Un aggettivo per definire questo tanto declamato "kolossal": RIDICOLO.
Credevate di vedere qualcosa di interessante su Maya o Aztechi o una qualunque altra civiltà precolombiana??? Peccato!! Non è il vostro film!!!
Perché questa è la storia piuttosto claustrofobica di una fuga dentro una giungla con mille dejà-vu cinematografici: il salto nella cascata per sfuggire agli inseguitori da "Il fuggitivo" (sì: è vero: ne "il fuggitivo" era una condotta di un acquedotto-diga.. ma adesso che ci penso...: anche in "Koda Fratello Orso" c'è la stessa scena!!); i dialoghi già sentiti dagli indiani/cacciatori di "Balla coi lupi"; i prigionieri costretti a passare per quell'angusto sentiero a strapiombo sul fiume come ne "L'ultimo dei moicani" (o lì il fiume non c'era? tant'è!!); addirittura la scena dell'inseguimento del protagonista da parte del giaguaro, enorme, come l'orso bianco di "Lost" !!
Credevo di andare a vedere un film sulla fine della civiltà Maya o Azteca: le ragioni della loro decadenza, la condanna dell'invasione spagnola, una qualsiasi riflessione su un qualunque tema! ma.. niente di tutto questo.
Quanto si è documentato Gibson sulla storia di queste gloriose e civili popolazioni? Quanto sui loro costumi? Da dove ha tratto le scene, del resto rare, di vita quotidiana? Quali le fonti? Ci si può ancora permettere di fare film come negli anni sessanta?
Un film di stereotipi e luoghi comuni: la violenza selvaggia di popoli incivili; sangue a fiotti (è il caso di dirlo!!); brutalità gratuite.
Per tutto il film mi sono chiesto: ma dove vuole andare a parare: da nessuna parte. Forse nell'intrico della giungla. Insieme al suo bel protagonista.
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