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Nuove frontiere per l'arte sostenibile nei centri urbani

Il contributo offerto dal film Giants in Milan - Arte sostenibile.
di Marco Eugenio Di Giandomenico

mercoledì 21 dicembre 2016 - News

La parola "sostenibilità", declinata in termini eco-ambientali dall'Unione Europea nella seconda metà del secolo scorso, trova oggi una inaspettata vitalità anche con riferimento a tematiche artistiche e culturali. Il minimo comune multiplo rimane quello del trapasso incontaminato alle generazioni future di beni o risorse, circostanza questa che pone la problematica di un uso corrente delle medesime per così dire etico, nel senso che non ne infici la fruibilità per i nostri figli, nipoti e discendenti in genere.
In tale accezione, qualunque comportamento sostenibile deve avere come driver fondamentale, data l'acquisizione delle (in-)formazioni necessarie, la minimizzazione di ricadute di depauperamento delle risorse e dei beni di riferimento e quindi la massimizzazione delle aspettative di una categoria particolare di stakeholder: chi verrà dopo di noi.
Negli ultimi decenni l'economia aziendale ha fatto passi da gigante individuando nuovi e affascinanti sistemi di rendicontazione di tali comportamenti sostenibili, dando vita a un comparto disciplinare noto come CSR (Corporate Social Reporting), oggi diventato quasi piattaforma fondante delle nuove teorizzazioni economiche post fallimento dei sistemi economici a base comunista e capitalistica.

In termini culturali una prima definizione di sostenibilità non può che fare riferimento tanto ad un uso attento dei beni artistici tanto a tutte quelle pratiche di salvaguardia e tutela messe in atto dagli organismi pubblici centrali e periferici a ciò deputati.
Marco Eugenio Di Giandomenico

Per fare un esempio, sottoporre i monumenti dei centri storici delle città italiane a un eccessivo accalcamento di visitatori ha due ricadute negative: la prima attiene alla corretta fruibilità del bene artistico, la seconda all'incremento della possibilità di un suo danneggiamento, con conseguenze non solo di carattere economico.
In tale accezione la sostenibilità è il risultato di un mix di azioni che coinvolgono ciascun cittadino e l'amministrazione pubblica la quale, oltre alla necessaria prodromica attività di (in-)formazione della collettività, deve porre in atto iniziative di tutela che massimizzino le possibilità di fruibilità del bene artistico da parte dei visitatori, minimizzando quelle di degrado e danneggiamento. Altra interessante frontiera di sostenibilità è quella che attiene il cosiddetto turismo culturale, vale a dire quella categoria di turismo che afferisce i beni artistici e culturali. Mai come nell'ultimo decennio si è giunti alla determinazione che tale turismo non è assolutamente pensabile come semplice spostamento di masse di persone da un luogo all'altro per visitare questo o quel monumento, bensì come immersione del turista nello spiritus loci (per dirla coi Latini) ovvero nel contesto socio-culturale del territorio visitato, guadagnando un'esperienza di condivisione emozionale ed edificazione culturale per il cui miglior successo occorrono servizi e infrastrutture adeguati predisposti dall'amministrazione pubblica e dalle industrie turistiche operanti in loco.

In tal senso è interessante il contributo offerto dal film Giants in MIlan - Arte sostenibile, curato da Marco Eugenio Di Giandomenico, prodotto dall'Associazione Ethicando, per la regia di Andrea Bellati, con la partecipazione straordinaria di Pino Farinotti, che esamina gli aspetti sostenibili dei principali beni artistici milanesi (Duomo, Castello Sforzesco, Teatro alla Scala, etc.), nonché riferiti a grandi personaggi della storia che hanno operato preporandemente nella milanesità (Leonardo da Vinci, Giò Ponti, Alessandro Manzoni, etc. etc.).


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