gizmosira
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venerdì 8 giugno 2007
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ottimo film
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Questo film è fatto veramente bene.
All'inizio ero un pò scettica nel volerlo acquistare, ma adesso ne sono contenta, l'ho rivisto già 3 volte.
La storia è vera e sembra vera in tutto e per tutto, non ti lascia respirare neanche per un minuto e non c'è alcuna paura di potersi annoiare.E' bello dove e come è stato girato, nei costumi ed anche la lingua originale è perfetta.
Qualcuno dice che sia violento, non mi sembra più violento di un gladiatore o un qualsiasi altro film di guerra.
E' ovvio c'è del sangue, ma a quel tempo si uccideva così, oggi con le pistole ma che cambia.
Strepitoso Gibson, a me è piaciuto tantissimo!
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saxon steel
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domenica 3 giugno 2007
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buon selvaggio, addio
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Oggi finalmente dopo una "lunga" attesa di 3 giorni ho visto l'ultima opera di Mel Gibson. La scelta della lingua originale ancora una volta offre una immedesimazione eccezionale, ha fatto bene quindi Mel a ripetersi in questo.
Il film comincia con scene di vita di routine nel villaggio del protagonista, un villaggio ancora tranquillo e pacifico. Poi inizia l'odissea. Per la vicenda basta soffermarsi qui, altre parole sono da spendere su come il regista inscena questa storia e sulle immagini che propone. Come stile riprende un po' da La Passione, ma questo film si può dividere in due parti, una prima parte più cruda e realistica negli usi e costumi dei Maya, con tratto più documentaristico, che vede al centro il trasporto dei prigionieri verso la città Maya più evoluta per essere sacrificati.
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Oggi finalmente dopo una "lunga" attesa di 3 giorni ho visto l'ultima opera di Mel Gibson. La scelta della lingua originale ancora una volta offre una immedesimazione eccezionale, ha fatto bene quindi Mel a ripetersi in questo.
Il film comincia con scene di vita di routine nel villaggio del protagonista, un villaggio ancora tranquillo e pacifico. Poi inizia l'odissea. Per la vicenda basta soffermarsi qui, altre parole sono da spendere su come il regista inscena questa storia e sulle immagini che propone. Come stile riprende un po' da La Passione, ma questo film si può dividere in due parti, una prima parte più cruda e realistica negli usi e costumi dei Maya, con tratto più documentaristico, che vede al centro il trasporto dei prigionieri verso la città Maya più evoluta per essere sacrificati. La seconda parte è più prettamente cinematografica ed è qui che il film diventa un action/adventure; la telecamera fluida corre nella foresta seguendo i personaggi, soggettive, telecamere da dietro gli attori, ritmo incessante e molto sostenuto, la noia non giunge mai, io stesso avrei voluto che durasse di più il film.
Il film è di ottima fattura, ci sono almeno un paio di scene veramente potenti e suggestive, ancor più di quel che Mel ci ha donato con il suo film precedente, per fare qualche esempio la scena dei sacrifici umani, quella della cascata e il finale (un finale molto emozionante per il montaggio e le musiche utilizzati). L'importanza di Apocalypto sta fondamentalmente nell'offerta di un cinema potente, nuovo e personale, un film che non vuole essere una lezione di storia, ma che ci immerge in un mondo antico, affascinante e brutale, quindi se lo vediamo in quest'ottica la licenza storica che si è preso per raccontare il finale è totalmente inifluente (anche se poi si tratta di qualche anno, quindi anche storicamente non fa grossi danni).
Menzione a parte gli attori, tutti presi sul posto, e molto bravi, convincenti ed espressivi.
Il film è un viaggio metaforico tutto centrato su questo "nuovo inizio" più volte citato nel corso della pellicola.
Infine, ci sarebbe da scrivere un libro sulle innumerevoli polemiche (inutili tra l'altro) che si sono scagliate contro il ritorno di Gibson, osteggiato ancora una volta per la sua visione della storia, una Storia brutale e senza compromessi; dopo aver girato la Passione ora ne siamo ancora più certi sia del messaggio che si porta dietro il regista sia dei motivi per cui viene attaccato: ha trattato anche questa volta di una civiltà violenta perchè non conosce il messaggio cristiano, e per di più ha scardinato il mito del "buon selvaggio" che ancora ci viene propinato da storici e intellettuali figli di una storiografia illuministica. Ma per questi argomenti come ripeto ci sarebbe da scrivere libri, e non è questo il luogo adatto.
Tornando alle mie impressioni sul film: è questo il cinema che piace a me, girato in modo perfetto, fresco e che sappia trasmettere emozioni, e questo film mi ha tenuto con la pelle d'oca in molti punti.
Consigliato a chiunque voglia fare un viaggio in una civiltà enigmatica ed affascinante.
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alek
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sabato 2 giugno 2007
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bellissimo
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Visivamente potentissimo,questo film ti tiene attaccato allo schermo facendoti(in molte parti) emozionare..
La passione mi ha fatto letteralmente schifo,questo film non ha esagerazioni di violenza gratuite ma ho trovato,invece,un significato molto profondo..
Zampa di giaguaro e la sua tribù vivevano bene e serenamente finchè non gli hanno privati della libertà..
Non ho capito tutte queste critiche a questo film che vuole far capire che nessun tipo di oppressione,nè spagnola nè maya, può far evolvere e migliorare una civiltà..semmai la distrugge ma non la migliora di certo.
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farid
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venerdì 1 giugno 2007
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filmone per tutti
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Filmone. Bello, ben girato e con bei riferimenti storici. Non c'è molto da dire, Gibson ha confezionato un ottimo prodotto adatto a tutti. L'indio Maya Zampa di leopardo cerca di sfuggire alla schiavitù ed alla pratica dei sacrifici umani praticati dai nuovi padroni Aztechi di quella zona del nuovo mondo ora chiamata Messico. Si potrebbe obiettare che Gibson indulge in violenza ma la realtà è stata ed è tuttora molto più cruda. Il protagonista è un cacciatore-guerriero, un giovane che corre, caccia, si arrampica, combatte non risulta quindi inverosimile la sua resistenza e l'abilità nel disticarsi nella foresta e curarsi con essa.
Il messaggio romanzato di rispetto, solidarietà, amore raggiunge lo spettatore più che non la violenza delle immagini.
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lucia cinefila
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venerdì 1 giugno 2007
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il cinema.... allo stato puro!!!!
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L'UNICO REGISTA DA CUI POTEVA ESSSERE PARTORITO UN FILM DI TALI FATTEZZE!!!!!! E PENSARE CHE LO HANNO ATCCIATO DI VIOLENZA GRATUITA... NIENTE DI PIù ERRATO LA VERA VIOLENZA è QUELLA MOSTRATA SENZA UNA RAGIONE, INVECE IL MONDO SPLEDIDAMENTE NARRATOCI DAL BRAVISSIMO GIBSON è UN MONDO DOVE LA VIOLENZA è LA VITA.. IL SOLO MODO PER VIVERE.. O ALMENO PER TENTARE DI FARLIO!!!! iL REGISTA CI HA REGALATO UN'ALTRA PAGINA DI "CINEMA"... ASSOLUTO.. INEGUAGLIABILE.... RARO..(PURTROPPO)!!!!
ASPETTIAMO ANSIOSI DI SAPERE SU COSA PUNTERà L'ATTENZIONE...IL MAESTRO!!!!.
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deborah
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domenica 27 maggio 2007
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tra passione e apocapypto
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esatto! tra passione e apocalypto.. sono deborah ho 18 anni e una grande passione per i film di mel, ma mi dispiace dover dire che in confronto alla passione di cristo non è che sia poi più di tanto... comunque bel film, un po troppo lungo e abbastanza monotono: la corsa di giaguaro non finisce più. la fine non mi ha soddisfatto anche se l'arrivo degli spagnoli è stato un bel colpo di scena. tutti sostenevano che fosse un film crudo ma io lo ritengo schifoso, crudo fu a suo tempo la passione: mi scendevano le lacrime, soffrivo anche io mi prese tantissimo. questo mi ha un pò annoiato ma è vero che l'istinto di forza, di non mollare mai è davvero presente e lo si recepisce benissimo. la passione fu un capolavoro, apocalypto un gran bel film, continua così mel gibson.
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esatto! tra passione e apocalypto.. sono deborah ho 18 anni e una grande passione per i film di mel, ma mi dispiace dover dire che in confronto alla passione di cristo non è che sia poi più di tanto... comunque bel film, un po troppo lungo e abbastanza monotono: la corsa di giaguaro non finisce più. la fine non mi ha soddisfatto anche se l'arrivo degli spagnoli è stato un bel colpo di scena. tutti sostenevano che fosse un film crudo ma io lo ritengo schifoso, crudo fu a suo tempo la passione: mi scendevano le lacrime, soffrivo anche io mi prese tantissimo. questo mi ha un pò annoiato ma è vero che l'istinto di forza, di non mollare mai è davvero presente e lo si recepisce benissimo. la passione fu un capolavoro, apocalypto un gran bel film, continua così mel gibson.
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piernelweb
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domenica 27 maggio 2007
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past apocalypse
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E' principalmente un film d'avventura l'aspramente criticato Apocalypto di Mel Gibson. E la polemica funziona benissimo al botteghino, questo il regista americano lo sa benissimo dai tempi di "La passione di Cristo". Qualche scena cruenta, qualche zampillo di sangue di troppo ma niente di particolarmente fastidioso o di insopportabile rispetto alla media delle produzioni cinematografiche contemporanee. Non vi è dunque tutto questo gore gratuito, e non vi sono in realtà nemmeno i Maya; o meglio il film a dispetto di trailer forvianti è incentrato sulla tormentata vicenda personale di Zampa di giaguaro, cacciatore della foresta rapito insieme a tutti gli uomini del suo villaggio per essere sacrificato in favore delle divinità Maya.
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E' principalmente un film d'avventura l'aspramente criticato Apocalypto di Mel Gibson. E la polemica funziona benissimo al botteghino, questo il regista americano lo sa benissimo dai tempi di "La passione di Cristo". Qualche scena cruenta, qualche zampillo di sangue di troppo ma niente di particolarmente fastidioso o di insopportabile rispetto alla media delle produzioni cinematografiche contemporanee. Non vi è dunque tutto questo gore gratuito, e non vi sono in realtà nemmeno i Maya; o meglio il film a dispetto di trailer forvianti è incentrato sulla tormentata vicenda personale di Zampa di giaguaro, cacciatore della foresta rapito insieme a tutti gli uomini del suo villaggio per essere sacrificato in favore delle divinità Maya. Gibson entra nel merito della grande civiltà estinta al solo scopo di affermare il principio di autodistruzione dei popoli e del fallimento della socialità. E mentre una civiltà muore, un'altra si affaccia (forse condannata allo stesso destino?) grazie ad una licenza temporale che l'autore si concede. Ma nelle sue due ore e passa Apocalypto è segnato principalmente dalla violenza dell'uomo sull'uomo, lotte cruente (veramente impeccabile per tecnica e drammaticità l'assalto iniziale al villaggio)e inseguimenti mozzafiato. Gibson non persegue nessuna poetica, è ben lontano dall'incanto del nuovo mondo di Malick, è costantemente sopra le righe e incentrato sugli aspetti primordiali della natura dell'uomo. Odio, vendetta e sangue che tanto piacciono al pubblico più giovane. Le esagerazioni non mancano (vedi la sequenza della pantera) ma nel complesso la pellicola è più che godibile.
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miriam
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sabato 26 maggio 2007
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chissà
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Ps:è colpa dei critici se ogni creazione di questo signore diventa un caso.Non so perché lo facciano se per poter dire tra 20 anni di onorata carriera:l'ho scoperto io,sono statoapiù acuto di te esimio collega o per sincera smania da talent scout.Certo potrebbero valorizzare meglio i VERI talenti,magari italiani
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miriam
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sabato 26 maggio 2007
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non cercate quello che non c'è
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Al di là della riuscita del suo sforzo registico quello che non si comprende è che Mr Gibson sta dietro la macchina da presa perché non ha mai saputo interpretare niente di accettabile,per noi europei ovviamente,secondo la nostra idea che se mi permettete è più evoluta di quella oltreoceano,davanti ad essa. I veri attori degli anni ’60 Spencer Tracy (spero di averlo scritto bene),Gregory Peck,Cary Grant si sono estinti,i pochi rimasti hanno segnato il passo e i nuovi eroi (non a caso del cosiddetto cinema d’azione) sono riconducibili al suo stile.Gibson è semplicemente un estremista pseudoreligioso annoiato che continua a giocare ora da regista per la gioia di chi gli permette di farlo. Niente di più.
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(di wtf?)
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(di miriam)
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mario scafidi
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venerdì 25 maggio 2007
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la passione dei maya
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La sua fama non lo ha degnamente preceduto. Apocalypto non è un film scioccante e violento come la pubblicità e i media hanno riferito gridando allo scandalo e riportando alla memoria i vari Mondo Movie del passato, primo tra tutti Cannibal Holocaust. L'ultimo colossal di Gibson è un film d'avventura ed azione non più cruento di molte altre pellicole regolarmente proiettate nei cinema o trasmesse in Tv, dietro l'ammonitore ipocrita bollino rosso. La storia di Jaguar Paw avvince e intrattiene, ma non turba. Ogni scena che superi il limite del consentito cinematografico è comunque più suggerita che mostrata, attraverso puntuali stacchi registici che non concedono molto al cruento. Più riuscito del tedioso Braveheart, ma lontano dai picchi assoluti raggiunti da La Passione di Cristo (un Gibson in stato di grazia per uno dei più interessanti ed emozionanti film della storia del cinema), Apocalypto è un film da vedere, da seguire, per riflettere senza troppo impegno.
[+] e bhe
(di nira)
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