Ora che l'ho visto posso dirlo:Mel Gibson non è il nuovo Deodato."Apocalypto" non è neppure lontano parente di "Ultimo mondo cannibale",presenta un milionesimo delle violenze di "Mondo cane",è una passeggiata di salute rispetto al terribile "Hostel".Tolta la gratuita sequenza del giaguaro "Apocalypto" si rivela un ottimo film d'avventura,teso e violento,dal ritmo sovraeccitato,dall'affascinante resa figurativa,grazie al supporto di un formidabile team di truccatori e costumisti (trucchi personalizzati per centinaia di comparse,costumi disegnati riprendendo l'arte pittorica Maya).Certo,Gibson non è neppure Boorman,se "La foresta di smeraldo" è prosa che assurge a poesia "Apocalypto" è prosa e basta,ma di un livello nettamente superiore alla media.Ci sono assonanze con un altro grande film del regista inglese,"Un tranquillo week-end di paura":i temi sono gli stessi ma Gibson li tratta alla sua maniera,accelerando a tavoletta.Questo non vuol dire però che "Apocalypto" sia privo di una componente "filosofica",è solo ben nascosta.Gibson,accusato di essere una specie di Savonarola del cinema,realizza una pellicola fortemente anti-fondamentalista:rappresenta la società Maya nel momento del declino di un popolo che cede alla tentazione violenta di mescolare la superstizione con una religione per certi versi simile a quella cristiana,che aveva un libro sacro (il "Popul voh") e prevedeva l'esistenza di un paradiso celeste e un inferno a nove livelli.Non c'è ,nel film,l'assioma civiltà=violenza perchè anche la natura,di cui Jaguar Paw fa parte,è terribile e spietata.Semmai viene mostrato,come nei film di Boorman,il conflitto tra civiltà e natura,il tentativo,non sempre riuscito, della prima di assoggettare la seconda.Zampa di giaguaro obbedisce a degli istinti primari (la difesa della famiglia e di sè stesso),i suoi inseguitori a quelli dettati dal'ordine costituito (la vendetta,la sopraffazione legata all'odio del diverso,il fondamentalismo religioso).Concludo dicendo che trovo inutili e sterili le polemiche sul film:recensioni come quella del "Manifesto" sono figlie di una intolleranza "laica" non tanto diversa dal fondamentalismo religioso.
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sara
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martedì 15 gennaio 2008
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complimenti vivissimi
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sara
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mercoledì 16 gennaio 2008
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sì
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sto cercando di inviarti l'e-mail di risposta (un po' più ampia) ma "libero" non ne vuole sapere. Mi dà errore. Su entrambi gli indirizzi.Riproverò.Al massimo te la invierò in quel forum immaginando che sia una recensione sul calcio,la prima parte in effetti verte su quello.Baci.
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luc
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sabato 19 gennaio 2008
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concordo!
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veramente non capisco tutto lo scandalo destato da questo film. molti critici scombussolati dalla seminudità dei protagonisti: ragazzi, siamo nello yucatan 500 anni fa, mica al centro di milano dove anche con 35 gradi devi stare in giacca e cravatta! critici che non vogliono capire che la tribù vittima non era maya. critici che deridono la vita idilliaca degli indios della foresta. non solo del "manifesto", leggi maurizio porro del "corriere della sera": "...pater familias dalla natica guizzante...". su un giornale non di sinistra si accusa gibson di essere reazionario perchè ritrae un padre che vuole salvare la famiglia...per essere progressisti bisogna uccidere la moglie e picchiare i figli? o fare sacrifici umani?
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reiver
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sabato 19 gennaio 2008
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giornali
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I critici dei giornali sono un pò troppo schierati,quelli di destra peggio di quelli di sinistra,perchè non avendo riferimenti culturali precisi sparano cazzate ancora più grosse e ancora più immotivate.
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