Jurij

Dopo la morte della madre, violinista di grande talento, il piccolo Jurij, un bambino ipovedente, vive con il padre musicologo anch'egli, ossessionato dall'idea di farlo diventare un virtuoso del violino. Jurij viene costretto dall'uomo ad un rigido isolamento rivolto al perfezionamento del suo stile e della sua tecnica. Ma il bambino, spirito libero ed emancipato, rifiuta di collaborare con il padre e quando l'uomo lo ritiene pronto per un'audizione importante Jurij si blocca. Sulla via del ritorno il bambino si imbatte in una psichiatria infantile Isabella, giovane medico italiano che lo porta con sé in Italia, seguendolo nel suo recupero alla vita. La natura circostante, l'affetto avvolgente di Isabella fanno scoprire a Jurij un mondo in cui è possibile comunicare, giocare e vivere. La crescita di Jurij viene purtroppo interrotta dall'arrivo del padre che lo riporta nell'oscuro labirinto in cui ha vissuto. Ma Jurij ormai ha conosciuto l'affetto e l'umanità, ha compreso un nuovo modo di comunicare e il violino è per lui un nuovo strumento di felicità nel quale il padre non può intromettersi. Film con tratti pregevoli, ma nel complesso freddo e lezioso. 