Scott pensa ai possibili sequel di Robin Hood
Il regista Ridley Scott ha spiegato in un’intervista al Times Online che il suo Robin Hood è una storia sulle origini del personaggio, simile a quanto è stato fatto in Batman Begins da Christopher Nolan.
“È l'inizio di come l'uomo è diventato il conosciuto Robin Hood” ha spiegato Scott. “Non lo si capisce fino agli ultimi minuti. Quando te ne rendi conto ‘Ah, ecco chi è’” Sorride Scott. “Diciamo che si potrebbe presumere ci sia un sequel... Onestamente, ho pensato perché non avere il potenziale per un seguito, in particolare se si tratta di un genere che assolutamente ami e non è mai stato pienamente esplorato? Se ci dovesse essere un sequel di Robin Hood, si avrebbe come nemico costante, Re Giovanni, e si dovrebbe seguire il suo regno durato 17 anni, e la firma della Magna Carta potrebbe essere l’atto finale di Robin”.
Sempre ai primi di aprile è uscito un dietro le quinte del film in cui si possono vedere delle scene inedite e degli interventi di Russell Crowe, Cate Blanchett, Ridley Scott, e del produttore Brian Grazer che parlano di diversi aspetti del protagonista: chi è? Cosa spinge Robin ad aiutare la gente? Scott spiega che Robin Hood è basato sulla nozione di giustizia anche se questa non viene mostrata, e per questa ragione la reazione di Robin è quella di intervenire. Grazer aggiunge che Robin fu veramente un crociato, un combattente, un rappresentante per la sua gente. Crowe infine dice che si tratta di una storia gigantesca che porterà il pubblico in un differente periodo, un’esperienza in cui ci si può completamente immergere che quando arriva l’ultima parte del film sullo schermo, una piccola voce dentro di noi dirà “Per piacere non finire”.
Il film uscirà nelle sale italiane il 12 maggio.