alex
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mercoledì 10 gennaio 2007
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nel complesso bel film
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E' un buon film, ne consiglio la visione.
Se non altro un film differente.
Sottotitolato, poco parlato, e nello stesso tempo coinvolgente.
Non è certo un film per tutti, chi ama le americanate e i film non impegnativi scelga un'altra visione.
Saluti Alessandro
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bravehearth
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mercoledì 10 gennaio 2007
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un gran bel film!!!
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Il film è un mix tra storia e violenza allo stato puro, Mel ha voluto rappresentare, secondo il suo punto di vista, la storia di questo glorioso popolo Maya!Molti lo hanno trovato pesante perchè parlato in madrelingua oppure perchè troppo violento....il regista ha trovato le palle per concepire un film che va contro ogni tipo di critca....Complimenti dunque a Gibson
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a.s.p.
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mercoledì 10 gennaio 2007
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solito polpettone
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A volte sono proprio solo i soldi a fare la differenza. E non sempre gli esperimenti funzionano, specialmente quando vuoi inserire un' esile trama d'azione su un fortissimo sfondo storico. Ne esce un polpettone agro-dolce-amaro, un piatto unico dagli antipasti ai dolci, una commistione decisamente esagerata e sproporzionata.
Da una parte il film storico, una ricostruzione apparentemente impeccabile (con tanto di dialoghi in lingua maya), ma che in fondo rivela solo una produzione graziata da fiumi di denaro e da ottime consulenze. Dall'altra la più banale trama d'azione immaginabile: l'eroe a cui viene strappato l'affetto e l'idillio iniziale, subisce, si libera, comincia la vendetta e solo dopo terribili prove riesce a riottenere quanto aveva quasi perduto, con la consapevolezza di sapere quanto vale il coraggio.
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A volte sono proprio solo i soldi a fare la differenza. E non sempre gli esperimenti funzionano, specialmente quando vuoi inserire un' esile trama d'azione su un fortissimo sfondo storico. Ne esce un polpettone agro-dolce-amaro, un piatto unico dagli antipasti ai dolci, una commistione decisamente esagerata e sproporzionata.
Da una parte il film storico, una ricostruzione apparentemente impeccabile (con tanto di dialoghi in lingua maya), ma che in fondo rivela solo una produzione graziata da fiumi di denaro e da ottime consulenze. Dall'altra la più banale trama d'azione immaginabile: l'eroe a cui viene strappato l'affetto e l'idillio iniziale, subisce, si libera, comincia la vendetta e solo dopo terribili prove riesce a riottenere quanto aveva quasi perduto, con la consapevolezza di sapere quanto vale il coraggio. E nel pieno della verità storica si innesta la banalità, il ridicolo: da un'eclisse solare totale che dura 1 minuto alla corsa che l'eroe fa attraverso la foresta, trapassato da parte a parte da una freccia, ininterrottamente per ben 36 ore, inseguito da 7 uomini sani e da una pantera nera...
Ma sì, complimenti al signor Gibson, che ci fa assaporare la carcassa di un film profumandola con fiotti di sangue e di verosimiglianza storica, con la sola precisa volontà ruffiana di non poter essere contestato.
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vic80
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mercoledì 10 gennaio 2007
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bello
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Ieri sera ho visto Apocalypto e sono rimasto veramente colpito in positivo. L'ho trovato un film di una forza incredibile, al contrario di quello che scrivono i soliti "critici"... frasi come "straripante di sangue e di violenza gratuita" sono assolutamente non vere...il sangue c'è ma non è gratuito, inserito nel contesto del film (per intenderci non piu di un Gladiatore ). Inquadrature e scene davvero belle, ottima la fotografia. Nel contesto un ottimo film.
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mamy mercuri
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martedì 9 gennaio 2007
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non ho parole.
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questo è un film completo.
bellissimo, intenso.
è arte, cosa che putroppo il cinema non è più.
tante inutili critiche benpensati sulle scene di violenza( che tanto violente non sono)quando invece ci viene offerto uno spaccato storico non indifferente ed un opera completa tecnicamente e poeticamente.
abbiamo la televisione, la pubblicità, l'idea di materiale, del corpo perfetto avere per essere , avere , avere , avere....la società e ciò che ci propone ci smonta giorno dopo giorno e ci sono persone che hanno il coraggio di fare critiche negative su un film come questo. non ho parole.
per l'ennesima volta mel dimostra un coraggio essenziale per i tempi che corrono. le vere oscenità sono i film di vanzina, di neri parenti: volgari, con sederi e seni al vento che sfruttano il corpo della donna come esca per gli incassi.
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questo è un film completo.
bellissimo, intenso.
è arte, cosa che putroppo il cinema non è più.
tante inutili critiche benpensati sulle scene di violenza( che tanto violente non sono)quando invece ci viene offerto uno spaccato storico non indifferente ed un opera completa tecnicamente e poeticamente.
abbiamo la televisione, la pubblicità, l'idea di materiale, del corpo perfetto avere per essere , avere , avere , avere....la società e ciò che ci propone ci smonta giorno dopo giorno e ci sono persone che hanno il coraggio di fare critiche negative su un film come questo. non ho parole.
per l'ennesima volta mel dimostra un coraggio essenziale per i tempi che corrono. le vere oscenità sono i film di vanzina, di neri parenti: volgari, con sederi e seni al vento che sfruttano il corpo della donna come esca per gli incassi... di quello ci si dovrebbe preoccupare. appena arriva qualcosa che può dare spunto alle persone, spunto per moigliorarsi, per informarsi, per conoscere arrivano i mediocri che ne hanno paura e che devono demolirlo.
il film può piacere e non piacere, secondo me è molto bello. la mia critica è chiaro verso chi è rivolta...
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bizes
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martedì 9 gennaio 2007
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ale mel
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grande mel.antisemita chi lo critica
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joshy
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martedì 9 gennaio 2007
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la sinistra e il politicamente corretto
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non mi dilungo a tessere elogi del film perchè non devo convincere nessuno di qualcosa. il film si difende benissimo da sè. non uno sicuramente uno scontro epico tra eserciti (Braveheart) ma la storia di un uomo piuttosto semplice..
a prescindere da questo invito tutti a leggere le critiche: quelle apparse nei giornali di sinistra lo massacrano: parlano di sadismo, violenza (ma non avete visto SAW???) non storicità (credete che Gibson non sappia in che data sono arrivati gli spagnoli?) e citano The Passion come un flop pessimo, crudo, bla bla bla.
tutti gli altri, chi più chi meno, criticano qualcosa e parlano liberamente dei pro e i contro di una pellicola che ha fatto discutere ancor prima di uscire nelle sale.
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non mi dilungo a tessere elogi del film perchè non devo convincere nessuno di qualcosa. il film si difende benissimo da sè. non uno sicuramente uno scontro epico tra eserciti (Braveheart) ma la storia di un uomo piuttosto semplice..
a prescindere da questo invito tutti a leggere le critiche: quelle apparse nei giornali di sinistra lo massacrano: parlano di sadismo, violenza (ma non avete visto SAW???) non storicità (credete che Gibson non sappia in che data sono arrivati gli spagnoli?) e citano The Passion come un flop pessimo, crudo, bla bla bla.
tutti gli altri, chi più chi meno, criticano qualcosa e parlano liberamente dei pro e i contro di una pellicola che ha fatto discutere ancor prima di uscire nelle sale.
allora mi chiedo: ma perchè se uno è di sinistra deve per forza distruggere uno che ha fatto un film su Gesù e che si dichiara apertamente cattolico?!
Apriamo gli occhi. basta col pregiudizio e andiamo alla ricerca del bello... non si sa mai da che parte possa arrivare.
PS: la leggenda che il saggio narra all'inizio sul fatto che l'uomo, pur avendo tutto, ha dentro un desiderio di qualcosa che nel mondo non può trovare è una vera perla nel film. vi invito a farci caso.
grazie per aver letto....
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sentrice
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martedì 9 gennaio 2007
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la mistica e la carne
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Ecco nelle sale il nuovo, attesissimo, discutissimo, costosissimo film di Mel Gibson, l'ennesimo tassello nella personale epopea di un uomo che ha attraversato nella sua carriera tutte le fasi degenarative del sadomasochismo, reinventando il genere splatter e dedicandolo alle masse. Se "Braveheart" aveva lasciato intuire la vena sanguinolenta e feroce dell'australiano, il celebrato e osteggiato "The Passion" aveva dissipato ogni dubbio. A Mel piace il sangue, deve essere tanto, e non deve fuoriuscire per cause naturali. E soprattutto, niente estetismi, niente umorismo, niente Tarantino, ma dolore, carne, tortura, organi interni sparsi, ferocia e gratuità, assoluta gratuità. In pratica la stessa identica poetica di Gualtiero jacopetti, colui che ha ammorbato le programmazioni notturne televisive degli ultimi 40 anni con i suoi vari Mondo Cane et similia, lo sdoganatore delle budella, il teorico della documentazione ad ogni costo (o dei quattrini e del sadismo ad ogni costo), quello del se l'uomo fa queste cose, facciamole vedere, e poi il sangue è così bello e interessante.
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Ecco nelle sale il nuovo, attesissimo, discutissimo, costosissimo film di Mel Gibson, l'ennesimo tassello nella personale epopea di un uomo che ha attraversato nella sua carriera tutte le fasi degenarative del sadomasochismo, reinventando il genere splatter e dedicandolo alle masse. Se "Braveheart" aveva lasciato intuire la vena sanguinolenta e feroce dell'australiano, il celebrato e osteggiato "The Passion" aveva dissipato ogni dubbio. A Mel piace il sangue, deve essere tanto, e non deve fuoriuscire per cause naturali. E soprattutto, niente estetismi, niente umorismo, niente Tarantino, ma dolore, carne, tortura, organi interni sparsi, ferocia e gratuità, assoluta gratuità. In pratica la stessa identica poetica di Gualtiero jacopetti, colui che ha ammorbato le programmazioni notturne televisive degli ultimi 40 anni con i suoi vari Mondo Cane et similia, lo sdoganatore delle budella, il teorico della documentazione ad ogni costo (o dei quattrini e del sadismo ad ogni costo), quello del se l'uomo fa queste cose, facciamole vedere, e poi il sangue è così bello e interessante.....Beh che dire, se "Apocalypto" avesse perlomeno al proprio interno un minimo di ritmo, di tensione, se almeno un inseguimento o una coltellata fossero degne di essere seguite, se i segmenti temporali e narrativi fossero quantomeno attraenti, sarebbe almeno un film divertente. Ma tolte le frattaglie, di questo film non resta niente: non resta un'idea registica o di sceneggiatura, non resta un'idea sociologica, non resta un'idea estetica che sia una. Mel Gibson è, come molti di noi, un appassionato del truce: che si dedichi a quello, è insopportabile subire i suoi deliri antisemiti, ultracristiani e mistici quando sotto sotto quello che più gli solletica è vedere uncini e lame infilate nella carne. Aridatece Cannibal Holocaust.
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la
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martedì 9 gennaio 2007
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pericolo d'infarto!
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Spettacolare film il cui ritmo è scandito dai battiti del cuore, che trova un brevissima tregua in una scena cosi naturale come quella del parto della moglie di zampa di Giaguaro. Se non mi è venuto un infarto questa volta vuol dire che sono al sicuro!
Credo che il messaggio che sta alla base di Apocalypto come della Passione sia nell’intento di Mel Gibson di mostrarci ancora una volta la crudeltà dell’uomo.
Tutta questa violenza non è solo animazione cinematografica, secondo me è uno specchio di ciò che l’uomo nei secoli ha fatto e che purtroppo continua a fare. Uccidere per ideali incomprensibili. Ciò che ho notato è che l’uomo indipendentemente dalla cultura, dall’epoca storica giustifica le sue azioni di violenza o “sacrificio” da una presunta ideologia religiosa.
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Spettacolare film il cui ritmo è scandito dai battiti del cuore, che trova un brevissima tregua in una scena cosi naturale come quella del parto della moglie di zampa di Giaguaro. Se non mi è venuto un infarto questa volta vuol dire che sono al sicuro!
Credo che il messaggio che sta alla base di Apocalypto come della Passione sia nell’intento di Mel Gibson di mostrarci ancora una volta la crudeltà dell’uomo.
Tutta questa violenza non è solo animazione cinematografica, secondo me è uno specchio di ciò che l’uomo nei secoli ha fatto e che purtroppo continua a fare. Uccidere per ideali incomprensibili. Ciò che ho notato è che l’uomo indipendentemente dalla cultura, dall’epoca storica giustifica le sue azioni di violenza o “sacrificio” da una presunta ideologia religiosa. Sacrificare quello più scomodo o quello più debole per paura che un equilibrio fittizio si vada a sgretolare.
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ace
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martedì 9 gennaio 2007
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permettetemi
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Ho già scritto la mia recensione ma purtroppo voglio riscrivere un commetno generale per tutti quelli che ritengono che il FILM avrebbe dovuto ricalcare meticolosamente e scrupolosamente qualsiasi particolare della storia. Non riesco ad intendervi, cosa avreste voluto vedere? Un documentario sulla civiltà Maya? Allora avete sbagliato perchè questo è un FILM, ha una sua trama, una sua storia da raccontare, bella o brutta o noiosa che sia, e questa è la cosa da commentare. Secondo Me i commenti storici riguardano un altro tipo di pellicole. D'altronde il regista non avrebbe mai potuto raccontare tutto il raccontabile su la civiltà precolombiana in questione, ma ne ha scelto alcuni aspetti significativi che rientravano in qualche modo nello svolgimento del film.
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Ho già scritto la mia recensione ma purtroppo voglio riscrivere un commetno generale per tutti quelli che ritengono che il FILM avrebbe dovuto ricalcare meticolosamente e scrupolosamente qualsiasi particolare della storia. Non riesco ad intendervi, cosa avreste voluto vedere? Un documentario sulla civiltà Maya? Allora avete sbagliato perchè questo è un FILM, ha una sua trama, una sua storia da raccontare, bella o brutta o noiosa che sia, e questa è la cosa da commentare. Secondo Me i commenti storici riguardano un altro tipo di pellicole. D'altronde il regista non avrebbe mai potuto raccontare tutto il raccontabile su la civiltà precolombiana in questione, ma ne ha scelto alcuni aspetti significativi che rientravano in qualche modo nello svolgimento del film. Come si fa a dire che l'intenzione del regista era quella di sottovalutare o degradare la cultura di quel popolo? Bisogna proprio essere accaniti contro questo genere di FILM, o modo di interpretarli. Le incongruenze storiche riguardano lati mancanti, non ci poteva stare tutto, oppure sottili "invenzioni" inevitabili da attribuire a qualsiasi regista ed alla sua bravura e perspicacia, che valuta il da farsi ed esegue le sue scelte. I FILM, anche se si vogliono chiamare "storici", non prenderanno mai il posto dei documentari, in quanto in questo campo la storia fa solo da sfondo e voler trovare i più singolari difetti inerenti la stessa, significa non aver basi cinematografiche su cui poggiarsi per criticare il film. Certo, se si vuol toccare il passato, anch'io sono d'accordo che sconvolgimenti radicali non possano essere inseriti, altrimenti sarebbe anche diseducativo, ma in questo caso, per quanto possa essere ignorante in merito, non ne ho visti. Sono il primo a rispettare le critiche di tutti, ma mi piacerebbe leggere pensieri che riguardino di più il lato cinematografico, opinioni sul messaggio recepito dopo aver visto Apocalypto, commenti sulle sensazioni ed emozioni provate, sulla pubblicità antecedente il film e sulla violenza al suo interno.
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