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Regista poleticamente scorretto...Gisbson mira a sfatare la lacrimosa storiella del "buon selvaggio" Maya, della grande e pacifica civiltà sterminata dai "cattivi" conquistadores.
Il regista di The Passion ci sembra dire: "Signori miei, quelli che sono stati sempre dipinti come un popolo altamente evoluto, dedito all'astronomia e alla matematica, in realtà erano ormai una civiltà in fase di inesorabile decadenza, dedita semmai a lotte intestine e sacrifici umani.
Non sono stati quindi i conquistadores ( idealmente e presuntamente motivati dalla povera Chiesa Cattolica, ormai eletta, a torto, ricettacolo di tutti i mali)a sterminare i Maya, ma essi stessi sono stati causa del proprio declino."
A noi che scriviamo e che ci ribelliamo ad ogni sorta di censura preventiva della pellicola, motivata da futili motivazioni formali, che celano in realtà una presa di posizione ideologica di stampo progressista e forse anticlericale, non resta che citare la frase di incipit del film, presente anche nel trailer:
"Una grande civiltà viene conquistata dall'esterno solo quando si è distrutta dall'interno" W. Durant.
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