Vittorio Diotavelli viene interpretato dall' attore e doppiatore Francesco Pannofino, e non vale la pena soffermarsi sulle doti recitative dell' attore , essendo un attore eccezionale e doppiatore monumentale, ma vale la pena aggiungere che in questo film è sicuramente sprecato, anche per il personaggio che interpreta : un italiano che fa il truffatore lontano dalla sua terra natia , affiancato da Alma , e lei è la bella donna ispanica che , al termine del film si metterà insieme al protagonista bamboccione, mentre il fratello lascerà anche Cuba dopo essere stato messo in guardia da un ' avvocatessa che lo ha controllato costantemente ( l' interprete è Isabelle Adriani , e più che un ' avvocatessa sembra l' imitazione di una BondGirl o di una Femme Fatale , tipica dei lungometraggi americani ). La scadente regia del film è di Dario Baldi , la sceneggiatura che costituisce l' intera pellicola è di Lorenzo De Marinis e di Massimiliano Orfei ed è assolutamente mediocre , o forse , è anche al di sotto della mediocrità, , come se non bastasse , in alcune scene appare Virginia Raffaele , che , nonostante sia una brava attrice e un ' imitatrice eccezionale, in questo film ha la stessa utilità di un elmo per Il Cavaliere Senza Testa , e anche Cosimo Cinieri che nella commedia, ha una scarsa presenza scenica , ed è stato lui ad aver assoldato l' avvocatessa per cancellare Vittorio dalla sua vita e dalle vite degli altri , tuttavia, i due fratelli si riconciliano prima della partenza di Vittorio e Felice resta nell' esotica Cuba , e finalmente, nella sua grigia vita spunta il sole quando rivede Alma ( interpretata da Aurora Cossio ) e il finale è lieto come quello di una fiaba , ma il film non può essere recensito positivamente
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eugen
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lunedì 18 settembre 2023
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bene brignano e anche pannofino
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Nato da un'idea di Carlo e Enrico Vanzina, ma poi passato a Dario Baldi, regista, su sceneggiatura di Massmiliano Orfei e Lorenzo de Mannis, "Faccio un salto all'Avana"(2011)rimane un film quasi vanziniano, per l'uso un po'imparaticcio di una storia che comunque mette in ludce luoghi comuni sui Cubani come anche sugli Italiani, Romani in particolare. Due fretelli romnai si ritrovano a Cuba: uno si e'finto suicida e risiede a Cuba, facendo l'imborglione(a Cuba lo chiamano"El Tiburon", ossia "lo squalo"), l'altro , serio , si e'assunto la cura delle due figlie dell'altro e della moglie , sempre ovulante(senza esito di generazione.
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Nato da un'idea di Carlo e Enrico Vanzina, ma poi passato a Dario Baldi, regista, su sceneggiatura di Massmiliano Orfei e Lorenzo de Mannis, "Faccio un salto all'Avana"(2011)rimane un film quasi vanziniano, per l'uso un po'imparaticcio di una storia che comunque mette in ludce luoghi comuni sui Cubani come anche sugli Italiani, Romani in particolare. Due fretelli romnai si ritrovano a Cuba: uno si e'finto suicida e risiede a Cuba, facendo l'imborglione(a Cuba lo chiamano"El Tiburon", ossia "lo squalo"), l'altro , serio , si e'assunto la cura delle due figlie dell'altro e della moglie , sempre ovulante(senza esito di generazione...)e della cognata, nonche¿dle lavoro nell'azieda del suocero"negriero", e deve cercarlo; ma lo cerca anche un' avvocatessa avvenente ma femra nella decisione di estromerterrlo dall'Italia e da Cuba e una vecchia innamorata, che non smette di cercarlo mai, in capo al mondo. Di mezzo anche una giovane che piace subito all''onesto fratello, ma che inziailmente cooperava con l'altro fratello. Tra ingnanni, equivoci, fraintendimenti, tutto si sistema, con l'esplusione del "fratello reprobo", che pero'trova compagnia(come gia'accennato)e con il "buono"che implama la giovnae cubana cui dedica la magica canzone"Perfidia"e che diviene oggetto del suo amore, nonche0madre d due "mocicosi",,, Di Cuba vera, tra le tracce(invero controverse e anche opposte in vari momeni, come noto)di Fidle Castro e di Ernesto"Che"Guevara poco(come dire"Faccimao divertimento, non politica")poco, ma molti scherzi , battute, in cui comunque il contrasto tra fratelli, con Erncio Brignano versus Francesco Pannofino viene fuori, con il primo che avra'un futuro da brava perosna sempre ma capace di realizzare le sue segrete aspirazioni di"musicista"e che si deterritorializza a Cuba, e con il secondo che si riconciliera' con l'altro(nel fiilm italiani tutto finisce"bene"...), con Aurora Cossio brava e bella cubana, con Anotnio Cornacchione che ci da'un piacevole quadretto di uno psicologo"originale", con Isabelle Adjiani in un cameo notevole come avvocato"Pigiatutto", EUgen
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