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Il mostro di Firenze, la storia degli atroci delitti prodotta da Fox Crime

La cronaca alla ribalta del Roma Fiction Fest.
di Alessandra Giannelli

Una fiction fedele alla realtà
Ennio Fantastichini 20 febbraio 1955, Gallese (Italia) - 1 Dicembre 2018, Napoli (Italia). Interpreta Pietro Rontini nel film di Antonello Grimaldi Il Mostro di Firenze.

mercoledì 8 luglio 2009 - Televisione

Una fiction fedele alla realtà
Mercoledì 8 luglio alle 22.30, in una serata evento al Multisala Adriano, le prime immagini de Il mostro di Firenze: miniserie prodotta da Fox Channels Italy, canale che ha già ottenuto successo di critica e pubblico per le serie Boris, Donne assassine e Non pensarci. Per la regia di Antonello Grimaldi (Distretto di polizia 2, Caos calmo), la serie prevede 6 puntate (45 minuti ciascuna), in onda su Fox Crime (canale 114 di Sky), scritte da Daniele Cesarano, Barbara Petronio e Leonardo Valenti, in cui si narrano le atroci vicende, in quel della provincia fiorentina, accadute dal 1968 al 1985: otto giovani coppie uccise a colpi di pistola e poi mutilate delle parti intime, trattamento riservato alle sole donne. Presentato il backstage in cui lo stesso regista, gli autori e gli attori raccontano di quanto sia stato difficile ripercorrere le vicende di un simile fatto di cronaca. Gli sceneggiatori hanno preso le mosse dalla storia personale di una delle famiglie delle vittime, Pia Rontini; hanno parlato con la madre di lei, Winnie (l'attrice Marit Nissen), ancora vivente e disponibile a rievocare un fatto così doloroso; il padre, Renzo Rontini, è interpretato da Ennio Fantastichini. Si parte dalla storia felice e allegra di questa famiglia per iniziare a elencare, attraverso le immagini, i singoli episodi delittuosi con il proposito di continuare a cercare la verità. L'intento, inoltre, è stato quello di essere maggiormente fedeli alla realtà, partendo dai documenti, dai verbali delle indagini, delle udienze, senza dare nessuna interpretazione di cui, forse, non si aveva alcuna necessità.

I protagonisti
Una miniserie corale: tanti i magistrati, gli investigatori, i poliziotti che ne hanno fatto parte in più di trent'anni. A interpretarli: Nicole Grimaudo, nei panni del magistrato Silvia Della Monica, che si occupò del caso nei primi tre anni. L'attrice spiega di come sia stato difficile girare le scene degli omicidi perché le location erano quasi i luoghi reali degli efferati crimini, proprio dove le coppiette si erano appartate e dove le donne venivano ritrovate prive del seno sinistro e del pube. Lì dove oggi ci sono le croci che li ricordano. E ancora: Duccio Camerini, il giudice Mario Rotella, che invece seguì la pista sarda (altra ipotesi investigativa); Marco Giallini è Renzo Perugini, capo della SAM, la "squadra antimostro", nata per occuparsi totalmente del serial killer, offrendo un nuovo metodo di lavoro, di controllo sul territorio e che si avvalse anche della collaborazione dell'FBI; Giorgio Colangeli, nei panni del commissario Michele Giuttari, capo della squadra mobile di Firenze in quegli anni, il primo tra l'altro che ipotizzò che si trattasse di un mostro persecutore delle donne (questo nasceva anche da uno studio allora svolto dallo psichiatra Francesco Bruno, che ipotizzava potesse trattarsi di un'azione punitiva nei confronti del genere femminile). Bebo Storti, invece, è Pier Luigi Vigna, il procuratore ancora oggi alle prese col complicato caso. È si perché i "compagni di merende", primi tra tutti Piero Pacciani (l'attore Massimo Sarchielli) sono deceduti, ma sono rimasti i misteri, i dubbi. Furono questi tre tipi di Mercatale (dalle vicende personali senz'altro discusse, soprattutto Pacciani che uccise per gelosia in gioventù) oppure gli autori furono altri? Sapevano o furono messi in mezzo, facendo rinvenire bossoli e oggetti delle vittime nelle loro terre? L'istruttoria è stata lunga, le condanne multiple, poi riformate, ma ancora oggi il processo continua e quel che rimane sono solo croci di legno, nella campagna toscana, che ricordano giovani fidanzati in cerca, in una sera di novilunio (altra costante dei delitti), di un po' di intimità. Un racconto che non risparmia immagini cruente, corpi seviziati, ma che ripercorre fedelmente le vicende di questi trenta lunghi anni. Una vicenda che fu molto seguita dalla gente e che pare abbia "appassionato" anche l'attore Tom Cruise, che lo scorso anno ha acquistato i diritti del libro "Dolci colline di sangue" per portare, prossimamente sul grande schermo, il film The Monster of Florence.

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