Anno | 2018 |
Genere | Drammatico, |
Produzione | Italia |
Durata | 76 minuti |
Regia di | Giulia Brazzale, Luca Immesi |
Attori | Cosimo Cinieri, Désirée Giorgetti, Dario Leone, Livio Pacella, Milton Welsh . |
Uscita | lunedì 16 aprile 2018 |
Tag | Da vedere 2018 |
Distribuzione | Moovioole |
Rating | Consigli per la visione di bambini e ragazzi: |
MYmonetro | 3,26 su 1 recensioni tra critica, pubblico e dizionari. |
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Ultimo aggiornamento giovedì 18 giugno 2020
Attraverso la vicenda del Capitano, dello Scudiero e del Soldato, l'orrore della Guerra: di tutte le guerre. In Italia al Box Office Le Guerre Horrende ha incassato 6,6 mila euro .
CONSIGLIATO SÌ
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In un indefinito bosco avviene l'incontro fra tre singolari personaggi: il Capitano, malinconico "scemo di guerra" reduce dal primo conflitto mondiale, artista girovago, esaltato e sognante, ormai ridotto a raccontare le sue storie alle creature del bosco, è aiutato dal suo giovane e strambo Scudiero. I due vivono una bizzarra quotidianità fino all'irrompere di un Soldato ferito, vittima di una totale amnesia. I rapporti si fanno subito intensi: antipatia tra il primo e il nuovo arrivato, sintonia fra il soldato e lo scudiero. La situazione si carica di tensione emotiva fino all'ineluttabile epilogo, tra sconvolgenti rivelazioni e conseguenti colpi di scena.
Liberamente tratto dal'omonimo testo teatrale di Pino Costalunga, Le guerre horrende è una commedia fantastica, scritta da Livio Pacella e diretta da Luca Immesi e Giulia Brazzale, che sullo sfondo della Prima e della Seconda guerra mondiale, vuole raccontare l'orrore di tutte le guerre come preannuncia il titolo.
"Horrendo" infatti viene usato nell'accezione adottata da Machiavelli per definire le grandi guerre d'Italia, intese non solo come orribili, ma anche grandiose, imponenti. Gli orrori della guerra, però, vengono raramente mostrati lasciando spazio piuttosto agli orribili effetti della guerra sui reduci, che tra amnesie e strazianti ricordi, non possono che sopravvivere dopo tanto dolore. Il secondo lungometraggio di Luca Immesi e Giulia Brazzale è dunque una favola nera sulla "damnatio memoriae" recitata in lingua veneta, in continuità con il loro primo film, Ritual: Una storia psicomagica, in cui il linguaggio cinematografico si lascia contaminare da quello teatrale. La pièce di Pino Costalunga è solo il punto di partenza per una sceneggiatura che spesso allude alla comicità di Teofilo Folengo e Ruzante, autori cari a Dario Fo, e alla poesia di Govoni, Apollinaire, Pessoa e degli anonimi pavani.
L'ispirazione teatrale guida, dunque, l'intera messa in scena che inizia con la leggerezza di una fiaba onirica e surreale virando gradualmente verso il dramma della guerra, cruda e realista. Il grottesco è la cifra di una visione che solamente si spiega nel paradosso. In un imprecisato bosco senza confini né vie d'uscita si ritrovano i tre personaggi, prigionieri della loro memoria, condannati all'oblio.
Nella selva oscura che diventa un claustrofobico purgatorio, l'unica fuga concessa è quella nel ricordo, l'unico racconto ancora possibile è quello della guerra da rimettere in scena giorno dopo giorno per non dimenticare. Nel labirinto della memoria, il Capitano, lo Scudiero e il Soldato si scambiano le maschere in questa rappresentazione a tratti circense e giullaresca in cui gli attori diventano spettatori e viceversa. In un colorato spettacolo di un passato che solo in bianco e nero si può ricordare, i tre personaggi si riscoprono sognati da altri sognatori in un personale teatro dell'orrore che ciascuno porta dentro di sé. Luca Immesi e Giulia Brazzale indagano, dunque, in una surreale visione, l'idea che le guerre e la violenza siano solo il frutto del personale conflitto che giace irrisolto nel microcosmo che è in ognuno di noi. Un raro esperimento di realismo magico.
Amazing Film! Bravissimi i Registi, gli Attori, la Fotografia, la storia anche se molto Drammatica, Fantastica e Teatrale! Vivissimi Complimenti!