Anno | 2002 |
Genere | Drammatico |
Produzione | Italia |
Durata | 102 minuti |
Regia di | Marco Bellocchio |
Attori | Sergio Castellitto, Piera Degli Esposti, Jacqueline Lustig, Gigio Alberti, Gianfelice Imparato Chiara Conti, Toni Bertorelli, Donato Placido, Maurizio Donadoni, Alberto Mondini, Gianni Schicchi, Renzo Rossi, Pietro De Silva, Bruno Cariello, Maria Luisa Bellocchio. |
Tag | Da vedere 2002 |
MYmonetro | 3,34 su 7 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento venerdì 28 marzo 2014
Quando l'agnostico Ernesto Picciafuoco viene a sapere che la propria madre sarà beatificata, ritiene inopportuno che una futura santa risulti madre di un non credente. Ha vinto 3 Nastri d'Argento, ha vinto un premio ai David di Donatello,
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CONSIGLIATO SÌ
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Sergio Castellitto nella parte del pittore Ernesto Picciafuoco, un agnostico dalla personalità tormentata. L'artista viene a sapere da un prete che la propria madre sarà beatificata. Il fatto è clamoroso e non sarebbe davvero oppurtuno che una futura santa risultasse madre di un non credente. Altri problemi arrivano anche dal figlio di Ernesto, che non vuole essere discriminato a scuola e decide di frequentare l'ora di religione.
Bellocchio penetra l'animo umano rigoroso e formalmente perfetto, anche se una volta aveva più energia. Per un autore vero le stelle di valutazione non possono mai essere meno di tre.
Andando a ritroso nella filmografia di Bellocchio, ci accorgiamo che L'ora di religione è l'ultimo capolavoro che il regista ha realizzato. I successivi film hanno perso la profondità dei contenuti. Il regista di matrimoni, è un paio di gradini sotto L'ora di religione. Ma è comunque un gran film. Vincere invece testimonia la fine della vena poetica e delle idee di un vecchio leone come lui(si appoggia [...] Vai alla recensione »
Ernesto (Sergio Castellitto) ci sorprende ,come ci sorprende la regia di Marco Bellocchio. Così Ernesto risponde al prelato che da notizia di un procedimento di beatificazione a favore della mamma: “mi scusi ho le mani sporche”….la mia meraviglia è totale e giustificabile….Mia madre santa?Confesso di non averlo mai pensato “ Si [...] Vai alla recensione »
Ci sono diversi piani narrativi in questo film: la storia personale dell’artista tormentato (un intenso Castellitto, peraltro come sempre compiaciuto di sé); la vicenda della santificazione di sua madre; l’intreccio perverso con le istituzioni religiose dei componenti della sua famiglia decaduta ed in cerca di riscatto, costi quel che costi.
Il film è surrealmente misticheggiante fin dalle prime battute, dalla fissità dello sguardo della moglie di Ernesto, ai silenzi del protagonista e nel protomisticismo del bambino. Il tutto puà lasciare interdetti, ma in maniera piacevolmente grottesca. Poi c'è la capillarità dei refrain ripetuti più volte ("lei sta sorridendo"/"devo [...] Vai alla recensione »
Ernesto Picciafuoco è un pittore con una personalità tormentata, in crisi con la moglie e con parte della famiglia, che, ha appena scoperto, ha avviato un processo di canonizzazione per la madre, uccisa da uno dei fratelli. Il fatto si volge in 2 giorni, quelli che separano il momento in cui Ernesto Picciafuoco viene informato dell’udienza dal Papa per testimoniare sulla causa e [...] Vai alla recensione »
La religione, si sa, é una forza che ha cambiato il naturale proseguo della vita in ogni sua implicazione scientifica e biologica. Ma non solo. Ha diviso popoli, ha condotto gli umani a pretendere la pace con la contraddittoria guerra. Ha portato al prevalere dei pregiudizi, del razzismo, della già troppo accentuata bestialità umana, delle discriminazioni quanto degli abusi sessuali, [...] Vai alla recensione »
Ernesto Picciafuoco (Castellitto), pittore ateo, viene raggiunto dalla notizia che da tre anni è in corso il processo di beatificazione della madre, morta uccisa dal fratello, disturbato mentale (?) e bestemmiatore. La (sagrada) familia, capeggiata dalla zia Maria (Degli Esposti), vede nell'evento un occasione di redenzione totale e tenta così di convertire Ernesto alla [...] Vai alla recensione »
Lettura del 29-settembre 2010. Recepiamo l’intervista a Marco Bellocci:”alcuni ambienti cattolici hanno reagito negativamente alle mie critiche espresse ne “l’ora di religione “ad un certo mercato dei santi;altri,invece lo hanno molto apprezzato e si sono sentiti molto coinvolti dal film”. .Marco belloccio sa ascoltare ed interrompe il silenzio solo [...] Vai alla recensione »
Questo capolavoro di Marco Bellocchio è stato letto principalmente in chiave anticlericale, con le conseguenti polemiche e i rifiuti strumentali di taluni. Certamente il film ha una forte carica eversiva nei confronti della chiesa (e del clero) vista come istituzione 'politica', però non è l'aspetto che mi ha colpito maggiormente. L'insolita odissea di Castellitto/Picciafuoco è una chiara metafora [...] Vai alla recensione »
Bellissimo, questo film storia di questi tre fratelli atei che si convertono al cattolicesimo (tranne uno) per favorire la canonizzazione della madre uccisa da uno dei tre fratelli. Fantastica recitazione, dialoghi intensi, si respira un pò l'atmosfera ribelle di quegli anni contro ogni forma di dominio patrenalista, patriarcale ed istituzionale e a favore di una vera libertà di [...] Vai alla recensione »
Un Castellitto in forma mette vigore e convinzione in questo non facile film di Bellocchio. Cosa è la religione? Cosa vuol dire 'credere'? Il momento più alto, più religioso del film è paradossalmente la bestemmia del fratello minorato psichico del buon Castellitto. Sono gli atei, in questo film, a non cedere di fronte ad una visione irrispettosa, vile, volgare [...] Vai alla recensione »
Film molto bello ,talmente vero che fa rabbrividire.
Marco Bellocchio ha da sempre nella sua cinematografia sfidato i pregiudizi e le ipocrisie del popolo italiano. Questa volta punta agli italiani cattolici, quelli che vanno in chiesa la domenica ma poi "venderebbero" un fratello malato di mente per vedere migliorata la propria posizione sociale. E' quanto accade alla famiglia del protagonista di questo film, Ernesto Picciafuoco, agnostico [...] Vai alla recensione »
La farsa della religione è messa in scena magistralmente da Bellocchio che sviscera il businnes dei Santi. Il fastidioso e cadenzato rituale ecclesiastico ti accompagna per tutta la durata del film fino a farti uscire stravolto e nauseato. Castellitto è "drammaticamente" nella sua parte migliore. Piera Degli Esposti è "viscidamente" superlativa.
quasi capolavoro o capolavoro mancato il film è ottimo, ma manca di qualche cosa, soprattutto di natura cinematografica, perchè possa essere definito un capolavoro: Bellocchio c'è andato vicino. Ne emerge, non facilmente, l'intenzione di mostrare come il tema della religione e della fede, cristiana in particolare, di vitale importanza per ogni individuo razionale, [...] Vai alla recensione »
Mi dispiace molto dover parlare male di un film di un maestro come Marco Bellocchio, ma non posso nemmeno far finta che mi sia piaciuto. Esistono mille modi diversi per puntare il dito contro l'ipocrisia dell'uomo e di mescolarla a temi come la religione, l'onore, la fede e il dramma familiare. Francamente questo mi è sembrato uno dei peggiori.
film immensamente bello...pieno di arte in ogni inquadratura. Due annotazioni: 1)un piccolo e raro cameo del regista Bellocchio, che scambia alcune battute con Castellitto. 2)nella recensione di Daniela Azzola si legge che E.Picciafuoco è agnostico, in realtà bisogna essere corretti, il personaggio è ateo, cosa ben diversa.
Un uomo maturo che vive nel centro di Roma, un giorno scopre che tutta la sua famiglia, ex moglie compresa, ha organizzato a sua insaputa il processo di beatificazione di sua madre. Perplesso, Ernesto si aggira nei meandri di un parentado e di conoscenze che all’improvviso riscopre papaline e conformiste, costretto suo malgrado a riaprire i conti con un passato che, nel suo convinto e quieto ateismo, [...] Vai alla recensione »
Dice molto bene Marco Bellocchio quando spiega che il suo nuovo film, L'ora di religione, nasce da un'immagine: la visita di un sacerdote all'ignaro pittore Ernesto Picciafuoco, per annunciargli che è in corso il processo di beatificazione di sua madre. L'immagine è talmente nitida e spiazzante che da essa il film "nasce" anche per lo spettatore, facendolo entrare in un suspenser metafisico, una specie [...] Vai alla recensione »
Misteriosa nelle pieghe d’una lunga veste morbida, una giovane donna sta per muovere un passo: il piede sinistro è avanti, ben poggiato a terra; il destro invece si alza sulle dita, proteso in un gesto tanto innaturale quanto dinamico e vivo. Da migliaia d’anni la sua grazia è fissata nella pietra di un bassorilievo greco. Per chi abbia letto Gradiva.
Nel film molto importante e bello di Marco Bellocchio ci sono basiliche, San Pietro come un edificio di zucchero biancazzurro, preghiere, bestemmie, preti e un cardinal Piumini, memorie d´una educazione cattolica, un processo di beatificazione, la fede scolasticamente elementare nel titolo L'ora di religione. Ma forse la Chiesa non c´è. Forse la Chiesa cattolica è soltanto l´espressione, il simbolo [...] Vai alla recensione »
Un sorriso, nient’altro che un sorriso. Una leggera contrazione dei muscoli facciali, un’espressione indefinita che gli altri spesso scambiano per intenzione canzonatoria. Ernesto (Sergio Castellitto), l’affermato pittore protagonista di L’ora di religione di Marco Bellocchio, ha ereditato quel sorriso da sua madre. Una donna "stupida", come la definisce forse ingenerosamente lui; una donna che la [...] Vai alla recensione »