Anno | 1995 |
Genere | Commedia, |
Produzione | Germania, Portogallo |
Durata | 105 minuti |
Regia di | Wim Wenders |
Attori | Rudiger Vogler, Patrick Bauchau, Vasco Sequeira, Canto e Castro, Viriato Jose da Silva João Canijo, Ricardo Colares, Joel Cunha Ferreira, Sofia Bénard da Costa, Vera Cunha Rocha, Elisabete Cunha Rocha, Pedro Ayres Magalhães, Rodrigo Leão, Gabriel Gomes, Teresa Salgueiro, Manoel de Oliveira. |
Uscita | mercoledì 1 marzo 1995 |
Tag | Da vedere 1995 |
Distribuzione | Mikado Film |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,79 su 3 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 20 febbraio 2020
Philip, tecnico del suono, risponde a un misterioso messaggio di un suo vecchio amico regista e parte da Parigi per Lisbona. In Italia al Box Office Lisbon Story ha incassato 1 milioni di euro .
CONSIGLIATO SÌ
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Philip (Vogler), tecnico del suono, risponde a un misterioso messaggio di un suo vecchio amico regista e parte da Parigi per Lisbona. Ma, giunto in città, non ha notizie dell'amico. Dopo qualche giorno passato nella sua casa, trova del materiale girato e inizia a lavorarci. Gira per la città a cercare suoni. Incontra la dolce cantante dei Madredeus (è il momento più bello del film). Quando trova finalmente l'amico, questi è in preda a una grottesca ossessione: ha ripreso centinaia di ore di pellicola, puntando la macchina dietro le spalle, per non vedere le immagini, e lasciarle incontaminate. Philip lo riporta con i piedi per terra, gli corregge filosofia e obiettivi. I due gireranno un film "normale" guardando le immagini. Insieme a Smoke è il titolo più importante del 1995. Profilo altissimo di regia, con quelle doti in più che hanno i fuoriclasse come Wenders, forse il massimo autore contemporaneo. Viene riproposto nel ruolo del regista grottesco lo stesso personaggio di un vecchio film di Wenders, Lo stato delle cose. Temi dunque che tornano e ritornano. L'autore tedesco non rinuncia ai suoi discorsi sul senso della vita, sempre tradotto dalla storia di un film nel film, che è forse l'unico limite del "maestro". A suggello di questo concetto, l'intervento del vecchio regista portoghese Oliveira, che detta le regole decisive sullo stile e sull'arte. Un film anche ottimista, in questo senso dunque nuovo rispetto al solito rigore drammatico. Nei titoli di testa il regista non dimentica una citazione per Fellini.
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Lisbon story unisce l’amore per il cinema al racconto di una città. Ma non è la Lisbona turistica quella ripresa dall’occhio di Wenders: il regista ci offre i vicoli, le scalinate che si arrampicano sulle colline, le brutte periferie con la polvere e i panni stesi ad asciugare, i rumori e la musica che convivono alla perfezione con il silenzio.
Philip e' un tecnico del suono,si ritrova a dover partire dalla Germania per ordine del suo regista arrivando in Portogallo.Inspiegabilmente il suo regista non si trova ,dove sara' finito? e dopo aver conosciuto un gruppo Madredeus,e aver visitato Lisbona e la sua storia ,scoprira' che il regista si trova in esilio a creare un cinema diverso marcato dal consumismo senza troppe ricerche [...] Vai alla recensione »
Il personaggio centrale, tecnico del suono, si reca a Lisbona perché è d'accordo con il regista di svolgere dei suoni in un documentario. Ha un piede ingessato e il suo viaggio in macchina per andare a Lisbona non è semplice! Arrivato in città e nella casa del suo amico regista, vede che non è abitata, non mobiliata e ha solo l'essenziale per viverci.
Il fonico e aiuto regista Philip, tedesco, viene chiamato dall'amico regista Friedrich a recarsi a Lisbona per un documentario sulla città. Giunto lì non lo trova e nel frattempo gira da solo per la città e monta un filmato, scoprendo che l'amico non vuole più farlo perchè non crede più nel cinema e nel suo potenziale simbolico.
Cartoline da Lisbona: le firma Wim Wenders, il regista tedesco che, dopo essere stato per lungo tempo uno degli autori più originali - e copiati - del cinema contemporaneo, sembra da qualche tempo dibattersi in una profonda crisi. Lisbon Story dà segnali di guarigione? Forse sì complice la bellezza della straordinaria capitale portoghese: se la storia zoppica, se le citazioni abbondano, se la noia [...] Vai alla recensione »
Un autore che non ha niente da dire: questo è il Friedrich Monroe raccontato da Wim Wenders in Lisbon Story. La sua crisi viene da lontano, cioè da Lo stato delle cose. Anche allora gli prestava volto Patrick Bauchau. Nell'82, dunque, il dubitoso Fritz era già alle prese con la questione della narratività cinematografica. Raccontare (una storia) o non raccontare (una storia), questo era il problema. [...] Vai alla recensione »