Zohan - Tutte le Donne Vengono al Pettine

Film 2008 | Commedia, 113 min.

Titolo originaleYou Don't Mess With the Zohan
Anno2008
GenereCommedia,
ProduzioneUSA
Durata113 minuti
Regia diDennis Dugan
AttoriAdam Sandler, John Turturro, Emmanuelle Chriqui, Nick Swardson, Lainie Kazan Rob Schneider.
Uscitavenerdì 3 ottobre 2008
DistribuzioneSony Pictures Italia
MYmonetro 2,67 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

Regia di Dennis Dugan. Un film con Adam Sandler, John Turturro, Emmanuelle Chriqui, Nick Swardson, Lainie Kazan. Cast completo Titolo originale: You Don't Mess With the Zohan. Genere Commedia, - USA, 2008, durata 113 minuti. Uscita cinema venerdì 3 ottobre 2008 distribuito da Sony Pictures Italia. - MYmonetro 2,67 su 13 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento venerdì 10 maggio 2019

Zohan, da agente israeliano del Mossad a parrucchiere newyorkese. Adam Sandler e John Turturo nemici sullo sfondo della Grande Mela. In Italia al Box Office Zohan - Tutte le Donne Vengono al Pettine ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 2,7 milioni di euro e 963 mila euro nel primo weekend.

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Consigliato nì!
2,67/5
MYMOVIES 2,50
CRITICA 2,44
PUBBLICO 3,24
CONSIGLIATO NÌ
Zohan, un eroico agente israeliano con la vocazione del parrucchiere per un messaggio divertente di convivenza pacifica.
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 1 ottobre 2008
Recensione di Giancarlo Zappoli
mercoledì 1 ottobre 2008

Zohan Dvir è il più famoso e iperattivo agente del Mossad in lotta contro i terroristi palestinesi. Ha però un sogno (che rivela solo ai genitori che non approvano): diventare parrucchiere. Un giorno, nello scontro decisivo con il Fantasma (il più pericoloso tra gli avversari), sembra essere morto. Zohan approfitta della situazione e vola a New York dove si fa passare per australiano e cerca la soddisfazione ai propri desideri in un negozio di parrucchiera mutando il proprio nome in Scrappy Coco. Ci sono però due problemi: la proprietaria è Dalia (una giovane e bella palestinese) e un colosso dell'economia vuole strangolarne l'attività commerciale per edificare in loco un centro commerciale dalle dimensioni enormi. Scrappy/Zohan ha grande successo come hairdresser soprattutto tra le signore over 60 ma la sua nuova vita viene seriamente messa in pericolo: qualcuno lo ha riconosciuto e il Fantasma lo cerca per eliminarlo definitivamente.
Adam Sandler ha una comicità tanto difficile da catalogare quanto è difficoltoso per lui ottenere consensi unanimi. Dopo aver tentato con un buon esito la strada del dramma con Reign Over Me torna al territorio che gli è più congeniale: la satira sopra le righe che si tiene stretto un personaggio 'esagerato' fino alle estreme conseguenze. Ridere e voler far ridere sul terrorismo dopo aver preso parte a un film sul dopo 11 settembre è già un rischio di per sé anche se non ha nulla di scandaloso (ci sono esempi ben più illustri, Essere o non essere di Lubitsch e Il grande dittatore di Chaplin). Ciò che è ancor più rischioso (o potrebbe esserlo) è inserire in una tematica così attuale un costante e goliardico richiamo al sesso. La prima zoomata del film è sulla protuberanza pubica del nostro eroe che si sta esibendo su una spiaggia di Israele e si continua così (anche se poi si avrà modo di scoprire che non di solo organo sessuale trattasi) in più occasioni. Le gag efficaci sono soprattutto quelle in cui Sandler punta sulla fisicità del suo personaggio e quelle dedicate ai palestinesi e al loro rapporto con Hezbollah. Il film pullula di camei da Chris Rock a Mariah Carey passando per John McEnroe e un non accreditato Henry Winkler. Chi però lascia il segno è John Turturro nei panni del Fantasma. Dopo la fulminante presenza nel prologo de Miracolo a Sant'Anna nei panni di un poliziotto è ora un maxiterrorista che mette in piedi una catena di fast food mediorientali. Vederlo ingoiare due uova trasformatesi in pulcini e risvegliarsi sommerso da un'enorme coperta di corpi femminili nonché combattere il suo più acerrimo rivale vale il film. Sandler ha trovato il rivale giusto ed è nel confronto con lui che si esalta la sua comicità corporea esplicitandosi in un messaggio di convivenza pacifica che non può che essere benvenuto.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 11 ottobre 2009
CAPPELLaiO MATT.O

non comprendo i commenti negativi..che vi aspettavate un film drammatico da oscar? è un film leggero che fa passare in allegria del tempo come tutti i film di adam sandler..e il risultato che si prefissa lo raggiunge appieno!

mercoledì 25 marzo 2009
nikovekkio

Un film divertentissimo. Lo consiglio a tutti coloro che vogliono passare un pò di tempo a ridere solamente.

mercoledì 30 giugno 2010
Roberto76

Bel film mi ha sorpreso molto, nei suoi contenuti, e di questo specie di super eroe, ferma le pallottole anche con il naso, sembrava anche un pò una parodia di altri film comunque da vedere bello il messaggio finale, forse banale ma molto reale.

venerdì 22 febbraio 2019
rudy_50

Bel film, l'ho visto per caso, mi è piaciuto molto.

martedì 5 giugno 2012
Vincenzo88

Film molto carino e divertente, con un ottimo Adam Sandler nei panni di un Soldato con super poteri, che stanco di fare la guerra se ne va in America per realizzare il suo sogno quello di diventare un gran parrucchiere.

sabato 25 dicembre 2010
SimoBirilli

Riesce nell'intento. Cioè, quello di far ridere con gag e situazioni assurde e demenziali.

mercoledì 13 gennaio 2010
Salvo996

Questo film è un film demenziale (questa è la tipologia corretta del film secondo me) riuscito benissimo!!! Era da molto che non vedevo una comicità del genere! Complimenti ad Adam Sandler che nei ruoli comici ha sempre una marcia in più (soprattutto non avendo la faccia del comico), ma SUPERLATIVO John Turturro in veste comica!!!! Scena cult la preparazione stile Rocky [...] Vai alla recensione »

lunedì 19 settembre 2011
tiamaster

una bella commedia,molto molto divertente e ricco di dialoghi e scene demenziali,trovate geniali che rendono questo film un ottima commedia d'intrattenimento,con personaggi veramente originali.demenziale,a dir poco.bel filmettino.

giovedì 20 agosto 2009
annarella06

Divertente...Allegro...per una serata con amici

sabato 29 giugno 2013
asrdrubale03

finche c'è adam c'è la comicita

lunedì 8 marzo 2010
Robbie Cej Armstrong

un capolavoro per quanto riguarda la demenzialità, da non perdere assolutamente!!

giovedì 10 dicembre 2009
ultimoboyscout

Credibile no, convincente nemmeno, ma senz'altro esilarante nella sua esagerazione. Film indubbiamente sciocco ma a tratti fa morir dal ridere, come quando Zohan da lezioni al collega dal ciuffo rosso. Azzeccata l'idea dei camei di Mariah Carey, Henry Winkler e Jonh Mcenroe...e il suo "scambio di battute"! Un modo semplicistico ma alternativo di vedere il conflitto israelo-palestinese.

venerdì 20 novembre 2009
andre89LOST

adoro adam sandler e mi sono piaciuti parecchi film fatti da dennis dugan.. ma questo è davvero brutto.. ho riso solo due volte..e dura una vita voto: 4

martedì 12 maggio 2009
ilfossato

non fa ridere. non fa proprio nulla se non annoiare. uno dei film piu stupidi e noiosi che abbia mai visto.

Frasi
anche un ramo secco nel deserto e come un fiore!
Una frase di Zohan Dvir (Adam Sandler)
dal film Zohan - Tutte le Donne Vengono al Pettine - a cura di sam
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Boris Sollazzo
Liberazione

Servirebbe uno come Zohan per mettere la museruola, una volta per tutte, ai cervelloni del marketing che mettono i sottotitoli italiani. Il Borat israeliano è arrivato, si porterà dietro un po' di polemiche - la sua comicità politica demenziale darà fastidio - e surclasserà il cugino kazako. A patto, però, che lo vediate in lingua originale, con un sontuoso ed esilarante Adam Sandler a replicare l'accento [...] Vai alla recensione »

Boris Sollazzo
DNews

Borat è tornato. Solo che ora si chiama Zohan, batte bandiera israeliana, non è uno sprovveduto kazako ma un atipico superagente del Mossad, abilissimo nello scovare e sconfiggere terroristi almeno quanto lo è nel conquistare donne. È un goliarda acrobatico, che sia nudo e spolpato vivo dalle bellezze statuarie della spiaggia di Bat Yamin particolare due compagne di giochi affezionate e un amico gay, [...] Vai alla recensione »

Francesco Alò
Il Messaggero

Adam Sandler ci dà un taglio. Non più stolido Peter Pan in cerca di sottane come nelle 12 commedie precedenti ma buffissimo agente del Mossad che sogna le mèches. Zohan, del fidato Dugan, vede il comico newyorchese per la prima volta calato nell'attualità politica. Visto che non ne può più di combattere i palestinesi ("Sono 2000 anni che lottiamo. Non durerà ancora per molto" dice la mamma), il fuoriclasse [...] Vai alla recensione »

Alberto Castellano
Il Mattino

Solo il cinema americano può permettersi di scherzare anche con il conflitto israelo-palestinese senza urtare più di tanto la suscettibilità politico-ideologica e di orchestrare una parodia preservando al tempo stesso i tempi, i ritmi, i codici del film di genere. Oltre tutto l'espediente narrativo adottato in «Zohan», che vede il ritorno del simpatico Adam Sandler, è quello comune a tante commedie [...] Vai alla recensione »

Adriano De Carlo
Il Giornale

Adam Sandler è un attore di qualità ma i suoi film sono sottostimati in Europa e in Italia. Zohan è una satira irriverente senza essere sconveniente e politicamente encomiabile. Zohan è un ex agente del Mossad, un eroe che non ha più voglia di battersi. Desidera che il mondo stia in pace ed ha un debole per le pettinature femminili. Il suo nemico è il terrorista palestinese Phantom.

Mark Olsen
The Los Angeles Times

When did the everyman populism of Adam Sandler give way to pandering? In the films that most distinctly feature his sensibility, Sandler hasn't shown much interest in exploring the darker social implications of his work, preferring instead to revel in the strident, willfully déclassé aspects. A knotty combination of real person, comedic persona and industrial construct, Sandler -- and the spontaneity [...] Vai alla recensione »

Peter Travers
Rolling Stone

Given the missed opportunities for sharpening silliness with satire, it's impossible not to mess with the Zohan. There's a risky idea in the script cooked up by star Adam Sandler and his co-writers, Robert Smigel and Judd Apatow: What if Sandler played a Mossad commando named Zohan who fakes his death and comes to New York to live his dream of making the world "silky smooth" by cutting and styling [...] Vai alla recensione »

Thomas Sotinel
Le Monde

"Rien que pour vos cheveux", de la guerre contre le terrorisme à la quête de la permanente parfaite Dans son immense appétit, l'humour juif américain avait jusqu'ici laissé de côté un morceau de choix : Israël. C'est Adam Sandler, certainement pas le plus raffiné des représentants de son école, qui se l'offre le premier avec cette farce joyeusement obscène, qui met aux prises un agent des services [...] Vai alla recensione »

A. O. Scott
The New York Times

ON June 6 a new Adam Sandler comedy — its pseudomysterious, catchphrase-ready title is “You Don’t Mess With the Zohan” — will open across the country. This is hardly a surprising piece of news, since a new Adam Sandler comedy comes around just about every spring or summer. Last year was “I Now Pronounce You Chuck and Larry,” before that was “Click,” and so on, for as far back as most of Mr.

Roberto Nepoti
La Repubblica

Difficile sostenere che il produttore Judd Apatow (Molto incinta) sia tin tipo raffinato: al confronto con i suoi, i film di Boldi paion roba da oratorio. Però le gag di Apatow — politicamente scorrette da far arrossire "Borat" — sono buffe; magari tuo malgrado, ma ti fanno ridere. Complice Adam Sandler, qui si mettono nel frullatore gli arabi e i palestinesi, le vecchie dame in calore, gli omosessuali [...] Vai alla recensione »

Alessio Guzzano
City

In attesa che Ben Stller e soci facciano a pezzi il Vietnam e il cinema che lo racconta ("Tropic Thunder", 24 ottobre), Adam Sandler affronta il conflitto tra israeliani e palestinese con le 'scorrettissime' armi che ama maneggiare quando scantona la commedia brillante ("50 volte il primo bacio", "Terapia d'urto") in favore della sboccata comicità demenziale.

Silvio Danese
Quotidiano Nazionale

C'è una battuta, se proprio sì vuol salvare questa commedia demenziale gettata senza paracadute nel mare delle parodie sociali per teen-ager di oggi. Dice, a proposito della perenne lotta israelo-palestinese: «Combattono da duemila anni, difficile che duri ancora per molto!». Adam Sandler, attor comico di vaglia che abbiamo visto in performance migliori (Ubriaco d'amore di Anderson, Spanglish) parodizza, [...] Vai alla recensione »

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