Titolo originale | Jules et Jim |
Anno | 1962 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Francia |
Durata | 100 minuti |
Regia di | François Truffaut |
Attori | Jeanne Moreau, Oskar Werner, Henri Serre, Vanna Urbino, Boris Bassiak, Anny Nelsen Sabine Haudepin, Marie Dubois, Michel Subor, Danielle Bassiak, Elen Bober, Pierre Fabre, Dominique Lacarrière, Bernard Largemain, Kate Noelle, Jean-Louis Richard, Michel Varesano, Christiane Wagner, Nike Arrighi. |
Uscita | lunedì 4 marzo 2019 |
Tag | Da vedere 1962 |
Distribuzione | Cineteca di Bologna |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,96 su 9 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 9 aprile 2020
Dal romanzo di Henri-Pierre Roché. Parigi 1907. Jules, francese, e Jim, austriaco, sono molto amici. Conoscono Catherine, ambigua, affascinante, imprevedibile. Ha vinto un premio ai Nastri d'Argento, In Italia al Box Office Jules e Jim ha incassato 379 mila euro .
ASSOLUTAMENTE SÌ
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Parigi, attorno al 1912. Il tedesco Jules e il francese Jim sono diventati amici inseparabili uniti dalla passione per la letteratura e le lingue e per le donne (che Jim presenta all'inesperto amico). Un giorno vengono colpiti dall'immagine della testa di una statua dal sorriso enigmatico. Incontreranno Catherine, che le somiglia molto. Jules ne è attratto e avverte Jim che non vuole condividerla con lui. L'amico si ritrae ma, dopo il conflitto che li impegna su fronti opposti, i due si ritrovano. Ora la coppia vive in campagna ed è nata una bambina, Sabine. Ma Catherine non ama più Jules e a questo punto Jim può ammettere anche con se stesso l'attrazione che ha sempre provato per lei. Jules è pronto ad accettare la situazione.
C'è una canzone nel film, per dichiarazione dello stesso Truffaut, che ne chiarisce il senso più profondo: "On s'est connus, on s'est reconnus, on s'est perdus de vue, on s'est perdu de vue, on s'est retrouvés, on s'est rechauffés, puis on s'est séparés. Chacun pour soi est reparti, dans l'tourbillon de la vie".
Il testo risulta chiaro anche a chi conosce poco o nulla della lingua francese ed è la riprova, qualora ce ne fosse stato bisogno, che ancora una volta e ormai per sempre Truffaut si appropria di un testo letterario per farlo suo al fine di esprimere i propri sentimenti nei confronti della vita, della morte e, soprattutto, di quel misterioso tumulto dell'anima che chiamiamo amore. Il romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché scoperto per caso gli offre l'opportunità per guardare dentro il se stesso trentenne grazie a un testo di uno scrittore settantaseienne.
Quasi timoroso di esporsi fino in fondo il regista si dichiara come narratore di quelle parti che sarebbe troppo dispendioso (in termini di tempo) mostrare che però non vuole eliminare ma cerca anche una forma che in qualche misura raffreddi il ribollire delle tensioni erotiche sotterranee. Ecco allora che le soluzioni tecniche e, a tratti, la stessa colonna sonora composta da Georges Delerue assumono quasi la valenza di un distacco dalla materia narrata. Truffaut continua la sua indagine sull'animo umano ponendo in primo piano un sentire che avverte come universale e senza tempo quasi isolandolo dalla situazione sociale e storica in cui si va a configurare.
La prima guerra mondiale che divide temporaneamente i tre non è che una sorta di 'incidente' sullo sfondo così come il cinegiornale in cui si vedono i nazisti bruciare i libri serve a farli rincontrare e viene liquidato con una battuta (anche se finisce con l'essere l'annuncio (più o meno inconscio) del futuro Fahrenheit 451. Se la canzone sintetizza il tema ciò che visivamente affascina di più del film sono la sequenza marittima (in cui si condensa un complesso microcosmo relazionale) e la corsa.
Giustamente omaggiata da Bernardo Bertolucci in The Dreamers ci offre la punta più alta di libertà di espressione dei tre protagonisti ognuno dei quali mostra se stesso senza quei vincoli che la società finisce comunque con l'imporre e a cui, sembra dire Truffaut, si può sfuggire in un solo modo: quello scelto da Catherine nel finale.
Storia di un triangolo amoroso in un mondo in guerra, Jules e Jim è una hit come la canzone di Serge Rezvani ("Le tourbillon de la vie"), cantata da Jeanne Moreau e impossibile da dimenticare. Il gioioso tourbillon de la vie spinge Catherine verso Jules e la separa da Jim, che la ritrova in fondo alla Grande Guerra, lasciando Jules infelice ma senza rancore. Il film è una tragedia, quella di tre idealisti e dell'abisso, impossibile da colmare, che separa la loro ricerca di perfezione dall'imperfezione del mondo fuori. Modello di adattamento letterario (dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché), girato nel 1962, Jules e Jim sposa il ritmo della vita e diventa il film con cui misuriamo il cinema francese, quello di ieri, quello di oggi, quello di domani. Nascosta dietro a un titolo due volte maschile, Jeanne Moreau morde il freno e propone una seduzione lunare, melanconica e misteriosa. Artista totale e figura immensa del nostro immaginario cinefilo inventa l'eroina moderna, tra appetito di vivere ed eterno ritorno del dolore.
JULES E JIM disponibile in DVD o BluRay |
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Non lo commento, perché non trovo parole per commentarlo. Vorrei solo citare due passaggi in dialoghi: a) "...ho trovato in un libro che mi avevi prestato un brano segnato da te. C'è una donna su di una nave che si dà col pensiero a un tale che non conosce affatto. Ciò mi ha colpito come una confessione: è così che tu esplori l'universo.
Capolavoro di maestria del grandissimo Francois Truffaut,che con questo torbido e poetico triangolo amoroso,ha scritto la storia del Cinema.Truffaut delinea tre personaggi diversi dal solito,lontani alla cinematografia mondiale:Jules,tedesco,non ci sa fare con le donne,ma è un brav'uomo ed è un amico da sempre di Jim,francese,uomo elegante di stile,folle amatore.
« Mi hai detto: ti amo. Ti dissi: aspetta. Stavo per dirti: eccomi. Tu mi hai detto: vattene. » Queste parole aprono il film di François Truffaut “Jules et Jim” e sembrano racchiudere lo spirito leggero, sottile e quasi irreale che anima e caratterizza questa pellicola. Nel 1907, nel quartiere parigino di Montparnasse, Jules e Jim, un austriaco e un francese appassionati di arte e di letteratura, [...] Vai alla recensione »
Il 24 gennaio 1962 viene presentato in prima mondiale “Jules et Jim”, un film diretto da François Truffaut e interpretato da Jeanne Moreau destinato a diventare uno dei manifesti della “Nouvelle Vague” e un simbolo dell’emancipazione e della ribellione femminile dell’epoca. Tratto dall'omonimo romanzo di Henri-Pierre Roché, racconta la storia di [...] Vai alla recensione »
Il film "Jules e Jim" si può condensare in quattro parole, amore, morte, amicizia, guerra. Nella sua opera Truffaut è riuscito a legarle magicamente, disegnando le figure dei tre protagonisti senza tensione emotiva, e, con grande tenerezza. Da una banale storia a tre, il regista è riuscito a fare uno dei film più belli della storia del cinema.
Dopo l'ingiusto insuccesso di Tirate Sul Pianista,Francois Truffaut(i 400 colpi) dirige un film che da parecchi anni desiderava,ovvero Jules e Jim.La pellicola e' tratta dal romanzo di Roche',e racconta la storia di due amici che all'inizio del novecentovivono e parlano di cultura e arte.Conoscono una donna Catherine,una ragazza imprevedibile e con grande voglia di liberta',che [...] Vai alla recensione »
Francois Truffaut dirige con tocco da maestro la storia di un"triangolo amoroso"tra una donna e due uomini(uno francese e l'altro austriaco che è il motivo che li porterà temporaneamente a dividersi durante la prima guerra mondiale)che si conclude sfociando in una grossa tragedia. Il film si può dividere in due parti:la prima(l'incontro tra i due amici e Catherina)pie [...] Vai alla recensione »
Premetto che la cinematografia francese non la amo in modo particolare. Anzi, non la amo per niente. Sarò di parte, poco obiettivo ma i gusti non si discutono. Non amo la gestualità degli attori, la loro mancanza di espressione. Mi si consenta un termine musicale, spesso palesemente monocorde. La storia, se così la vogliamo chiamare, è si fortemente psicoanalitica, incentrata [...] Vai alla recensione »
Francois Truffaut, che ha sempre amato la lettura e la letteratura, presenta un film tratto dal romanzo di Henri-Pierre Roché e un argomento attuale: il poliamorismo o polifedeltà o matrimonio di gruppo. Il film parla di una donna, Catherine, che ama due uomini molto amici: Jules e Jim. Il primo è francese, il secondo è austriaco e lei, dopo averli conosciuti, decide di sposare il secondo.
nn toccate questo film....libro letto e film visto,entrambi in lingua,per il mio primo esame universitario.......ce ne fossero di lontanamente simili..
commedia di pregevole elegantezza sia nei dialoghi che nelle movenze, senza xò apparire troppo distaccata dalla realtà. L'amore visto come un gioco di parti, l'amicizia sincera e immutabile nel tempo fanno di questo film , accompagnato da una voce fuori campo che vi fa sentire dentro un libro, un capolavoro del cinema francese. Grande Truffaut e ottimi attori.
Mi sembra assurdo doverlo chiedere: si potrebbe evitare di dire il finale quando il film è ancora al cinema? Addirittura ci sono gli orari per chi vuole andarlo a vedere e voi scrivete il finale! E' ridicolo!
Bello, ambientato a cavallo della prima guerra mondiale, racconta intrecci amorosi desolanti. Purtroppo oggi come ieri, consolazione e testimonianza di temi attuali.
La strana amicizia tra questi tre matti trapelava già una tristezza pazzesca fin dall'inizio.. sembrava tutto troppo bello e semplice, ma due uomini e una donna non potranno essere tranquillamente amici per sempre. I miei coetanei userebbero espressioni come "amici con benefici" e "friendzone" per descrivere quella condizione.
Jules e Jim sono due cari amici, uno francese ed uno austriaco, la loro amicizia è sana e sincera e neanche la prima guerra mondiale di mezzo che li vedrà "nemici" potrà distruggere il loro sentimento; a legare i due ancora di più è l'arrivo nella loro tranquilla vita di una femme fatale, Catherine, entrambi ne sono innamorati, Jules la sposerà, [...] Vai alla recensione »
Parigi, inizio '900. Jules e Jim diventano inseparabili e affiatati amici, e tra loro ogni tanto si insedia qualche bella donna parigina. Un giorno ne arriva una stravagante, libera, ribelle: Catherine; la quale incarna la Parigi frizzante dell'epoca. I tre passano indimenticabili giornate insieme, finché Jules fa il passo in avanti, chiedendole di sposarlo.
Con il titolo credo di aver detto tutto.
Parigi, 1910 (o '12). Jules, austriaco, e Jim, francese, sono due amici della buona borghesia. I due, dopo essersi innamorati del sorriso di una statua che hanno avuto modo di ammirare grazie all'amico Albert, appassionato d'arte, decidono che corteggeranno qualunque ragazza in cui riscontreranno una dote tale. L'occasione arriva e i due mettono in atto quanto teorizzato.
Con il ritorno nelle sale di Jules e Jim di François Truffaut, uscito nell'anno di grazia cinematografica 1962, assistiamo all'ennesimo esempio di capolavoro restaurato, rimesso in circolazione in ricorrenza del quarantennale. Jules e Jim, tratto dall'omonimo romanzo di Henri-Pierre Roché, racconta il ménage à trois più celebrato della storia del cinema.
"M'hai detto: 'ti amo', ti dissi: 'aspetta'. Stavo per dirti: 'eccomi', tu m'hai detto: 'vattene'". Nell'incipit conciso e spiazzante di Jules e Jim è contenuta l'anima del film. In quelle poche parole recitate da Jeanne Moreau su schermo nero è possibile trovare una dichiarazione d'intenti forte, esplosiva: la vita come tourbillon di sentimenti al centro del quale gravita l'amore, nucleo tematico [...] Vai alla recensione »
Il 4 marzo torna in sala - grazie al progetto del Cinema ritrovato della Cineteca di Bologna Jules e Jim (1961), film -manifesto della Nouvelle vague di François Truffaut. La storia d'amore tra due ragazzi, l'austriaco Jules (Oskar Werne) e il francese Jim (Henri Serre), e Catherine, sensualità malinconica di Jeanne Moreau, riferimento cinefilo per moltissimi film - come non vederlo disseminato nei [...] Vai alla recensione »