L'ora di religione - Il sorriso di mia madre

Un film di Marco Bellocchio. Con Sergio Castellitto, Piera Degli Esposti, Jacqueline Lustig, Gigio Alberti, Gianfelice Imparato.
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Drammatico, b/n durata 102 min. - Italia 2002. MYMONETRO L'ora di religione - Il sorriso di mia madre * * * - - valutazione media: 3,47 su -1 recensioni di critica, pubblico e dizionari.
   
   
   
lemke
il più bel film italiano degli ultimi anni Valutazione 5 stelle su cinque
85%
No
15%

L'ora di religione è uno di quei film che dimostrano che il cinema è davvero una forma d'arte e non solo d'intrattenimento. Questo film, racconta le vicende di un pittore ateo ed in crisi matrimoniale, i cui fratelli sono, l'uno internato come malato spichiatrico, l'altro vescovo, l'altro exterrorista, scopre che alle sue spalle già da anni si sta tessendo la tela per rendere sua madre beata; come se avere una beata in famiglia possa essere uno struemnto di promozione sociale. Detta così, sembra la trama di un film comico e, fra le righe, questo film non manca di una buona dose di acido sarcasmo. Vari e strutturati anche gli elemnti psicoanalitici (che da un po' di anni contraddistinguono i film di Bellocchio). [+]

[+] ........ (di francy)
[+] aiuto!!!!! (di the vamiro)
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anguria giovedì 6 giugno 2002
il sorriso di mia madre Valutazione 4 stelle su cinque
88%
No
13%

Magnifica rappresentazione dell'ipocrisia religiosa. Quello che viene buttato in faccia allo spettatore, con sottigliezza ma esplicitamente, e' l'espressione del potere che la religione in Italia incarna da secoli, millenni piu' probabilmente. E' il quotidiano della fede che viene disvelato nel suo insinuarsi subdolo e anti-umano. Tanto che l'atto che qualifica un uomo come ateo risulta l'amore, in contrapposizione agli squallidi opportunismi presenti nei personaggi che circondano la beatificazione, a partire dai parenti fino ai prelati. Ernesto ha bisogno di dimostrare con l'amore la propria estraneita' alla fede, amore per una donna e per il fratello malato di mente, soffocato e letteralmente torurato da un'istituzione che pretende di estorcergli una mendace confessione. [+]

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diego venerdì 17 maggio 2002
l' ora del grande cinema italiano Valutazione 4 stelle su cinque
85%
No
15%

Il protagonista Ernesto è un uomo che conduce una vita tranquilla,fatta di certezze alle quali ormai non pensa nemmeno più.La possibile beatificazione della madre è la scintilla che abolisce(almeno per qualche giorno)le sue convinzioni.La religione è,questo si sa,la più alta rappresentazione di quella che può essere definita scelta di vita:decidere se appartenere alla religione cattolica, o invece avere convinzioni atee significa anche decidere su che basi la propria vita deve partire.Ed è proprio il piccolo figlio del protagonista che sta per essere avviato a questa fondamentale scelta.Ernesto si trova cosi’ a consolidare le sue decisioni,e ad avviare il figlio alla vita.Emblematico è il sorriso di Castellitto:quel sorriso,che tanto somiglia a quello della quasi odiata madre,simboleggia il fatto che, in fondo, ognuno di noi non ha vere certezze,ma spesso proprio quegli aspetti di una persona,che riteniamo negativi o odiosi si nascondono,in parte,direttamente dentro di noi. [+]

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roby martedì 8 maggio 2007
il sacro e profano in bellocchio... Valutazione 4 stelle su cinque
79%
No
21%

Bellocchio conferma la sua grande maestria; un film che ha al centro il rapporto dell'uomo moderno con la religione, un tema più volte trattato in altri suoi film, ma che qui viene mostrato ancora una volta in maniera lucida, sorprendente e spietata. Belle le inquadrature che mostrano i silenzi dell'animo umano, silenzi carichi di significato, silenzi che nascondono dubbi e sorprese; come la sorpresa, per un pittore ateo, di sapere dell'imminente santificazione della madre, dei suoi pensieri che cominciano ad avvolgerlo pian piano e che gli fanno rivivere i difficili rapporti della madre in famiglia, con i suoi fratelli, la religiosità della madre che lo ha fatto allontanare da lei e che, forse, ha sviluppato il suo senso ateo della vita e dell'arte. [+]

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piernelweb sabato 10 novembre 2007
la religione di bellocchio Valutazione 4 stelle su cinque
79%
No
21%

Sebbene eccessivamente enfattizzato dalla critica nazionale, spesso troppo benevola nei confronti del cinema d'autore elitario, il film di Bellocchio è sicuramente un film riuscito e va annoverato tra le opere più interessanti del panorama italiano degli ultimi anni. Nell"ora di religione" l'ateismo pessimista e incerto del protagonista contrasta con l'ipocrisia religiosa della sua famiglia che rincorre una nuova via per la popolarità. Più che un attacco all'integrità della chiesa e delle sue istituzioni un monito per tutti coloro che si professano credenti: la fede è cosa seria e davanti ad essa non ci si può porsi soltanto per convenienza. Al contempo Bellocchio attraverso i tentennamenti di Ernesto mette in dubbio le certezze degli atei per convenzione da distinguersi dai non credenti per convinzione. [+]

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mara65 martedì 9 agosto 2011
genialmente decadente Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
0%

Andando a ritroso nella filmografia di Bellocchio, ci accorgiamo che L'ora di religione è l'ultimo capolavoro che il regista ha realizzato. I successivi film hanno perso la profondità dei contenuti. Il regista di matrimoni, è un paio di gradini sotto L'ora di religione. Ma è comunque un gran film. Vincere invece testimonia la fine della vena poetica e delle idee di un vecchio leone come lui(si appoggia a fatti già esistenti, senza scrivere cose sue). Sorelle mai è la rivisitazione di alcuni sui vecchi cortometraggi familiari. C'è Sergio Castellitto e reggere un'impalcatura ed una suggestione, basata sull'aspetto religioso a cui Bellocchio, dichiara di tenere particolarmente: (mi pare che abbia qualche parente ecclesistico). [+]

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weach mercoledì 22 settembre 2010
il potere di un' indusria che sorprende! Valutazione 4 stelle su cinque
100%
No
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Ernesto (Sergio Castellitto) ci sorprende ,come ci sorprende  la regia di  Marco Bellocchio.
Così Ernesto risponde al prelato che da notizia  di un procedimento di beatificazione a favore della mamma:  “mi scusi ho le mani sporche”….la mia meraviglia è totale e giustificabile….Mia madre santa?Confesso di non averlo mai pensato “
Si parliamo  appunto di una causa di beatificazione   promossa dalla famiglia Picciafuoco , all’insaputa di Ernesto,  per perorare la beatificazione della mamma.
Un pittore  ateo, un regista laico come Marco Bellocchio si confrontano , come allo specchio, con se stessi  ,nel  contatto  con la struttura ecclesiastica. [+]

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omanoc_load sabato 7 giugno 2014
innamorarsi come forma d'ateismo Valutazione 4 stelle su cinque
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No
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La religione, si sa, é una forza che ha cambiato il naturale proseguo della vita in ogni sua implicazione scientifica e biologica. Ma non solo. Ha diviso popoli, ha condotto gli umani a pretendere la pace con la contraddittoria guerra. Ha portato al prevalere dei pregiudizi, del razzismo, della già troppo accentuata bestialità umana, delle discriminazioni quanto degli abusi sessuali, alla censura di pubblicazioni scientifiche che poi son servite per la sopravvivenza degli umani, alla divulgazione di quello che non può che essere imbarazzante, come anche offensivo, per ogni essere in quanto umano.
Da queste considerazioni che, pur non essendo, nemmeno una volta, esplicitate, si dirama la trama di questo film di Marco Bellocchio. [+]

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stefano capasso mercoledì 2 settembre 2015
innamorarsi per vivere fuori le regole Valutazione 4 stelle su cinque
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Ernesto Picciafuoco è un pittore con una personalità tormentata, in crisi con la moglie e con parte della famiglia, che, ha appena scoperto, ha avviato un processo di canonizzazione per la madre, uccisa da uno dei fratelli. Il fatto si volge in 2 giorni, quelli che separano il momento in cui Ernesto Picciafuoco viene informato dell’udienza dal Papa per testimoniare sulla causa e l’attimo prima dell’incontro con il Santo Padre.
In questo breve lasso di tempo ha modo di confrontarsi con le contraddizioni e le ipocrisie del mondo che lo circonda; con i suoi capisaldi rappresentati dalla figura della madre e della religione, che in qualche modo rappresenta la figura paterna. [+]

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ennio domenica 29 aprile 2018
surreale affresco di chiesa e religiosità nel 2000 Valutazione 3 stelle su cinque
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Il film è surrealmente misticheggiante fin dalle prime battute, dalla fissità dello sguardo della moglie di Ernesto, ai silenzi del protagonista e nel protomisticismo del bambino. Il tutto puà lasciare interdetti, ma in maniera piacevolmente grottesca.
Poi c'è la capillarità dei refrain ripetuti più volte ("lei sta sorridendo"/"devo andare") e l'enigma dell'amante pittrice. E perchè non citare i nomi dei fratelli che iniziano tutti per E, altro segno di un tradizionalismo tribale pervicacemente conficcato nel terzo millennio?
Le battute involontariamente esilaranti si sprecano, dall'architetto che vuole abbattere il Vittoriano, allo stesso protagonista che alla domanda "ma tu scopi ancora?" non si scompone e risponde candidamente "certo che scopo, è ovvio". [+]

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