Anno | 2010 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 94 minuti |
Regia di | Aureliano Amadei |
Attori | Vinicio Marchioni, Carolina Crescentini, Giorgio Colangeli, Orsetta De Rossi, Alberto Basaluzzo Edoardo Pesce, Luciano Virgilio, Gisella Burinato, Duccio Camerini, Giovanni Carroni, Vanni Fois, Massimo Popolizio, Nicola Nocella, Silvio Laviano, Rocco Capraro. |
Uscita | mercoledì 8 settembre 2010 |
Distribuzione | Cinecittà Luce |
MYmonetro | 3,04 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento mercoledì 26 marzo 2014
Il tempo di un pacco di sigarette per ritrovarsi nel mezzo di una tragedia. Tratto dalla drammatica esperienza a Nassirya del regista Aureliano Amadei. Il film ha ottenuto 4 candidature e vinto 2 Nastri d'Argento, 8 candidature e vinto 4 David di Donatello, Il film è stato premiato al Festival di Venezia, In Italia al Box Office 20 sigarette ha incassato 250 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Senza un lavoro fisso e disoccupato sentimentalmente, Aureliano Amadei sogna il cinema. Per il momento è un giovane filmaker vicino agli interessi dei centri sociali e lontano dalle responsabilità da adulto. Quando il cineasta Stefano Rolla gli propone il ruolo di assistente per un film da girare in Iraq, accetta la proposta, prepara frettolosamente i bagagli e si avvia a intraprendere la sua personale missione. Caso e sfortuna decidono il suo destino: il 12 novembre 2003 si troverà vittima dell'attentato terroristico di Nasiriyya. Rimarrà ferito ma abbastanza vivo da tornare in Italia per raccontare la sua storia.
Accettare che un ragazzo qualsiasi, dagli ideali ingenui e dallo sguardo scanzonato, sia coinvolto in un attacco terroristico, ci costringe a riflettere sul senso della missione italiana in Iraq. Non serve essere pacifisti per pensare che in quello strano mescolamento di disciplina militare dell'esercito e anarchia ideale di un aspirante artista sia accaduto qualcosa di indegno. La storia è vera; è talmente sentita che la regia risponde perfettamente alle esigenze di realismo dell'autore. Il tremolio delle riprese a camera a mano e l'immedesimazione costrittiva della soggettiva - scelta azzardata ma efficace - sono gli strumenti visivi adatti a restituire la tragicità del soggetto. Il risultato sorprende perchè la scelta rende corporee scene di rara crudeltà, evitando con intelligenza il rischio della retorica spettacolare tipica del piccolo schermo, così presente nei servizi giornalistici o nel finto cordoglio politico. Il legame emotivo tra spettatore e regista non si appoggia su banali trucchi di sceneggiatura ma è il risultato di un lavoro onesto che fa vibrare le corde dell'anima. E malgrado qualche chiarificazione di troppo, che si avvicina ad un'affettata didascalia da manuale (lo scontro con i militari in ospedale o la presentazione finale del libro), il film scorre sulla linea di un realismo ostinato che distrugge gli appigli di buonismo e propone l'annullamento della guerra in nome di una pace fatta, sì di contrasti, ma più vicina alla dignità delle persone.
La colonna sonora di Louis Siciliano accompagna l'andamento narrativo con un'accurata sovrapposizione di forma e contenuto: musiche smaliziate per la vita in centro sociale e ritmi più serrati e angoscianti per quella al campo militare. Le venti sigarette del titolo, fumate con disinvoltura dal convincente Vinicio Marchioni, bruciano lo scorrere del tempo. E insieme al fumo, mozzicone dopo mozzicone, prende corpo una consapevolezza rara che dimostra l'inutilità di un militarismo sfrenato. Riflessione scontata? Forse. Ma drammaticamente indispensabile.
20 SIGARETTE disponibile in DVD o BluRay |
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Storia suggestiva di un giovane ragazzo che parte per l'Iraq con tutti i suoi ideali, convinto di arrivare in luogo dimenticato da tutto e tutti per realizzare un film sulla "missione di pace" italiana , ma in maniera inaspettata si ritrova a vivere una realtà totalmente diversa, realtà che lo travolge lasciando segni indelebili sul corpo e nell'anima.
Finalmente un bel film italiano. Questo film mi ha fatto ricordare i bei momenti del militare, con la nascita istantanea di nuove amicizie, e piccoli gesti, che in quel mondo di regole e ordini, erano grandi. Il film inizia come fosse una commendia per poi approdare ad una tragedia, che commuove e tocca tutti i cuori. Il ritmo del film è straordinario, il protagonista ha una faccia semplice [...] Vai alla recensione »
Aureliano Amadei è uno scapestrato aspirante regista. Gli si presenta la possibilità di avvicinarsi al suo sogno assistendo alla regia di Stefano Rolla, intento a girare un film in Iraq. Amadei raggiunge Rolla a Nassirya dove, però, si troverà coinvolto in un attacco terroristico. La storia di Amadei è autobiografica. Si tratta, infatti, dell’unico civile sopravvissuto all’attentato ai carabinieri [...] Vai alla recensione »
Pellicola INTELLIGENTE, FORSE TROPPO per un certo tipo di critica, legata ad un certo tipo di filmografia sulla guerra e quindi poco abituata a ragionare. E' un film complesso perché ricco di spunti ma pensato e girato EGREGIAMENTE, con uno STRAORDINARIO rigore logico, teso a renderne appieno IL SENSO SENZA RETORICA O INUTILI PATETISMI O IPOCRISIA.
Amadei, alla fine, il film l'ha girato. E' diventato un regista vero, anche se non c'è dubbio che avrebbe voluto evitare di viverla, questa storia. Parliamoci chiaro: chiunque si sieda nella poltrona del cinema sa cosa l'aspetta, ricorda bene cosa successe in quell'autunno di sette anni fa nella caserma dei carabinieri nel sud dell'Iraq. Ai bla bla sulla missione di pace in Medio Oriente o in Asia [...] Vai alla recensione »
Dopo sette anni dai fatti di Nassiriya il protagonista del film, unico sopravvissuto della strage riesce a fare ciò per cui era andato in quel luogo: fare un film. Un ragazzo con una vita abbastanza discontinua ha l'opportunità di realizzare un film, sogno della sua vita, ma la location non è delle migliori l'Iraq, decide comunque di accettare.
Il film inizia (senza infamia, senza lode e con qualche risatina a denti stretti) a raccontare la vita del classico studente di cinema che insegue i suoi sogni tra gruppi di finti alternativi, impegnati per noia a difendere alti ideali, la madre frikkettona e amante dello yoga, la ragazza pressante e l'amica "with benefits".
Niente da ridire sulla storia narrata, ma mi chiedo, non hanno preso un consulente militare per girare questo film? Troppi errori ci sono, in alcune scene i nostri militari imbracciano fucili ar 70/90 o sc 70/90 e poi, subito dopo un breve cambio immagine, gli stessi militari imbracciano fucili colt m16a1, fucili in dotazione alle forza USA fino al 1980! Senza parlare della posizione dei fregi sui [...] Vai alla recensione »
I soliti NO che servono solo a DIMOSTRARE CHE AVEVO E HO RAGIONE. Quanto impegno sprecato...
Devo dire che il film non è male, racconta con una certa disinvoltura cose di certo pesanti e complicate. Bravo il Marchioni, e devo dire pure la Crescentini che preferisco enormemente alle varie Placido e Stella. Bravo il regista. Non è facile. Giusto parlare, nel clima degli eroi da copertina, delle varie "verità su come sono andati i fatti" di cui nessuno mai parla. Non male.
Ciao a tutti! Sono una grande appassionata di colonne sonore. Ho comprato la Colonna di questo film e poi ho visto il film. Senza questa musica il film non avrebbe quella forza emozionale che lo pervade. La Musica di Louis Siciliano riesce a farci emozionare e a farci viaggiare nelle immagini del film. Musica meravigliosa! E' triste vedere che ai DAVID di DONATELLO 2011 questo compositore non [...] Vai alla recensione »
Vorrei suggerire alla Detassis, TITUBANTE nella recensione orale di questo film, qualche dritta sull'arcano della commistione degli stili e in particolare sull'uso del videoclip. La Detassis non ha capito che QUEL MOMENTO E' STATO ASSOCIATO DAL REGISTA ALMONDO DELLO SPETTACOLO? Un MOMENTO DI RUMORE FINE A SE STESSO QUINDI VUOTO ED INUTILE? UN CAN CAN DA DIMENTICARE IN FRETTA? [...] Vai alla recensione »
L'ho visto e mi ha emozionata, commossa e turbata. Nell'ambiente militare ci ho lavorato una vita, ho avuto colleghi (sia militari che civili) che in Iraq ci sono stati più volte. Uno di loro era lì, quel giorno, doveva recarsi a Nassyria, e ha mancato (fortunatamente) l'appuntamento con la tragedia per pochissimo. Destini diversi e incomprensibili.
Una pellicola lowbudget (siamo in italia...) che commuove e sorprende. Finalmente troviamo un regista moderno e che non finge di esserlo. Bravissimo V. Marchioni.
Opera prima di Amadei, è tutto sommato un buon prodotto. Il film ha un buon ritmo, è ben strutturato e il cast è convincente. Certo, la produzione è "all'italiana" - e la mancanza di risorse in un film in zona di guerra si sente - ma per la profondità del soggetto non se ne sente neppure l'esigenza.
sono d'accordo praticamente sulle varie critiche che ho letto. A me il film è piaciuto e soprattutto ricorderò sempre le inquadrature finali che dicono tutto affidandosi solamente alle immagini! Ci tengo a precisare che non sono una grande esperta, in ogni forma d'arte mi affido sempre e solo alle mie sensazioni personali, e qui sensazioni ne ho captate parecchie: il saluto alla madre prima della partenza, [...] Vai alla recensione »
Tentativo pluripremiato di film verità in presa diretta che non poteva essere girato diversamente dato l’avvenimento realmente accaduto raccontato da regista testimone oculare. Ed è anche il suo limite. Attori bravi (soprattutto la Crescentini) a cui non era umanamente possibile incarnare la realtà se non facendone una buona imitazione, con risultati efficaci.
della retorica antimilitarista. Sul tema il cinema ha già un bouquet molto ben fornito e comunque per vedere che la guerra è molto brutta basta guardarla e lui ha avuto appena il tempo di uno sguardo, breve, ma più che sufficiente. Racconta una vicenda personale, con l'occhio ingenuo del prima e quello impaurito del dopo.
CONFERMATO CHE il pezzo da leggere è ""Persistiamo nell'errore..." versione corretta" ho dimenticato di aggiungere che a QUELLA FRASE si arriva SOLAMENTE cliccando sulla parte "Un film per responsabilizzare" perché DALLA VOCE NEWS SI ARRIVA SI' A QUELL'ARTICOLO MA SENZA IL PASTROCCHIO; PASTROCCHIO CHE NON COMPARE NEANCHE SCORRENDO LA [...] Vai alla recensione »
Dopo una prima parte frivola e scanzonata, "20 sigarette" prende vita nel corpo martoriato di Aureliano, giovane aiuto regista partito per Nassirya per lavoro e incidentalmente coinvolto nel celebre attentato. Si tratta di un film dall'aspetto prevalentemente televisivo, non del tutto riuscito ma sicuramente pieno di buone intenzioni e con un bravo attore protagonista, Vinicio Mrchioni, [...] Vai alla recensione »
Il sito ci informa del premio STRAMERITATO che "20 sigarette" ha ottenuto ma non elimina l'errore che PERSISTE. Foto più piccola questa volta ma percorso, ahimè, UGUALE. Forse era troppo difficile...
ANCHE Marianna Cappi dalla voce News/Interviste L'omagggio alle vittime di Nassirya diventa un film. 20 sigarette: un film per responsabilizzare/Pag1: "... Nel film, Vinicio Marchioni interpreta Stefano Rolla, Carolina Crescentini l'amica Claudia e Giorgio Colangeli il regista Aureliano Amadei, una delle vittime." MA POSSIBILE? Sono cretina io o hanno capito male loro?
Vi comunico CON GRANDE SODDISFAZIONE che GRAZIE A ME (anche se non penso di essere stata l'unica ad averlo notato) la redazione ha cambiato le attribuzioni dei ruoli ristabilendo la verità ma se ADESSO la pagina relativa al CAST è apposto non altrettanto si può dire per quella relativa alle NEWS perché lì l'errore PERSISTE.
Inizialmente pensavo che fosse un bel film che parlasse di guerra, poi, dopo le scene dell'attentato, non un cenno sulla guerra vera. Sui civili iracheni, sui bambini morti, solo una celebrazione di un solo civile sopravvissuto e dei soldati. La solita prospettiva italiana che fa vedere quelle persone come degli eroi e gli altri come dei nemici.
Se la frase fosse stata: "Nel film, Vinicio Marchioni interpreta Stefano Rolla, Carolina Crescentini l'amica Claudia e Giorgio Colangeli il regista Stefano Rolla, una delle vittime." L'AVREI CAPITO E LO CAPIREI perché sarebbe stato un problema di scrittura legata alla distrazione del momento, una gaffe ma così un po' meno, insomma... il defunto sta gridando vendetta.
Vorrei capire anche il perché dell'assenza di uno straccio di intervista a Marchioni CHE HA RECITATO, non ha fatto mica una comparsata! E ha recitato anche IN MODO STRAORDINARIO!
"20 sigarette" "quando senti gli spari vuol dire che è tutto a posto, che non ti hanno preso" dice un soldato a vinicio marchioni che in Nassiriya interpreta Aureliano Amadei superstite all'attentato che ha sconvolto milioni di italiani 7 anni fa.
A ureliano Amadei, unico civile sopravvissuto alla strage di Nassirya che costò la vita 19 italiani, ha trasformato il suo libro di memorie in un film, 20 sigarette. Un omaggio alle vittime, tutte chiamate con il nome e il cognome e presentate con grande rispetto e umanità, e un discorso sulla responsabilità. Il film, che parte come una commedia e cambia improvvisamente registro al momento dell'esplosione, è prodotto da Tilde Corsi e Gianni Romoli insieme con Claudio Bonivento e distribuito dall'Istituto Luce (quest'anno a Venezia con ben 8 titoli in catalogo, tra opere prime, seconde e documentari). N [...]
La storia è quella, autobiografica, di Aureliano Amadei, un precario 28enne capitato in Iraq al seguito del regista Stefano Rolla che andava lì a girare un film. Aureliano, il suo assistente alla regia, era partito come se andasse ad una scampagnata. Peccato che si sia trovato alla caserma di Nassiriya il giorno in cui è scoppiata la bomba che ha ucciso 19 militari italiani, lasciando vivo solo lui [...] Vai alla recensione »
Una storia vera che diventa un film, l'attacco ai militari italiani a Nassiriya raccontata dall'unico sopravvissuto che diventa regista, Aureliano Amadei. È «20 sigarette», un apologo sulla guerra, ma non solo, un racconto profondamente umano di come una vita possa trasformarsi all'improvviso. Tutto inizia nel novembre 2003: Aureliano, 28enne, precario nel lavoro e negli affetti, viene invitato a partire [...] Vai alla recensione »