Vento di primavera

Film 2010 | Drammatico, 115 min.

Regia di Rose Bosch. Un film Da vedere 2010 con Jean Reno, Mélanie Laurent, Gad Elmaleh, Raphaëlle Agogué, Hugo Leverdez. Cast completo Titolo originale: La Rafle. Genere Drammatico, - Francia, Germania, Ungheria, 2010, durata 115 minuti. Uscita cinema giovedì 27 gennaio 2011 distribuito da Videa. - MYmonetro 3,27 su 8 recensioni tra critica, pubblico e dizionari.

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Ultimo aggiornamento giovedì 2 ottobre 2014

Nell'estate del 1942, dopo un accordo tra Hitler e il generale Pétain il destino degli ebrei di Parigi cambia per sempre. In Italia al Box Office Vento di primavera ha incassato 186 mila euro .

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Consigliato sì!
3,27/5
MYMOVIES 3,50
CRITICA 2,63
PUBBLICO 3,46
CONSIGLIATO SÌ
Fatti che il cinema francese non ha mai affrontato con tanta forza.
Recensione di Giancarlo Zappoli
Recensione di Giancarlo Zappoli

1942. Estate. Dopo l'invasione da parte delle truppe della Germania hitleriana gli ebrei sono stati prima obbligati a portare la Stella di David sugli indumenti, e poi sono stati progressivamente esautorati dai loro impieghi e impediti ad accedere a scuole e luoghi pubblici. Ma ora Hitler ha deciso di procedere allo sterminio di massa e vuole che il governo collaborazionista insediato a Vichy gli procuri dalla sola Parigi almeno 20.000 dei 25.000 ebrei residenti. I suddetti verranno dapprima condotti in campi di raccolta in territorio francese e poi, una volta ultimati i lavori per i forni crematori nei lager, avviati a morire. Il maresciallo Pétain aderisce senza difficoltà alla richiesta e la notte del 16 luglio (i tedeschi avevano chiesto il 14 dimenticando la festa nazionale) la retata si svolge. Tredicimila uomini, donne e bambini ebrei vengono prelevati dalle loro abitazioni e portati nel Vélodromo d'Hiver, prima tappa del loro calvario.
Il punto di vista che il film assume è quello di alcuni bambini che vivono nel quartiere di Montmartre e, in particolare quello del decenne Joseph. Vogliamo concentrarci sull'invito a vedere il film superando l'atteggiamento che è stato purtroppo fatto proprio da alcuni di quelli a cui il produttore Ilan Goldman (forte del successo si La vie en rose) si è rivolto perché partecipassero all'impresa. "È storia antica", "Non importa a nessuno". Non è storia antica e la regista Rose Bosch è riuscita nell'intento di farcela percepire come purtroppo attuale. Intendiamoci: tutto è filologicamente coerente con l'epoca con cui si sono svolti i fatti. Fatti che il cinema francese non aveva mai affrontato con tanta precisa e documentata forza se non in un documentario televisivo e che ora riemergono come memoria del passato ma anche come monito sul presente.
La Bosch lavora su una tripartizione narrativa. Da un lato Hitler nel suo buen retiro del Berghof, dall'altro Pétain, Laval e i loro accoliti e, nel mezzo, le famiglie ebraiche colte nella loro quotidianità all'interno della quale sono stati inoculati ad arte (anche grazie al media più diffuso all'epoca, la radio) i germi del più irrazionale ma efficace disprezzo per l'altro. Alimentandolo con la ripetizione delle menzogne in modo da assuefare le menti all'idea della 'normalità' dell'emarginazione. Il film non accusa 'i francesi' tout court e anzi sottolinea il fatto che se dei 25.000 ebrei 12.000 sono sfuggiti alla retata lo si deve a parigini che li hanno aiutati mettendo a repentaglio la propria esistenza. Ma resta comunque impressa nelle retine la gestione dell'intera operazione da parte di uomini che non indossano le divise delle SS o della Wehrmacht ma quelle delle forze dell'ordine e militari francesi. Allora per quegli sguardi infantili diventa ancor più difficile anche solo tentare di darsi una spiegazione di quanto accade. Così quando si assiste alle scene delle migliaia di esseri umani ammassati con pochissime cure e senz'acqua nel Velodromo non possono non tornare alla mente le immagini dello stadio di Santiago del Cile dopo il colpo di stato di Pinochet.
Ma c'è un momento in cui si percepisce lo iato che si è insediato tra realtà e pregiudizio. Quando il dottor Sheinbaum (interpretato da un Jean Reno in cui solidità fisica e morale formano un tutt'uno) grida dinanzi all'ennesimo sopruso: "Non ne avete il diritto!" è la coscienza civile, è un'umanità vinta ma non piegata, è la Ragione che grida con lui. Ma in quello stesso istante lo spettatore 'sente' che si tratta di un appello irricevibile da chi sta dall'altra parte. Una parte per la quale la parola diritto ha perso qualsiasi valore, qualsiasi possibilità di confronto in cui essa torni a individuare un senso che sia davvero comune.
Chiediamoci se questo svuotamento di significati fondamentali non abbia trovato anche nella nostra società contemporanea una sua consistenza. Chiediamocelo riflettendo sulla risposta che ci siamo dati e ringraziando questo film per avere suggerito la domanda.

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RECENSIONI DALLA PARTE DEL PUBBLICO
domenica 28 giugno 2015
sergio dal maso

“Credi che un giorno diventeremo adulti ?” “Non lo so”   La notte tra il 15 e il 16 luglio 1942 il governo collaborazionista di Vichy guidato dal generale Pétain si piega alle pressanti richieste di Hitler di consegnare alla Germania i 24000 ebrei residenti a Parigi. La gendarmeria francese dà inizio ad uno spietato e crudele rastrellamento, una terribile [...] Vai alla recensione »

giovedì 3 febbraio 2011
angelo umana

Nei filmati d’epoca all’inizio del film è ritratto Hitler che passeggia per Parigi coi suoi gerarchi: la città è deserta come il cuore di quegli uomini che credono di possedere il mondo. E’ un deserto dell’anima, anime così povere che sono nullità davanti alla bellezza e alla grandeur della città. Venditti in una sua canzone cantava di Attila, uomo di poca fantasia, che scambiò Roma per una stella, [...] Vai alla recensione »

lunedì 31 gennaio 2011
talizye

bellissimo ti lascia quel giusto senso di orrore per quello che è in grado di fare il genere umano utile per non dimenticare le tragedie passate e presenti

lunedì 16 gennaio 2012
Linus2k

La retata del velodromo d'inverno, luglio 1942, segna una delle pagine più vergognose e terribili della storia francese. Siamo nella Parigi occupata e il maresciallo Petain, sotto pressione tedesca, ordina la retata e la cattura di 13.000 ebrei di cui 4000 bambini, destinati ai campi di sterminio dell'est Europa. Il film "Vento di Primavera", racconta, per la prima volta [...] Vai alla recensione »

sabato 29 gennaio 2011
MAMMUT

Altro che il discorso del re. Periodo storico quasi identico, qui nel 42 l'altro invece nel 39, qui Hitler già pericolosamente devastante, nell'altro ancora una minaccia, questo quasi un capolavoro, l'altro un film normale stranamente "gonfiato" dalla critica visto l'avvicinarsi delle statuette. Mah.

lunedì 7 febbraio 2011
Cinefila

Sulla stregua di altri film, anche questo racconta gli orrori dello sterminio ebreo! Protagonista questa volta è la Francia: la storia si sviluppa attorno a famiglie che vivono giorno dopo giorno la consapevolezza che qualcosa sta cambiando! Il reclutamento degli ebrei nel velodromo, gli spalti pieni di uomini, donne e bambini assetati e affamati, l'intervento dei medici, di un'amorevole [...] Vai alla recensione »

lunedì 13 giugno 2011
Ignazio Vendola

Ambientato durante l'occupazione nazista della Francia, il film è un vero e proprio pugno nello stomaco per lo spettatore, ed ha il merito di illuminare un episodio poco noto sulla deportazione degli ebrei francesi con la loro segregazione nel velodromo di Parigi

venerdì 1 marzo 2013
Ashtray_Bliss

La Rafle, titolo orginale che si riferisce appunto alla retata degli ebrei, e' un film veramente potente, umano e drammatico che apre una porta cinematografica sugli avvenimenti i quali sono stati quasi dimenticati dal popolo e governo francese. Riapre le ferite di quella che rappresenta una delle pagine piu' nere dello stato democratico per eccellenza, la Francia, paese che viene immediatamente [...] Vai alla recensione »

lunedì 28 gennaio 2013
minnie

Lo ha passato finalmente la Rai questo film necessario e commovente su una data tragica delle recente storia europea, descritto con sensibilità e fermezza dalla regista Rose Bosch a cui va tutto il merito di aver descritto molto bene, alla perfezione direi, il clima di attesa angosciosa in cui gli ebrei, già marchiati dalla stella (con la battuta del panettiere all'inizio: "Anche [...] Vai alla recensione »

sabato 22 luglio 2017
angelo umana

  "inappropriato che in italiano il film si chiami Vento di Primavera, una primavera di sentimenti non è presente in quasi alcun fotogramma": brutta cosa l'ignoranza! Leggo solo dopo tempo che Vent Printanier era il nome dato all'operazione di rastrellamento di ebrei. Il responsabile fu René Bousquet che aveva accolto le richieste dei nazisti e rimase deluso [...] Vai alla recensione »

martedì 7 luglio 2015
Great Steven

VENTO DI PRIMAVERA (FR/GERM/UNG, 2010) diretto da ROSE BOSCH. Interpretato da JEAN RENO, MELANIE LAURENT, GAD ELMALEH, RAPHAELLE AGOGUE, HUGO LEVERDEZ, MATHIEU DI CONCERTO, OLIVIER CYWE, SYLVIE TESTUD, ANNE BROCHET, DENIS MENOCHET, ROLAND COPE, ADELE EXARCHOPOULOS, CATHERINE ALLEGRET Ispirato a fatti drammatici che accaddero nella realtà, in quella maledetta (per i deportati francesi nei [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 febbraio 2017
elgatoloco

"La Rafle"(2010)di Rose Bosch, quasi contemporaneo di"Je m'appelle Sarah"è un altro film francese che affronta in modo intelligente e filmicamente appropriato(qui siamo nel passato, però, non si ha l'alternanza tra due epoche come nell'altro film), il tema dei"collaborateurs", per così dire senza riserve, ossia mettendo direttamente in [...] Vai alla recensione »

venerdì 27 gennaio 2017
stefano capasso

Nell’estate del ’42 Parigi è occupata dai nazisti e gli ebrei sono obbligati a portare la stella e rispettare il coprifuoco. Il governo francese accetta di collaborare con Hitler alla deportazione di massa pur di riavere una propria autonomia. Tredicimila ebrei vengono rastrellati e portati in un velodromo prima di essere destinati ai campi dell’est.

martedì 13 ottobre 2015
Renato C.

Sono stati fatti tanti films sulla shoah, ma ognuno fa un'effetto terribile!! Qusto non è da meno, e fa rabbia vedere che oltre ai nazisti tedeschi, anche i collaborazionisti francesi si comportavano crudelmente con gli Ebrei senza farsi tanti scrupoli pur di salvare la pelle! Certo che il vedere la catena di come sono andate le cose è terribile! Da un semplice distintivo con [...] Vai alla recensione »

domenica 24 luglio 2011
nickcastle91

Nel gennaio 2011, l'olocausto è tornato sugli schermi italiani, nelle diverse occasioni di vedere il terzo reich, l'olocausto e la seconda guerra mondiale in generale, ci siamo sempre abituati alla questione polacca dell'olocausto, ricordiamo ad esempio "Il pianista", "Schindler's List" e altri, ma mai avevamo visto il punto di vista degli ebrei in Francia [...] Vai alla recensione »

giovedì 9 febbraio 2012
Francesco2

Prima parte desolante, se non pessima: una Francia di quadretti, mal tratteggiata. Gli eventi terribili che incombono, sembra, spazzeranno via solo i bozzetti. Più interessante(Sic!), appare, la (ri) costruzione della famiglia: il padre non è il classico "Buono", è un comunista che non (rac)coglie neanche i suggerimenti della figlia, forse per una fiducia "Proletario-rivoluzionaria" nel genere umano, [...] Vai alla recensione »

martedì 31 gennaio 2012
duchetta

guardando questo film, ho provato un dolore profondo, talmente forte - sapendo che quello che vedevo era basato su fatti realmente accaduti - che è stato inevitabile lasciarmi andare ad un pianto a dirotto. Ed il resto della giornata vissuto con il lutto dentro. A coloro che, vedendo il film da un punto di vista tecnico, debbono denunciare le piccole incongruità storiche o gli errori di regia, dico [...] Vai alla recensione »

mercoledì 4 luglio 2012
osteriacinematografo

 Nel film si narra dei fatti realmente accaduti a Parigi, nel 1942, durante la seconda guerra mondiale. Nella Francia filonazista di Laval e Petain si organizza segretamente il rastrellamento di 24.000 ebrei parigini. Rose Bosch ci mostra il graduale e progressivo affievolirsi delle libertà giudaiche a Parigi: appaiono le stelle gialle sugli abiti di tutti gli israeliti, come forma [...] Vai alla recensione »

giovedì 1 marzo 2012
alexy

film bellissimo,due cose vorrei avere risposte , la prima, come facevano i militari francesi e/o tedeschi a eseguire ordini orribili come portare esseri umani ( vecchi,donne, bambini) nei campi di concentramento e poi nei forni e/o camera a gas. La seconda vorrei che questi film siano proiettati nei cinema del mondo arabo per informare il popolo arabo perchè gli ebrei hanno lasciato l'europa per andare [...] Vai alla recensione »

mercoledì 1 febbraio 2012
belzy12

Sto guardando il film in questo momento e lo trova bellissimo. Dovrebbe essere visto da tutti, sopratutto i ragazzi e da quelli che dicono che sono cose passate e non più importanti. Belzy12

sabato 4 febbraio 2012
Cenox

In questo film storico si focalizza l'attenzione nel periodo in cui buona parte della Francia, compresa la capitale Parigi, è sotto il dominio tedesco con a capo Hitler. Diventa quindi urgente anche il problema della razza, in quanto sono tantissimi gli Ebrei già presenti a cui si sono sommati quelli fuggiti proprio in Francia. E da qui si seguono le storie di diverse famglie di [...] Vai alla recensione »

venerdì 4 febbraio 2011
lucia21

è bellissimo.e poi jean renò si conferma un grande attore.invece dei soliti film, che definire stupidi è offendere la stupidità,spendete due soldi per fil che dicono qualcosa.aprite la mente ogni tanto,ne guadagnerete in tutti i sensi

martedì 29 gennaio 2013
Anto15ts

Mi scuso per l’off topic, la mia non e’ una recensione del film, ma un chiarimento sul significato del titolo, che evidentemente e’ sfuggito ad alcuni “critici cinematografici”… “Sorvoliamo sull'assurdo titolo italiano” - Fabio Ferzetti “Il titolo originale, La rafle, significa «retata»,«rastrellamento». È un titolo più concreto e pregnante del banale Vento di primavera, che fa pensare a una brutta [...] Vai alla recensione »

lunedì 20 febbraio 2012
SARUSSI

Ho avuto attraverso la scuola il piacere di vedere questo film.. e stupendo.. Ero insieme ad alcune mie amiche e ci siamo commosse molto.. vorrei rivederlo..  Non capisco il perche hanno "sterminato " gli ebrei..  Fiml stupendo *.* Eh Noel *.* che cercava la madre.. ma lei ormai era in cielo..

mercoledì 6 aprile 2011
FRANCYPUMA

Avevo paura che fosse uno dei soliti film storici che ti legano al divano e ti fanno venire una noia esagerata, ed invece sono stata proprio stregata da questo film. Racconta l'orrenda realtà passata dagli Ebrei, presi e portati ai campi. Verso la fine del film ti emozioni da morire....io infatti sono scoppiata in lacrime più volte. Veramente un film da vedere.

domenica 15 maggio 2011
Daria75

Direi veramente realistico e coinvolgente!

sabato 5 febbraio 2011
Bandy

Una macchia nera sulla storia della Francia.Film crudo e drammatico,bravissimi gli attori. Da mandare in onda in prima serata tv nel giorno della memoria.

venerdì 19 giugno 2020
biscotto51

Se confrontiamo questo film con Schindler List, perché trattano argomenti molto simili, questo ne esce malamente. Dopo una prima parte piacevole si cade nell'eccesso di sentimentalismo, nelle scene sciroccose con l'infermiera che soffre la fame per solidarietà con i prigioneri ebrei, dimagrisce, piange, si commuove, corre in bicicletta dietro al treno che porta i prigionieri nel [...] Vai alla recensione »

martedì 29 gennaio 2013
minnie

Rettifico, la Chiave di Sarah è del regsita francese Gilles Paquet Brenner ma è tratto da un best seller di Tatiana de Rosnay. Invece qui Rose Bosch ha fatto tutto da sola, regia e sceneggiatura. Ma sono entrambi film molto toccanti e necessari!

venerdì 3 giugno 2011
dedone

E' un film fatto veramente bene. Un film che ti tocca nel profondo senza la rappresentazione di scene cruente ma semplicemente facendo leva su emozioni, sentimenti, sguardi e dolori che vengono fuori seguendo il film. L'utilizzo di giovanissimi attori fa capire meglio quanto può essere crudele il genere umano e si conclude la visione con la speranza che mai più possano essere inflitte simili atrocità. [...] Vai alla recensione »

martedì 17 maggio 2011
astromelia

..l'ho trovato a tratti un pò troppo ridondante,credo che quei poveri ebrei sapessero bene che fine orrenda avrebbero fatto,quindi i balli nei campi d'internamento, la radio,e i sorrisi mi sembrano fuori posto in questo contesto,solo chi ha vissuto su se stesso ed ha avuto la fortuna di tornare può essere l'unico testimone di questa infamia perpetrata che mai nessun essere [...] Vai alla recensione »

martedì 5 luglio 2011
FRANCO JOCA

scusate ma non posso lasciare un commento perche'non ho ancora visto il film sono molto interessato a vederlo, dove posso comprarlo? grazie

FOCUS
INCONTRI
lunedì 24 gennaio 2011
Luca Marra

Uscirà giovedì 27 gennaio, nella giornata della memoria per le vittime dell’Olocausto, Vento di Primavera, il film della regista francese Rose Bosch distribuito in circa cento copie nelle sale italiane. Una pellicola di memoria e per la memoria che racconta un episodio poco noto della storia del Novecento: il rastrellamento di ebrei francesi deportati nel Velodrome d’Hiver il 16 luglio del 1942, orchestrato tramite il “collaborazionismo” di Hitler e del governo di Vichy, ovvero la parte di Francia occupata dai nazisti durante la seconda Guerra mondiale.

Frasi
"Non è dei morti che devi avere paura, abbila dei vivi!"
Jo Weismann (Hugo Leverdez)
dal film Vento di primavera
STAMPA
RECENSIONI DELLA CRITICA
Paolo D'Agostini
La Repubblica

Il film di Rose Bosch Vento di primavera arriva nei cinema per celebrare l' annuale Giornata della memoria riservata alla Shoah. E' la sua funzione principale, civile e didascalica, ma la forza delle emozioni che sprigiona si fonda anche su una robusta qualità narrativa. Non un capolavoro (come "Arrivederci ragazzi" di Malle, per esempio) ma un' opera densa di valore.

Alberto Crespi
L'Unità

Il titolo originale, La rafle, significa «retata»,«rastrellamento». È un titolo più concreto e pregnante del banale Vento di primavera, che fa pensare a una brutta fiction. Tra l'altro era estate - il 16 luglio del 1942-quandolaFrancia di Vichy decise di rastrellare gli ebrei per farsi bella agli occhi di Hitler. È la storia vera che racconta La rafle, secondo film da regista della sceneggiatrice [...] Vai alla recensione »

Paola Casella
Europa

Il film inizia con un collage di immagini di Parigi sulle note di una canzone di Edith Piaf che è una dichiarazione d'amore alla città, e da quel momento si capisce che l'occupazione nazista della Francia sarà raccontata come la profanazione di un luogo universalmente identificato con la bellezza ed i principi di libertà, uguaglianza e fratellanza. La regista ci racconta tanto la solidarietà quanto [...] Vai alla recensione »

Roberto Escobar
L'Espresso

Il piccolo Nono (Mathieu Di Concerto) corre lungo i binari della stazione di Drancv. È felice, e non bada al suo orsacchiotto chc gli sfugge di mano. Gli han detto che un treno lo riporterà da sua madre Bella (Svlvie Testud), partita due settimane prima da quello stesso binario. Siamo nell’estate del 1942, nella Francia occupata dai nazisti e “governata” da Philippe Pétain.

Federico Pontiggia
Il Fatto Quotidiano

Parigi, luglio 1942: con altri 12 mila ebrei su 25 mila residenti, l’1lenne Joseph è vittima del rastrellamento di massa ordito dal regime collaborazionista di Vichy. Gli ebrei vengono reclusi al Vélodrome d’Hiver, dove il dottor David (Jean Reno) e l’infermiera Annette (Mélanie Laurent) fanno miracoli, ma è una sosta temporanea: la soluzione finale è il campo di concentramento di Beaune-La-Rolande. [...] Vai alla recensione »

Maurizio Cabona
Il Giornale

Si straparla di diritti dell'uomo, ma solo i cittadini hanno diritti. Lo ricorda Il vento di primavera (In originale La rafle, ovvero La retata) di Roselyn Bosch, che arriva in Italia due anni dopo essere stato girato e uno dopo essere stato meritatamente stroncato all'uscita nei cinema francesi. La vicenda degli ebrei, deportati nel luglio 1942, è remota per il pubblico scolastico al quale il film [...] Vai alla recensione »

Fabio Ferzetti
Il Messaggero

È un paradosso che sarebbe quasi comico se non fosse tragico. Molti film che sbandierano il tema della memoria sono totalmente, imperdonabilmente privi di memoria. Prendiamo il sontuoso Vento di primavera (in originale La rafle, "La retata"; sorvoliamo sull'assurdo titolo italiano). La retata del titolo è quella che il 16 luglio 1942, nella Parigi occupata dai nazisti, prelevò in casa loro 13.

NEWS
NEWS
martedì 25 gennaio 2011
Giancarlo Zappoli

C'è un film che esce nelle sale in occasione del Giorno della Memoria. Un film di quelli che restano davvero nella memoria e nelle emozioni degli spettatori perché parlano del passato ma lanciano moniti sul presente.

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