La storia vera del figlio di un boss che ha detto no
Se si va oltre il gusto
splatter-tarantiniano di Gomorra serie tv, la camorra vera non è
affascinante e se la si racconta non fa audience. La prima sta
alla seconda come Marlon Brando de Il padrino sta a Totò Riina
appena scomparso. È quello che è capitato al film low budget
'Gramignà di Sebastiano Rizzo, in sala dal 23 novembre con
Klanmovie Production e tratto da una storia vera, quella di
Luigi Di Cicco (Gianluca Di Gennaro), figlio di un boss della
camorra, Diego (Biagio Izzo), che ha detto no, e non è voluto a
diventare camorrista come il padre.
" Il mio - dice Rizzo - è un film low cost, ma necessario.
Quando ho conosciuto il libro di Luigi, uno che ha detto no alla
camorra, me ne sono innamorato perché era tutto vero. Ma devo
dire che è stato difficile focalizzare la storia senza mostrare
troppo la violenza''. Da lunedì 27, il film sostenuto
dall'Unicef, verrà fatto vedere in circa 200 scuole superiori in
matinée che prevedono anche una raccolta a favore dello stesso
Fondo per l'infanzia.
(ANSA) ROMA 18 NOV