carlo il cinematografico
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lunedì 12 febbraio 2007
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violento e efferato
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Parlato in Maya con sottotitoli: la decadenza della più evoluta civiltà precolombiana americana prima dell'arrivo dei spagnoli. M.Gibson (nel suo 4° film da regista) ha celebrato questo popolo che presenta oggi diversi lati oscuri, in un film avventuroso e storico, com'era accaduto con "La passione di Cristo" del 2004, il regista usa lingue oscure con sottotitoli moderni, questo lavoro però non è fatto alla perfezione, Gibson, non nuovo alle imprese filmiche sotto il segno del sadomachismo, qua spinge tutto all'estremo e non lascia respirare lo spettatore per oltre due ore, violenza eccessiva spesso ai limiti del gore, numerose scene ridicole e stupide, e cadute di gusto dal ridicolo al repellente.
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Parlato in Maya con sottotitoli: la decadenza della più evoluta civiltà precolombiana americana prima dell'arrivo dei spagnoli. M.Gibson (nel suo 4° film da regista) ha celebrato questo popolo che presenta oggi diversi lati oscuri, in un film avventuroso e storico, com'era accaduto con "La passione di Cristo" del 2004, il regista usa lingue oscure con sottotitoli moderni, questo lavoro però non è fatto alla perfezione, Gibson, non nuovo alle imprese filmiche sotto il segno del sadomachismo, qua spinge tutto all'estremo e non lascia respirare lo spettatore per oltre due ore, violenza eccessiva spesso ai limiti del gore, numerose scene ridicole e stupide, e cadute di gusto dal ridicolo al repellente. Con molti milioni di dollari e una manciata di attori sconosciuti originari del Messico (accanto a alcuni nativi americani) a disposizione, il regista ha girato il film nella penisola messicana dello Yucatan per rendere la cosa più realistica, inoltre ha raccimolato molti riti olocausti macabri appartenenti a periodi diversi della storia con compiacimento maniacale e un forte razzismo para-psicologico a rischio dell'uomo. Nonostante tutti questi lati negativi e insopportabili il film sembra superiore al precedente del regista, lì la violenza era tutta concentrata su Gesù Cristo, quà su sconosciuti, inguistamente maltrattati, nonostante l'atmosfera avvincente, comunque la carta vincente del film è lo straordinario Rudy Youngblood nel ruolo di Zampa di Giaguaro, che tra cuori strappati e ancora battenti delle persone, tra temporali, tra indigeni che lo seguono, tra giaguari, riesce finalmente a riconquistare la libertà, e andando "alla ricerca di un nuovo inizio", la frase finale del film. Uscita ritardata negli USA dal 4 agosto all'8 dicembre 2006 per violenti piogge in Messico che ritardarono le ultime fasi di post-produzione. Altri quattro errori sono comunque imperdonabili: 1) La descrizione dei maya come un popolo sangiunario mentre invece era quasi l'esatto contrario 2) La scena dell'eclissi che spaventa il popolo sarebbe in contrasto con le conoscenze astronomiche ad essa sovrapposte 3) L'uso dello Yucateco moderno che è stato rivelato un anacronismo perchè non è la stessa lingua parlata dai Maya nel periodo storico del film 4) La scena finale con l'arrivo dei conquistadores spagnoli che pongono fine alle barbarie, ha suscitato molte polemiche, è infatti una concezione razzista perchè gli spagnoli si macchiarono di numerose atrocità contro quei popoli indoamericani.
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francesco
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sabato 10 febbraio 2007
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ma è compatibile con xbox?
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Sono andato al cinema con ancora il ricordo di Passion e con il desiderio di scoprire come fosse in grado di muovere una critica all'imperialismo che spinge gli uomini a distruggerne altri per poter dominare annientando tutto per la sete del potere, della fama et cetera, quindi mi siedo e aspetto il momento di assistere ad una proiezione di un film forte e diretto con anche i dialoghi in lingua originale. Dopo una citazione profonda mi sono detto ci siamo cominciamo ad esplorare i motivi di una decadenza sfruttati da noi europei in cerca di nuovi popoli e territori da "civilizzare" e da cui tratte soldi e beni. Dopo mezz'ora circa mi sono ritrovato con le mani che freneticamente cercavano il joy stick con la voglia di correre a perdi fiato nell'umidità della foresta con i figli, al caldo e in perizoma, de "I guerrieri della notte" con i bulloni nelle orecchie e i centrini nella pelle grondanti di sudore e capelli nel vento.
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Sono andato al cinema con ancora il ricordo di Passion e con il desiderio di scoprire come fosse in grado di muovere una critica all'imperialismo che spinge gli uomini a distruggerne altri per poter dominare annientando tutto per la sete del potere, della fama et cetera, quindi mi siedo e aspetto il momento di assistere ad una proiezione di un film forte e diretto con anche i dialoghi in lingua originale. Dopo una citazione profonda mi sono detto ci siamo cominciamo ad esplorare i motivi di una decadenza sfruttati da noi europei in cerca di nuovi popoli e territori da "civilizzare" e da cui tratte soldi e beni. Dopo mezz'ora circa mi sono ritrovato con le mani che freneticamente cercavano il joy stick con la voglia di correre a perdi fiato nell'umidità della foresta con i figli, al caldo e in perizoma, de "I guerrieri della notte" con i bulloni nelle orecchie e i centrini nella pelle grondanti di sudore e capelli nel vento. I cattivi brutti e i buoni belli e corse corse ... poi affannati e sudati dopo aver assistito ad una messa nera a cielo aperto con tanto di piume e figlioletto grasso che identificavano i ricchi e un popolo affamato e bianco che esultava senza senso alla decapitazione dei figuranti dipinti di un blu cina (Bel colore veramente d'impatto), passiamo al livello 2.
Uno spettacolo troppo "avanti" per non giustificare una bella sgambettata piena di sorprese tra me che avevo il joy stick in mano e tante vite da togliere e guadagnarmi ad ogni passaggio di livello. Poi dopo un'affannosa ricerca dell'ultimo livello mi riposo davanti a tre navi con una barchetta di sfigatelli con le ascelle puzzolenti e un cristo in croce a simboleggiare "Tranquilli arrivano i nostri (o mostri per i + acuti fan di Mel)" che già stregano i più esausti miei inseguitori che ne rimangono affascinati tanto da dimenticarsi di me, che ritorno in famiglia a cercare un nuovo mondo, in sostanza la versione 2 del gioco.
Che stanchezza alla fine ero sazio come in un torneo alla PS2 con mio nipote in fase pubica.
Esco e mi leggo dissertazioni dotte sui maya o atzechi e altre frattaglie, ma orgoglioso mi volto e penso ma perchè nessuno ha capito che era il miglior modo per creare in una volta sola sia il film sia il gioco?
La encomiabile ricerca della lingua originaria non riesce a rendere di per sé un film intellettuale, forse un maggior approfondimento dei motivi di una decadenza di un popolo avrebbe dovuto mettere in evidenza il valore di una cultura che, invece, appare credulona e triviale.
Non stiamo lavandoci la coscienza con superficialità sulla nostra responsabilità all'annientamento di tradizioni e di un popolo per giustificare “nuovi posti di lavoro”?
Forza Mel ora voglio vedere come i Fenici o Simili vennero spazzati dagli egizi perchè si stavano scannando per due teste di pesce spada in più, ma mi raccomando questa volta facci giocare in mare, sarebbe veramente suggestivo.
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fangorn
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sabato 10 febbraio 2007
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intenso e vivido
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Mel Gibson si conferma regista capace e originale. Apocalypto è un viaggio intenso e sorprendente in una realtà diversa dalla nostra. Aldilà del realismo e attendibilità storica (su cui si può discutere) il film ha tutto: azione, atmosfera, scenografie, fotografia. Anche la trama è ben costruita e non mancano i valori e gli spunti cui riflettere. Alcune scene sono strepitose per intensità e impatto visivo. Tantissima la violenza, ma sorprendentemente, per una volta, non è gratuita: il sangue ha un senso in questo film, non crea disgusto (anche se certamente non se ne consiglia la visione a chi è particolaremente sensibile verso scene cruente). Grande film. Complimenti a Mel Gibson.
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kimi
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mercoledì 7 febbraio 2007
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film molto coraggioso!
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E si film coraggioso in tutti i sensi. Cioè sia dal punto di vista del film vero e proprio sia dal punto di vista della realizzazione credo molto costosa visto delle ambientazioni davvero mozzafiato. La censurazione a dire il vero non l'ho capita cioè è stato censurato per le scene sanguinose che sono presenti in esso? bè se è cosi (per forza deve essere cosi) hanno un pò esagerato perchè io personalmente ho visto film molto più "sanguinosi" e di censurazione non se ne parlato neanche per un attimo (The hills have eyes,Saw,Saw2!) comunque davvero un bel film correte a vederlo!
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tytti
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lunedì 5 febbraio 2007
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critiche esagerate
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PREMETTO CHE IL FILM MI E' PIACIUTO MOLTO.
E' VERO, E' MOLTO VIOLENTO, MA ORA CHE L'HO VISTO, CAPISCO CHE TUTTE LE CRITICHE MOSSE A QUESTO FILM, RIGUARDO LA CRUDELTA' E LA VIOLENZA, SONO STATE LE SOLITE CRITICHE GRATUITE E INUTILI. RICORDO FILM MOLTO PIU' SANGUINOSI, BRAVEHART, LA PASSIONE, IL PATRIOTA, E' VERO SONO TUTTI FILM DI MEL GIBSON. MA NON RICORDO UNA CRITICA COSI' CATTIVA QUANDO SONO USCITI FILM COME HOSTEL, SAW, SIN CITY, KILL BYLL, DEFINITI DALLA CRITICA "CAPOLAVORI".PERSONALMENTE, MI SONO SEMBRATI MOLTO PIù VIOLENTI E SANGUINOSI. AD ESEMPIO, KILL BYLL A ME E' PIACIUTO MOLTISSIMO, PERò C'E' UN USO DEL SANGUE TALE DA SODDISFARE IL BISOGNO DI DONAZIONE SANGUE MONDIALE. BRAVI CRITICI! E VI PAGANO PURE, COMPLIMENTI!!
P.
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PREMETTO CHE IL FILM MI E' PIACIUTO MOLTO.
E' VERO, E' MOLTO VIOLENTO, MA ORA CHE L'HO VISTO, CAPISCO CHE TUTTE LE CRITICHE MOSSE A QUESTO FILM, RIGUARDO LA CRUDELTA' E LA VIOLENZA, SONO STATE LE SOLITE CRITICHE GRATUITE E INUTILI. RICORDO FILM MOLTO PIU' SANGUINOSI, BRAVEHART, LA PASSIONE, IL PATRIOTA, E' VERO SONO TUTTI FILM DI MEL GIBSON. MA NON RICORDO UNA CRITICA COSI' CATTIVA QUANDO SONO USCITI FILM COME HOSTEL, SAW, SIN CITY, KILL BYLL, DEFINITI DALLA CRITICA "CAPOLAVORI".PERSONALMENTE, MI SONO SEMBRATI MOLTO PIù VIOLENTI E SANGUINOSI. AD ESEMPIO, KILL BYLL A ME E' PIACIUTO MOLTISSIMO, PERò C'E' UN USO DEL SANGUE TALE DA SODDISFARE IL BISOGNO DI DONAZIONE SANGUE MONDIALE. BRAVI CRITICI! E VI PAGANO PURE, COMPLIMENTI!!
P.S.: LA PASSIONE DI CRISTO E' STATA VISTA DAL PAPA GIOVANNI PAOLO II, IL QUALE DISSE DOPO LA VISIONE: " COSì FU", NON PENSATE CHE GIBSON ABBIA STUDIATO ANCHE IN QUESTO CASO E FORSE PER I MAYA E' STATO LO STESSO?
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conte di bismantova
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sabato 3 febbraio 2007
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se potessimo dare quei soldi a salvatores...
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Mammamia ma come si fa a parlare bene di questo film? Qualcuno me lo deve dire. Sì, il film è carino, girato bene, grandi effetti, tanti soldi spesi...ma andiamo, la trama è sempre quella! E' il solito filmone yankee basato sul coraggio e sull'ardimento, cambiano i costumi ma: 1 - l'eroe è sempre il più bello (un classico), 2- il migliore amico dell'eroe è sempre - come per Frodo, come per Topolino, come per tutti i supereroi- un bonaccione pasticcione, 3 - i cattivi sono tutti brutti e commettono efferratezze da far scatenare la voglia di vendetta dello spettatore (la solita solfa), 5- il male vincerà sul bene. In più c'è un fattore aggiunto -in questo film - a mio avviso importante: il culo.
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Mammamia ma come si fa a parlare bene di questo film? Qualcuno me lo deve dire. Sì, il film è carino, girato bene, grandi effetti, tanti soldi spesi...ma andiamo, la trama è sempre quella! E' il solito filmone yankee basato sul coraggio e sull'ardimento, cambiano i costumi ma: 1 - l'eroe è sempre il più bello (un classico), 2- il migliore amico dell'eroe è sempre - come per Frodo, come per Topolino, come per tutti i supereroi- un bonaccione pasticcione, 3 - i cattivi sono tutti brutti e commettono efferratezze da far scatenare la voglia di vendetta dello spettatore (la solita solfa), 5- il male vincerà sul bene. In più c'è un fattore aggiunto -in questo film - a mio avviso importante: il culo. Inteso come la fortuna gagliarda e sfacciata di avere la sorte sempre incredibilmente a favore, in maniera a volte incredibile: quando il nostro eroe sta per morire ecco proprio allora in quel preciso istante sopraggiunge un eclissi totale di sole (che cade nello stesso punto circa ogni 90 anni...). Poi con una freccia appena conficcata e strappata dal proprio fianco che era trapassata inizia a correre che neanche un atleta sano riuscirebbe, inseguito da una decina di uomini cattivi. Sta per essere preso, ma improvvisamente una pantera esce e si mangia l'aggressore, proprio mentre era a un metro dal nostro eroe. Tuffatosi e rimasto incolume da una cascata di almeno quaranta metri si gira a salutare gli inseguitori pronunciandosi come il già noto "Vento nei capelli" di Balla coi lupi e corre a salvare la famiglia intrappolata in una buca ove l'acqua sta salendo: arriverà proprio quando la moglie quasi più non respira, sarebbero bastati 3 minuti in più e sarebbero tutti morti, moglie e figli. Inseguito ancora, stremato, giunge alla spiaggia dove cade in ginocchio esausto in mano ai carnefici, stavolta senza scampo: ma no! Arrivano gli spagnoli. Con la croce sulle caravelle! quindi gli scopritori del primo giorno!! cavoli ma era proprio il 12 ottobre del 1492...non ci posso credere, prima l'eclissi, poi la pantera, poi Colombo... questo ragazzo se giocasse al super enalotto vivrebbe di rendita. Io a questo cinema da Disney versione sanguinaria non ci credo più... mi piacerebbe dare per una volta ad un nostro Tornatore, Crialese o Salvatores lo stesso illimitato budget delle grandi major americane per vedere cosa sanno fare... successe con Bertolucci, arrivarono nove Oscar e senza tante colossali operazioni d'investimento pubblicitario tipo Titanic. Credo che gli anglo-sassoni ormai sappiano fare bene solo la guerra.
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[+] salvadoresss???
(di ego)
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neo
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sabato 3 febbraio 2007
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grande film
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é veramente un capolavoro. Gibson è un genio e secondo me per fare quello che fà con i suoi film è guidato da Dio. Dio si usa di questo grandissimo regista per portare dei messaggi a noi. Bisogna capirli. Io spero di averlo fatto. anzi ne sono sicuro. Che Dio vi benedica
[+] ma quale dio e quale messaggio...
(di conte di bismantova)
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(di giacobbe)
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dingalinga
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venerdì 2 febbraio 2007
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lettura in chiave allegorica...
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Premetto che il film mi è piaciuto. L'ho trovato "divertente", quindi efficace nella sua funzione di intrattenimento. Affscinante dal punto di vista visivo e ben diretto. Il fatto che dal punto di vista storico non sia ineccepibile non mi ha dato fastidio più di tanto. Non era certo rigoroso come un documentario ma le inesattezze, insieme ai veri e propri sfondoni, si fanno perdonare alla luce di una lettura in chiave simbolica, o meglio, allegorica del film.
Per fare un esempio: è chiaro che non ha alcun senso il fatto che una tribù di cacciatori, abituati a spostarsi fino a lunghe distanze dal proprio villaggio durante le battute di caccia al tapiro, ignori completamente l'esistenza di una grande città che non può distare più di qualche giorno di marcia dal loro insediamento.
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Premetto che il film mi è piaciuto. L'ho trovato "divertente", quindi efficace nella sua funzione di intrattenimento. Affscinante dal punto di vista visivo e ben diretto. Il fatto che dal punto di vista storico non sia ineccepibile non mi ha dato fastidio più di tanto. Non era certo rigoroso come un documentario ma le inesattezze, insieme ai veri e propri sfondoni, si fanno perdonare alla luce di una lettura in chiave simbolica, o meglio, allegorica del film.
Per fare un esempio: è chiaro che non ha alcun senso il fatto che una tribù di cacciatori, abituati a spostarsi fino a lunghe distanze dal proprio villaggio durante le battute di caccia al tapiro, ignori completamente l'esistenza di una grande città che non può distare più di qualche giorno di marcia dal loro insediamento.
Ma tutta la vicenda va letta appunto in chiave allegorica. Quindi bisogna semplicemente chiedersi cosa voglia rappresentare il regista per mezzo dei simboli messi in campo.
1) La tribù di cacciatori: sembra incarnare l'ideale della famiglia, del cittadino operoso che vive del suo lavoro, che ama la sua consorte e accudisce i propri figli (meglio se numerosi). Una vita semplice, rispettosa della natura e radicata nella sana società di cui fa parte. Fuor di metafora: la vita di un americano di provincia che segue i precetti della sua morale cristiana.
2) La città: rappresenta simbolicamente il luogo della corruzione fisica e morale. L'eterna Babilonia di memoria biblica che rende i suoi abitanti deformi, malati, corrotti, malvagi etc.etc. Gli operai, bianchi di calce, che girano gravati dal peso del carico non sono altro che i capifamiglia delle nostre moderne città, superstressati e gravati da innumerevoli e soffocanti occupazioni. Le donne invece, quelle ricche almeno, sono frivole e sprezzanti.
3) I governanti e la classe sacerdotale: rappresentano la classe dirigente (spalleggiata dall'esercito) delle nostre corrotte nazioni, sempre interessate a tenere all'oscuro la popolazione dalla reale situazione sociale e politica, e sempre pronti a manipolare le loro coscienze dandogli in pasto fantasiose teorie spettacolari e miracolose. Sempre pronti a mandare in missione i loro cani da preda in carca di nuove visttime.(Bush, l'11 settembre e guerre nel mondo? Bin Laden, il terrorismo e la guerra santa?).
4) la giungla: in alternativa alla città corruttrice, o alla nuova civiltà appena intravista nelle ultime scene del film, rappresenta il ritorno alle origini, alle sane tradizioni, ai valori e alla morale dei padri.
Insomma...ci si può sbizzarrire...ognuno può leggere i simboli a modo suo e con diverse sfumature. Ma quello che alla fine viene a galla è pur sempre la visionde del mondo del regista e il suo giudizio su grandi temi di attualità. (guerra, ecologia, valori della famiglia etc. etc.)
Và però dato atto a Mel Gibson che non ha imposto una lettura univoca e dittatoriale. Ha lasciato un buon margine di vaghezza e di arbitrarietà (per esempio dando un giudizio obbiettivo sulla comndotta dei primi cristiani approdati in america, i quali non vengono riconosciuti come civilizzatori)...permettendo ad ogno spettatore di leggere tra le righe una propria "morale della favola".
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ciao by vittorio cost.
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venerdì 2 febbraio 2007
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bello
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daniele
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giovedì 1 febbraio 2007
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basito...mel, lascia stare!
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La ricerca della violenza perpetua in quest'uomo dallo sguardo spiritato è ancora presente in un film inconcludente come Apocalypto. I bei tempi di Braveheart, dove all'eroismo di un condottiero aggiungeva il fascino dell'uomo, nonchè la passione della lotta per dei valori socialmente accolti, ha prodotto, a distanza di anni un film inconcludente.
La sua prerogativa non stà essenzialmente nell'uso della violenza, ma nell'assefuazione che tanto di questo sangue allo spettatore genera, lasciando poco spazio all'immaginazione e tanto alla prevedibilità.
Non c'è una vera ricostruzione storica: di storico c'è esclusivamente il ritorno al sacrificio umano, ma in una misura talmente esasperata che nemmeno uno storico del popolo Maya, se mai ne esistessero, potrebbe ipotizzare.
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La ricerca della violenza perpetua in quest'uomo dallo sguardo spiritato è ancora presente in un film inconcludente come Apocalypto. I bei tempi di Braveheart, dove all'eroismo di un condottiero aggiungeva il fascino dell'uomo, nonchè la passione della lotta per dei valori socialmente accolti, ha prodotto, a distanza di anni un film inconcludente.
La sua prerogativa non stà essenzialmente nell'uso della violenza, ma nell'assefuazione che tanto di questo sangue allo spettatore genera, lasciando poco spazio all'immaginazione e tanto alla prevedibilità.
Non c'è una vera ricostruzione storica: di storico c'è esclusivamente il ritorno al sacrificio umano, ma in una misura talmente esasperata che nemmeno uno storico del popolo Maya, se mai ne esistessero, potrebbe ipotizzare. Sembra l'unica, ed esclusiva, caratteristica di un popolo del quale si sa pochissimo, e del quale Gibson non ha neppure la gentilezza di sfogliarne le origini linguistiche.
Ad ogni scena, senza tregua, succede qualcosa di cruento. Dopo la prima mezzora già te ne sei fatto una ragione, arrivi pure a riderci da quante occasioni egli sfrutta per dimostrartelo (es: non si risparmia neppure la testa sfracellata sott'acqua del maya che insegue Zampa buttandosi giù da una cascata); non ha il buon gusto cinematografico di "far intuire" la violenza, come nella scena finale del mitico Braveheart, in cui lo stesso Gibson subisce tortura, ma della quale si vede solo la sofferenza in volto.
E poi l'immancabile contrapposizione, quasi un bipolarismo (per usare un termine politico) del bene e del male: la parte maya buona (villaggio, famiglie, allegria, scherzi, etc) e la parte maya trucida (solo ed esclusivamente giochi e rituali della morte e del sangue).
Mi aspettavo da Gibson anche altre cose. prima di tutto una visione diversa della solita "distribuzione gratuita" dei valori della famiglia occidentale moderna, cosa assai incongruente, anzi completamente fuori luogo in un contesto sociale come quello maya, di 700 anni fa! (un azzardato adattamento alle nostre abitudini per spiegare una civiltà scomparsa...ma chi ti dice che i maya parlassero coì, dove sta scritto...come hai saputo che intendevano l'amore in tal modo, il senso della famiglia, dove sta scritto tutto ciò? spero si sia documentato da qualche antropologo, ma ho seri dubbi)...come possono comunicare tribù così diverse (una uccide l'altra ama)... una tutto amore e l'altra tutta guerra?
La smettiamo di fare film eroici e, una volta tanto, ci atteniamo alla realtà di quello che si sa?
Lo spettatore non è completamente scemo: se il tuo obiettivo è narrare la fine di una civiltà, è rendere giustizia alla stessa raccontarmi adeguatamente "tutta" la civiltà, non solo la sua violenza; modo implicito per giustificarne l'eliminazione da parte degli occidentali.
Bisogna stare attenti a fare film così. Non censuro per la violenza, ma censurerei la pellicola perchè tanta violenza non è servita a spiegare un bel niente. Non ne sono uscito arricchito ma afflitto.
Strano perchè i film di Mel Gibson, di solito, sottolineano un cinema di qualità.
Buona la fotografia, malissimo tutto il resto. E ce ne sarebbe da dire parecchio, anche se le scene bene o male si equivalgono: in ognuna di esse muore qualcuno...è incredibile!
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